Concetti Chiave
- Leopardi esplora il tema della "ricordanza", che trasforma e abbellisce la realtà, anche se triste.
- La sera del dì di festa inizia con un notturno lunare che evolve in una confessione di infelicità.
- Il "Conciliatore" promuove un'arte che riflette il contesto esterno e l'etico-civile, rifiutando mitologia e imitazione.
- Filippo IV convocò gli Stati Generali per approvare le sue iniziative, sfidando il potere papale.
- Bonifacio VIII rivendicò la supremazia papale, ma fu contrastato da Filippo il Bello che tentò di processarlo.
Il tema della ricordanza
Alla luna affronta il tema della “ricordanza”, che come l’immaginazione, trasfigura il reale e l’abbellisce, anche se la realtà è triste e angosciosa. La sera del dì di festa prende l’avvio da un notturno lunare, una di quelle scene suggestive per la loro vaghezza e indeterminatezza che Leopardi predilige, ma poi trapassa ad una confessione disperata dell’infelicità.In questo senso la concezione artistico letteraria del “Conciliatore” è volta all’affermazione di un’arte che faccia riferimento non a se stessa ma al contesto esterno, alla sfera etico-civile. La rivista esprime un netto rifiuto per la mitologia, l’imitazione, a favore del verosimile e della popolarità della lingua, dell’originalità.
Conflitto tra re e papa
In gioco vi erano il diritto del re di esercitare la propria sovranità e il principio dell’autonomia assoluta della chiesa. Filippo IV convocò per la prima volta nella storia gli Stati Generali, una sorta di Parlamento composto dai rappresentanti della nobiltà. I tre “stati” erano incaricati di approvare le sue iniziative. Nel novembre del medesimo anno Bonifacio VIII emanò la bolla, con la quale rivendicava la supremazia del papa su ogni uomo. Il re di Francia, invece chiese la convocazione di un concilio in cui discutere alcune accuse che egli muoveva contro il papa. Filippo il Bello, inviò in Italia uno dei suoi collaboratori con lo scopo di portare il papa in Francia per processarlo. Bonifacio VIII si era rifugiato ad Agnani, dove fu raggiunto dall'emissario francese. Nonostante la violenta irruzione, l’emissario francese non riuscì ad arrestare Bonifacio VIII che ritornò a Roma dove morì pochi mesi dopo.