Sara5657
Sapiens Sapiens
4 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Leopardi's thought evolves from the personal discontent and rigorous education he received in Recanati, influencing his worldview.
  • The individual pessimism phase reflects Leopardi's deep sense of personal isolation and exclusion from life's joys, symbolized in his poem "Il Passero Solitario".
  • Historical pessimism emerges as Leopardi observes a shared human unhappiness, theorizing a lost primal connection with a nurturing nature.
  • Cosmic pessimism sees human unhappiness as inherent, with nature indifferent, and the endless pursuit of unattainable pleasure as the root cause.
  • In heroic pessimism, Leopardi shifts to an optimistic view, advocating for human solidarity as a means to overcome individual despair.

Indice

  1. L'influenza di Recanati e dell'educazione
  2. Pessimismo individuale e solitudine
  3. Pessimismo storico e perdita del rapporto con la natura
  4. Pessimismo cosmico e natura indifferente
  5. Pessimismo eroico e solidarietà umana

L'influenza di Recanati e dell'educazione

Il pensiero di Leopardi è la risultante di una serie di considerazioni che il poeta fece a partire dalla città di Recanati, luogo per il quale ebbe una forte insofferenza, e dall'educazione severa che ricevette, improntata al continuo studio che gli minò la salute. Questa serie di fattori incupirono sempre di più il pensiero leopardiano (eccetto l'ultima parte della sua produzione letteraria) che si snoda in quattro fasi:

Pessimismo individuale e solitudine

-pessimismo individuale: inizialmente tutto il pensiero di Leopardi è caratterizzato da un sentimento di tristezza soffusa che nasce da una serie di riflessioni che il poeta fece a partire da se stesso. Leopardi, infatti, avvertiva una grande distonia tra se e gli altri che genera in lui un grande senso di infelicità. L'autore sente come se la vita gli avesse riservato un trattamento differente ("a te la speme nego", dalla poesia "La sera del dì di festa"): è come se la natura gli avesse negato perfino la speranza, come se vivesse per scontare la sofferenza. Il poeta si sente, cioè, lo spettatore di una grande festa che gli altri uomini vivono, ma che a lui è preclusa. Questa fase è ben rappresentata dalla poesia "il passero solitario" in cui il passero è proprio il simbolo dell'io lirico che sente la propria solitudine non nei confronti della vita umana, ma nei confronti della possiblità di avvertire nella propria vita sentimenti come la gioia, il piacere, la felicità.

Pessimismo storico e perdita del rapporto con la natura

-pessimismo storico: Successivamente Leopardi, attraverso l'interazione con gli altri, scopre che anche gli altri uomini manifestano una sorta di infelicità. Questa considerazione lo spinge a teorizzare l'idea secondo cui gli uomini sono inevitabilmente infelici perché hanno perso il rapporto originario e autentico con la natura che li ha creati. È un pessimismo storico proprio perché, secondo l'autore, storicamente gli uomini primitivi erano felici, poichè non avevano programmato ancora la loro vita sulla ragione, ma si affidavano unicamente sulla natura, simile a una madre benigna che nutriva con i suoi frutti tutti i suoi figli e donava agli uomini le illusioni e la capacità immaginifica in grado di generare felicità. Questo rapporto secondo l'autore è stato reciso quando l'uomo ha iniziato a porsi delle domande, a riflettere e ad utilizzare la ragione.

Pessimismo cosmico e natura indifferente

-pessimismo cosmico: in questa fase Leopardi arriva a teorizzare che l'infelicità dell'uomo non è dovuta a un rapporto genuino perso con la natura, ma è dovuta al fatto che l'uomo ha dentro di sé il germe dell'infelicità. Questo accade perché l'uomo aspira sempre al piacere, e, poiché inevitabilmente non riesce ad ottenerlo, si sente perennemente infelice. Leopardi considera quindi la natura come indifferente nei confronti della sorte dell'uomo (natura matrigna) che in ogni epoca, luogo, tempo o società è sempre stato e sarà eternamente infelice.

Pessimismo eroico e solidarietà umana

-pessimismo eroico: nell'ultima fase di scrittura leopardiana, che coincide con il "Ciclo di Aspasia" e con "La Ginestra", l'autore abbandona il pessimismo cosmico, assumendo un atteggiamento di lotta titanica: l'autore, cioè, capisce che gli uomini possono salvarsi, poiché hanno a disposizione il grande strumento della solidarietà, quindi gli uomini possono salvarsi non in quanto individui ma in quanto genere umano, unendosi in una "social catena".

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'influenza di Recanati e dell'educazione sul pensiero di Leopardi?
  2. Recanati e l'educazione severa ricevuta influenzarono profondamente Leopardi, contribuendo al suo pessimismo crescente, tranne nell'ultima parte della sua produzione letteraria.

  3. Come si manifesta il pessimismo individuale in Leopardi?
  4. Il pessimismo individuale di Leopardi si manifesta attraverso un sentimento di tristezza e solitudine, percependo una distonia tra sé e gli altri, come se la vita gli avesse negato la speranza e la felicità.

  5. Cosa caratterizza il pessimismo storico di Leopardi?
  6. Il pessimismo storico di Leopardi è caratterizzato dalla convinzione che gli uomini siano infelici perché hanno perso il rapporto autentico con la natura, che un tempo donava felicità e illusioni.

  7. Qual è la visione di Leopardi nel pessimismo cosmico?
  8. Nel pessimismo cosmico, Leopardi vede l'infelicità come intrinseca all'uomo, poiché la natura è indifferente e l'uomo è perennemente insoddisfatto nel suo desiderio di piacere.

  9. In cosa consiste il pessimismo eroico di Leopardi?
  10. Il pessimismo eroico di Leopardi consiste nell'idea che gli uomini possano salvarsi attraverso la solidarietà umana, unendosi in una "social catena" per affrontare le avversità.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community