Concetti Chiave
- Leopardi distingue tra parole e termini: le parole evocano immagini accessorie, mentre i termini definiscono con precisione.
- La poetica del vago e dell'indefinito evoca sensazioni infantili, legandosi alla poetica della rimembranza.
- Nel 1823, Leopardi abbandona temporaneamente la poesia per la prosa, ma nel 1828 ritorna alla poetica del vago accostandola al vero.
- Lo Zibaldone è una raccolta di pensieri e appunti di Leopardi, iniziata nel 1817 e terminata nel 1832, pubblicata postuma da Carducci.
- Lo Zibaldone offre un percorso dell'evoluzione del pensiero leopardiano, con riflessioni datate che illustrano la crescita filosofica dell'autore.
Indice
Differenza tra parole e termini
Distingue tra parole e termine perché il termine definisce in modo preciso il significato di un oggetto, mentre le parole fanno si che vengano attribuite a quell'oggetto anche altre immagini accessorie. Le parola non presentano la sola idea dell'oggetto.
Poetica della rimembranza
Si tratta di una poetica secondo cui determinate immagini, parole e suoni vaghi Evocano sensazioni che noi abbiamo provato nella nostra infanzia è così ritroviamo la poetica della rimembranza.
Leopardi e la prosa
Intorno al 23 in corrispondenza della rottura del sistema natura illusione troviamo nello zibaldone la sfiducia nella poesia, c'è l'abbandono della poesia e in questo periodo Leopardi si dedica alla prosa delle operette morali.
Questo silenzio poetico si interrompe per nel 28 con la rinascita della poesia e viene ripresa la poetica del vago e dell'indefinito, ma viene accostata alla poetica del vero. Abbiamo le illusioni e la critica alle illusioni stesse. La poesia ha il compito, non soltanto di dilettare, ma anche di insegnare e stabilire il vero per comunicarlo al lettore.Evoluzione del pensiero leopardiano
È un atteggiamento comune a tutta l'umanità. Leopardi non è il povero giovane triste malinconico che si piange addosso, ma è un giovane che prende atto della realtà della sua condizione. L'evoluzione del pensiero leopardiano la possiamo ritornare nella sua produzione letteraria, ma la possiamo anche trovare nello Zibaldone, che Leopardi non pubblicò mai, ma che pubblico Carducci (negli inizi del '900).
Lo Zibaldone di Leopardi
LO ZIBALDONE è una raccolta di pensieri e appunti che inizia a scrivere nel 1817 e termina nel 1832. Ci sono riferimenti autobiografici, alla sua produzione letteraria. È una sorta di diario intellettuale. La frequenza non è regolare la frequenza con cui scrive, gli anni in cui si concentra di più sono quelli tra il 1821 e 1823. Dal 1820 inizia a datare ogni riflessione/appunto perché capisce e comprende perché queste sue riflessioni costituiscono un pensiero filosofico in crescita. Dopo aver ultimato lo zibaldone aggiunge alcuni aforismi. Sono 4526 pagine: gli appunti possono essere più o meno lunghi. La lettura dello zibaldone getta una luce nuova sulle sue opere perché ci sono delle interpretazioni dell'autore.
È possibile individuare il percorso di Leopardi.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra parole e termini secondo il testo?
- Come si evolve il pensiero di Leopardi nel tempo?
- Che cos'è lo Zibaldone di Leopardi e quale importanza ha?
Il testo distingue tra parole e termini, affermando che i termini definiscono in modo preciso il significato di un oggetto, mentre le parole evocano anche immagini accessorie.
L'evoluzione del pensiero leopardiano si riflette nella sua produzione letteraria e nello Zibaldone, dove Leopardi prende atto della realtà della sua condizione, superando l'immagine del giovane malinconico.
Lo Zibaldone è una raccolta di pensieri e appunti di Leopardi, iniziata nel 1817 e terminata nel 1832, che offre una nuova luce sulle sue opere grazie alle interpretazioni dell'autore.