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Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto nel 1888, è un poeta italiano influenzato dalla poesia simbolista e dalle avanguardie europee, conosciuto per il suo contributo durante la prima guerra mondiale.
  • "L'Allegria" è una raccolta poetica di Ungaretti, originariamente pubblicata come "Il porto sepolto" nel 1916, che riflette il dramma della guerra attraverso una rielaborazione poetica durata quasi vent'anni.
  • La raccolta "L'Allegria" si distingue per l'uso di immagini analogiche e simboliche, esplorando temi come la forza vitale nonostante la guerra e l'identificazione con la natura.
  • "Il Sentimento del tempo" segna la maturità poetica di Ungaretti, influenzata dalla sua conversione cristiana, e affronta temi come il passare del tempo, la morte e i miti.
  • "Il dolore" riflette la sofferenza personale di Ungaretti, colpito dalla perdita del figlio e dalla guerra, esprimendo un profondo senso di smarrimento e angoscia.

Indice

  1. Infanzia e formazione di Ungaretti
  2. Esperienze di guerra e poesia
  3. Riconoscimenti e vita personale
  4. L'Allegria: evoluzione e significato
  5. Temi e stile di Ungaretti
  6. Conversione e maturità poetica

Infanzia e formazione di Ungaretti

Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da emigrati italiani. (Ungaretti: “naufrago del mondo in cerca di approdo”).

A soli due anni perse il padre, morto in un incidente sul lavoro.

Grazie alla madre poté frequentare la scuola superiore di Alessandria, dove entrò in contatto con i fuoriusciti anarchici e si appassionò alla poesia di Leopardi, Carducci, Pascoli e D’Annunzio.

Nel 1912 fece il suo primo viaggio in Italia continuando a lavorare come corrispondente per “La Voce”.

Stabilitosi a Parigi studiò al Collége de France e alla Sorbona dove si appassionò allo studio della poesia simbolista e decadente e alle avanguardie europee. Collaborò con “Lacerba” (è il giornale degli interventisti) sulla quale pubblicò le prime poesie.

Esperienze di guerra e poesia

Allo scoppio della prima guerra mondiale Ungaretti si trasferì a Milano. Fu un deciso interventista che vedeva la guerra come un mezzo per trasmettere i propri ideali patriottici, ed un modo per rafforzare il legale con l’Italia, per avvicinarsi ad una patria e per acquistare un’identità nazionale e per condividere ideali comuni.

Così Ungaretti fu un volontario della guerra (così come Montale), arruolato nel 1918 mandato a combattere sul fronte francese.

Ungaretti dichiarò che la guerra è un processo mirato ad “eliminare la guerra”.

Riconoscimenti e vita personale

Finita la guerra, si stabilì a Parigi e cominciò a lavare come corrispondente per il “Popolo d’Italia”, lo stesso giornale fondato da Mussolini.

Nel 1921 Ungaretti tornò in Italia con la moglie, Jeanne Dupoix, dove si aprì un periodo di riconoscimenti ufficiali, dalla nascita dei figli Anna Maria e Antonietta, e dalla crisi religiosa che lo accostò alla fede cristiana e che lo portò a rivalutare il suo approccio con la vita e la poesia.

Dal 1931 al 1935 fu un inviato speciale della “Gazzetta del Popolo”. In questi anni organizzò le sue prime raccolte.

Nel 1936 si trasferì in Brasile, dove rimase fino al 1942 dove occupa una cattedra di lingua e letteratura italiana.

Nel 1943 rientra in Italia dove ottiene la cattedra di letteratura italiana all’Università di Roma.

Morì a Milano nel 1970.

L'Allegria: evoluzione e significato

Nel 1916 Ungaretti pubblica Il porto sepolto, che comprende le poesie scritte dal 1914, durante la prima guerra mondiale, in poi.

Solo nel 1919 la raccolta fu inglobata in una più ambia, l’Allegria di naufragi, il cui titolo allude al naufragio del popolo europeo travolto dalla guerra.

La raccolta fu ripubblicata nel 1931 con molte modifiche e con il nuovo titolo L’Allegria, mentre l’edizione definitiva uscì nel 1942.

Quest’opera dunque rappresenta il risultato di una lunga gestazione e riflessione durata quasi vent’anni, nel quale il poeta svolge una complessa rielaborazione sui testi con dei risultati a volte molto diversi da quelli originali.

La dimostrazione di questo processo di cambiamento interiore di Ungaretti stesso è dato dal titolo stesso: Allegria di naufragi diventa semplicemente L’allegria.

“Allegria” come ossimoro della forza di vita positiva che nasce anche nei naufragi desiderosi di vita nonostante la guerra. Eliminando il termine “naufragi” il poeta vuole mantenere un sentimento positivo e vitale come se volesse sottolineare l’approdo a una nuova concezione dell’esistenza e la partecipazione ad una patria.

L’allegria è suddivisa in cinque sezioni: “Ultime” (titolo che indica il superamento dei modi poetici giovanili; questi componimenti infatti non erano inseriti nelle precedenti raccolte, ma sono una delle aggiunte successive nelle ultime edizioni), “Il porto sepolto”, “Naufragi”, “Girovago” e “Prime” (allusione al nuovo modo di poetare).

All’interno della raccolta vi sono certi componimenti, che, seppur non possono essere considerati vere e proprie dichiarazioni di poetica, esplicano la concezione di poesia sostenuta da Ungaretti. Per esempio:

In memoria. Scritta nel 1916 ed è la lirica che apre “Il porto sepolto” ed è dedicata a Moammed Sceab, un amico d’infanzia di Ungaretti che, come lui, aveva lasciato Alessandria ed era emigrato a Parigi, dove, però, non era riuscito ad integrarsi e a trovare una propria identità. Una condizione, in parte simile a quella di Ungaretti, il quale però era riuscito a superare questo senso di sradicamento grazie all’attività poetica, ed era riuscito ad acquistare consapevolezza di se stessi e ad acquistare una propria identità.

• Il porto sepolto. Da il nome all’omonima sezione dell’allegria. Riflette sull’origine della poesia e dell’ispirazione poetica, riallacciandosi alla poetica del simbolismo, e, ovvero ad una ricerca laboriosa.

• Allegria di naufragi. Attraverso immagini analogiche e simboliche il processo che è a base della creazione poetica, poesia come viaggio senza fine, ed il poeta è colui che anche dopo il naufragio riprende il cammino senza timore come un “lupo di mare”.

Temi e stile di Ungaretti

La maggior parte delle liriche furono scritte nel periodo in cui l’autore prestava servizio militare e dunque hanno come sfondo la guerra.

Questi testi, infatti, recano la data e il luogo di composizione come se fossero un diario, o meglio, un esame di coscienza quotidiano.

Uno dei temi fondamentali è la vita del soldato vista come una drammatica e sofferta lotta per sopravvivere (Soldati). Il secondo tema presenta è la volontà di vita di soldati che lottano per la propria vita (Veglia). Terzo tema è il valore della fratellanza generata dalla vicinanza con la morte (Fratelli). In queste opere Ungaretti non riguarda solo l’esperienza della guerra, ma affronta anche ricordi lontani, spesso paesaggi carsici aridi e desolati che rispecchiano l’animo straziato di un soldato volenteroso di vita (San Martino del Carso). Vi è spesso un’identificazione con la natura che ricorda il panismo dannunziano e il simbolismo decadente (I fiumi).

La ricerca di questi valori, temi, la patria che non sente ancora sua sono simboli di un’analisi interiore e di una ricerca della purezza e dell’essenzialità della parola. Frasi semplici, brevi, privi di punteggiatura, ma che impressionano e che lasciano un senso di vuoto e suspence.

Ungaretti si rivede in una duplice rivelazione: il poeta, il quale ricerca l’essenza pura delle cose, e il lato umano, nel quale, l’uomo, come poeta ricerca il senso stesso della propria vita all’interno della poesia. L’uomo infatti si deve calare nella realtà liberandosi dalla sovrastrutture retoriche ed arrivare all’assoluto poetico.

Vi sono infatti le innovazioni stilistiche di Ungaretti: l’abolizione della punteggiatura, la presenza di spazi bianchi che liberano lo stato umano dell’uomo, il rifiuto della lingua aulica e quindi retorica, essenzialità delle parole con presenza di espressioni scarne, sconvolgimento della sintassi e rifiuto delle forme tradizionali come ritmi e rime.

Conversione e maturità poetica

Dopo il 1928 Ungaretti diventa cristiano e di questa esperienza sono testimoni Il Sentimento del tempo, un opera della sua maturità.

Pubblicata nel 1933 per la prima volta assume la struttura definitiva nel 1943 in sette sezioni: Prime, La fine di Crono, Sogni e accordi, leggende, inni, la morte meditata e l’amore.

Il tema è quello dell’uomo in pena, perduto di fronte alla questione dell’esistenza. Medita sul trascorrere del tempo, sulla morte, sui miti ed i temi astratti.

Pubblicata nel 1939 a San Paolo,in Brasile. Provato dalla morte del fratello perde il figlio e scoppia la seconda guerra mondiale. Sono momenti di sofferenza, angoscia e paura.

Il tema è quello del senso di smarrimento causato dalla morte e dalle perdite.

Diverse sezioni che distinguono momenti diversi del dramma dell’autore: tutto ho perduto, dedicata al figlio, giorno per giorno e il tempo è muto per ricordarlo, roma occupata e i ricordi il dolore di una nazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati gli eventi principali dell'infanzia e della formazione di Giuseppe Ungaretti?
  2. Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d'Egitto nel 1888 da emigrati italiani. Ha perso il padre a soli due anni e grazie alla madre ha potuto frequentare la scuola superiore, dove si è appassionato alla poesia di Leopardi, Carducci, Pascoli e D'Annunzio. Nel 1912 ha viaggiato in Italia e si è stabilito a Parigi per studiare al Collége de France e alla Sorbona.

  3. Come ha influenzato la guerra la poesia di Ungaretti?
  4. La prima guerra mondiale ha avuto un impatto significativo sulla poesia di Ungaretti. Si è arruolato volontario e ha visto la guerra come un mezzo per rafforzare il legame con l'Italia e acquisire un'identità nazionale. Le sue poesie di questo periodo riflettono la drammatica lotta per la sopravvivenza e la fratellanza tra soldati.

  5. Qual è il significato dell'opera "L'Allegria" di Ungaretti?
  6. "L'Allegria" rappresenta un'evoluzione della poesia di Ungaretti, iniziata con "Il porto sepolto" nel 1916. L'opera riflette una lunga gestazione e rielaborazione dei testi, culminando in un sentimento positivo e vitale nonostante le difficoltà della guerra. Il titolo stesso è un ossimoro che sottolinea la forza di vita che emerge anche nei momenti più difficili.

  7. Quali sono i temi principali delle poesie di Ungaretti?
  8. I temi principali delle poesie di Ungaretti includono la vita del soldato come lotta per la sopravvivenza, la volontà di vivere, la fratellanza generata dalla vicinanza con la morte, e il ricordo di paesaggi desolati che riflettono l'animo del soldato. Ungaretti cerca l'essenzialità della parola e l'assoluto poetico, rifiutando le forme tradizionali e la retorica.

  9. Come si è evoluta la poetica di Ungaretti dopo la sua conversione al cristianesimo?
  10. Dopo il 1928, Ungaretti si è convertito al cristianesimo, e questa esperienza ha influenzato la sua opera "Il Sentimento del tempo". Pubblicata nel 1933, l'opera riflette sulla questione dell'esistenza, il trascorrere del tempo, la morte e i miti. La sua poesia diventa un mezzo per esplorare il senso di smarrimento e le perdite personali, come la morte del figlio e del fratello.

Domande e risposte

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