Concetti Chiave
- Lo "Zibaldone dei pensieri" è una raccolta di annotazioni eterogenee di Leopardi scritte tra il 1817 e il 1832, pubblicate postume grazie a Giosuè Carducci.
- L'opera è caratterizzata da una struttura frammentaria, riflettendo la volontà dell'autore di presentare un pensiero asistematico e problematico.
- Leopardi sviluppa una concezione di poesia fondata sul sentimento e sulla dolorosa percezione del vero, in contrasto con la poesia immaginativa dei secoli passati.
- La teoria dell'infinito di Leopardi esplora il desiderio umano di piacere infinito, inevitabilmente frustrato dalla limitatezza della vita, collegato alla noia e all'insoddisfazione.
- La poetica del vago e dell'indefinito si basa sull'immaginazione stimolata da sensazioni visive e uditive, con una forte connessione alla rimembranza e al recupero delle esperienze passate.

Indice
Introduzione: informazioni di carattere generale sull’opera, data di composizione
Lo “Zibaldone dei pensieri” è un’opera in cui vengono raccolte tutte le annotazioni scritte dall’autore nel periodo compreso tra il 1817 e il 1832. Nel complesso riunisce circa 4526 facciate, che sono conservate nella Biblioteca Nazionale di Napoli e che sono state pubblicate postume verso la fine del 1900, a cura di una commissione scelta da Giosuè Carducci.
“Zibaldone” è un nome alterato di “zabaione” e indica una bevanda composta da ingredienti diversi, esattamente come l’opera è composta da pensieri dell’autore molto eterogenei tra loro.
L’opera viene realizzata come una sorta di diario personale in cui il poeta raccoglie alcuni segmenti del proprio pensiero, a volte anche in modo contraddittorio. Gli appunti spaziano tra vari argomenti:
- Note di grammatica
- Critica letteraria
- Filologia
- Politica
- Filosofia
- Riflessione autobiografica
- Religione cristiana
- Piacere
- Dolore, che diventa una sorta di legge universale
- Orgoglio
- Suicidio
- Illusioni della ragione
- Stato di natura del creato
- Rapporto tra antico e moderno
- Mito, società, memoria, civiltà
Si nota, in ogni caso, il suo carattere frammentario per sottolineare proprio l’asistematicità del pensiero; infatti, è come se il poeta stesso rifiutasse un pensiero ordinato e fisso e scelga consapevolmente di presentare la problematicità del suo universo intellettuale. Tuttavia, i materiali di questo capolavoro del pensiero rimasero sconosciuti sino alla morte del poeta, perché una parte delle sue carte erano rimaste all’amico Antonio Ranieri, che le nascose in un baule.
Contenuto dello Zibaldone: concezione della poesia
Allo “Zibaldone” vengono affidati i nuclei principali del pensiero leopardiano e della sua poetica. A proposito di questa dice: «La poesia sentimentale è unicamente ed esclusivamente propria di questo secolo, come la vera e semplice (voglio dire non mista) poesia immaginativa fu unicamente ed esclusivamente propria de’ secoli Omerici, o simili a quelli in altre nazioni. Dal che si può ben concludere che la poesia non è quasi propria de’ nostri tempi, e non farsi maraviglia, s’ella ora langue come vediamo, e se è così raro non dico un vero poeta, ma una vera poesia. Giacché il sentimentale è fondato e sgorga dalla filosofia, dall’esperienza, dalla cognizione dell’uomo e delle cose, in somma dal vero, laddove era della primitiva essenza della poesia l’essere ispirata dal falso» (Zibaldone, 8 marzo 1821).
L’unica poesia possibile è quella del sentimento, che nasce e si sviluppa grazie ad una dolorosa concezione del vero. Questa concezione della poesia lo condurrà sempre più all’elaborazione di una poetica del vago e dell’indefinito.
Contenuto dello Zibaldone: teoria dell’infinito
Allo stesso tempo, elabora anche una teoria del piacere, che viene affidata alle pagine dello Zibaldone tra il 1820 e il 1821. Egli sostiene che la ricerca del piacere è la spinta più forte per l’agire dell’uomo. L’amore per sé spinge l’uomo a cercare un piacere infinito sotto molti punti di vista, ma, dal momento che esso difficilmente può essere soddisfatto per la limitatezza della vita umana, l’unica conseguenza immediata sarà un senso di frustrazione e insoddisfazione. Il piacere, infatti, può consistere in:
- Attesa del piacere, come ne “Il sabato del villaggio”
- Assenza di dolore, come ne “La quiete dopo la tempesta”
- Immaginazione e rimembranza, come ne “L’infinito”
Questa teoria è strettamente collegata alla noia, che è un desiderio astratto e inappagabile, che pervade l’animo umano ed è inevitabilmente il più angoscioso fra tutti i mali, ma anche il più sublime.
Contenuto dello Zibaldone: il vago e l’indefinito
La poetica nasce dall’unione di tutte le sensazioni visive e uditive, che scatenano l’immaginazione del poeta, stimolandolo a sensazioni indefinite e lontane. Per ottenere questo effetto, fa spesso ricorso agli avverbi di luogo o alla presentazione di un oggetto, un suono o un rumore, che accendono la mente umana. Leopardi parla in questo caso di doppia vista:
- Una degli occhi con cui percepiamo la realtà
- Una dei sensi con cui percepiamo il mondo creato dall’immaginazione
A questa tematica è connessa in modo molto forte la rimembranza, perché il ricordo rende vaghi e sfumati i contorni di tutto ciò che abbiamo vissuto. Per questo motivo, tutto ciò che scatena dei ricordi è poetico. Recuperare le esperienze passate assume connotati di indeterminatezza, ma, allo stesso tempo, consentono di rivivere un tempo passato.
Per ulteriori approfondimenti su "Zibaldone dei pensieri" e Leopardi vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è la natura frammentaria dello "Zibaldone dei pensieri"?
- Come Leopardi concepisce la poesia nel suo "Zibaldone"?
- Qual è la teoria del piacere secondo Leopardi nello "Zibaldone"?
- Cosa rappresentano il vago e l'indefinito nella poetica di Leopardi?
- Qual è il ruolo della rimembranza nello "Zibaldone"?
Lo "Zibaldone dei pensieri" è caratterizzato da un pensiero asistematico e frammentario, riflettendo la scelta consapevole dell'autore di presentare la complessità del suo universo intellettuale.
Leopardi vede la poesia sentimentale come l'unica possibile nel suo tempo, derivante da una dolorosa concezione del vero, in contrasto con la poesia immaginativa dei secoli passati.
Leopardi sostiene che la ricerca del piacere è la forza motrice dell'uomo, ma la sua insoddisfazione è inevitabile a causa della limitatezza della vita umana, portando a frustrazione e insoddisfazione.
Il vago e l'indefinito nascono dall'unione di sensazioni visive e uditive che stimolano l'immaginazione, creando un mondo percepito attraverso una "doppia vista" che include la realtà e l'immaginazione.
La rimembranza è fondamentale perché rende vaghi i contorni delle esperienze passate, permettendo di rivivere poeticamente il tempo trascorso attraverso ricordi sfumati e indeterminati.