Concetti Chiave
- Lo Zibaldone di Leopardi è un diario di pensieri iniziato nel 1817 e composto da 4526 pagine, riflettendo la varietà disordinata dei temi affrontati.
- Leopardi trae ispirazione da Ludovico Antonio Muratori, un erudito settecentesco, per raccogliere idee e riflessioni in forma di taccuini.
- Dal 1827, Leopardi organizza i suoi appunti in percorsi tematici, permettendo un'indicizzazione dei temi trattati fino al 1832.
- Lo Zibaldone, pubblicato postumo tra il 1898 e il 1900, rappresenta l'evoluzione della riflessione filosofica di Leopardi, scritto per chiarire il suo pensiero.
- La lettura dello Zibaldone può avvenire in tre modi: strumentale, tematico e autonomo, riflettendo la sua natura di prosa semplice e diretta.
Lo ZIBALDONE DI PENSIERI.
Un diario del pensiero
Indice
Origini dello Zibaldone
A 19 anni, nell’estate del 1817, Leopardi inizia a depositare le proprie riflessioni in un quaderno che forma il primo nucleo dello Zibaldone di pensieri. Il titolo (“mescolanza confusa e senza criterio” di notizie, appunti, pensieri) allude alla varietà disordinata dei temi affrontati e al carattere frammentario e provvisorio della scrittura.
Lo Zibaldone, che arriva a contare 4526 pagine, aveva un precedente: Leopardi trae ispirazione da un erudito settecentesco, Ludovico Antonio Muratori, che teneva dei taccuini su cui fissare idee, riflessioni, notizie.
Struttura e trasformazione
Nella prima parte dello Zibaldone, la cui fisionomia si trasforma da insieme di informazioni letterarie a vero e proprio diario di vita e di lavoro, contiene appunti di ogni genere.
Fino al 1827 è il luogo di raccolta e di approfondimento dell’ideologia leopardiana.
Da questo anno il poeta gli attribuisce un’indicizzazione, individuando percorsi tematici sotto cui riunire le sue informazioni (per esempio sulla natura, sulla noia, su Petrarca). Con questo sistema la raccolta dei suoi appunti continua fino al dicembre 1832. Lo Zibaldone, opera in prosa, fu pubblicato postumo tra il 1898 e il 1900 a cura di Giosuè Carducci.
Importanza e pubblicazione
L’importanza dello Zibaldone consta nel fatto che, essendo un immenso e disordinato laboratorio intellettuale, raccoglie le riflessioni e gli appunti che servono a Leopardi per ricordare (ad esempio per tenere a mente una lettura). Ciò che oggi è giunto dell’opera è l’evoluzione della riflessione filosofica del poeta. Nello Zibaldone egli scrive per sé stesso, per chiarire il suo pensiero. A differenza delle prose destinate al pubblico, lo Zibaldone ha la dimensione del non-finito, scandita dalle abbreviazioni e dalla disposizione disorganica degli appunti.
Modalità di lettura
Lo Zibaldone può essere letto in tre modi:
• MODO STRUMENTALE: come elaborazione di motivi filosofici destinati a confluire nelle opere poetiche;
• MODO TEMATICO: consente di seguire l’evoluzione del pensiero di Leopardi per temi;
• MODO AUTONOMO: come semplice diario di vita e di pensiero.
Lo Zibaldone è una prosa semplice e diretta. Lo stile è immediato, vario, sciolto e non elaboratissimo (tipico degli appunti).
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini dello Zibaldone di Leopardi?
- Come si è evoluta la struttura dello Zibaldone nel tempo?
- Quali sono le modalità di lettura dello Zibaldone?
Leopardi iniziò a scrivere lo Zibaldone a 19 anni, nel 1817, ispirandosi a Ludovico Antonio Muratori. Il titolo riflette la varietà disordinata dei temi e il carattere frammentario della scrittura.
Inizialmente, lo Zibaldone era un insieme di appunti vari, ma dal 1827 Leopardi iniziò a indicizzare i temi, continuando a raccogliere appunti fino al 1832. Fu pubblicato postumo tra il 1898 e il 1900.
Lo Zibaldone può essere letto in modo strumentale, tematico o autonomo, permettendo di esplorare i motivi filosofici, l'evoluzione del pensiero di Leopardi, o come semplice diario di vita e pensiero.