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Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto nel 1898, è un poeta italiano legato alle avanguardie culturali di Parigi e alla ricerca delle sue radici italiane.
  • La sua esperienza nella Prima Guerra Mondiale ha influenzato profondamente la sua poesia, considerata un diario di guerra, culminata nella raccolta "Porto Sepolto".
  • Ungaretti ha sperimentato con la forma poetica, rinunciando a rime e metrica tradizionali, utilizzando versi brevi e punteggiatura assente per esprimere complessità emotiva.
  • I temi centrali delle sue opere includono la guerra, la precarietà della vita, il desiderio di spiritualità e la memoria di coloro che sono scomparsi.
  • La raccolta "Vita di un uomo" rappresenta una sintesi delle sue poesie, riflettendo la sua evoluzione stilistica e l'intensità delle sue esperienze personali.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Vita a Parigi e Prime Opere
  3. Esperienze di Guerra
  4. Carriera Postbellica e Vita Familiare
  5. Percorso Spirituale e Riconoscimenti
  6. Stile Poetico e Tematiche
  7. Evoluzione Stilistica e Temi
  8. Riflessioni su Dolore e Guerra

Infanzia e Formazione

Nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1898. I genitori sono italiani di Lucca, sono entrambi legati alla terra e alla scienza. Il padre lavorava come scariolante per la costruzione canale di Suez e la madre è colei che gestisce l’economia famigliare ed è molto legata alla biologia e alle piante.

Ad Alessandria incomincia a studiare e conosce Moammed Sceab (amico a cui dedicherà una poesia in sua memoria) con cui vive anni delle superiori e incontra di nuovo a Parigi dove si suiciderà.

Conosce altri migranti arrivati ad Alessandria in cerca di fortuna e inizia a leggere molto.

Vita a Parigi e Prime Opere

Nel 1912 si trasferisce a Parigi per studiare e si iscrive alla Sorbona per sfidare lettere. Segue anche lezioni di filosofia perché è molto interessato.

Si introduce negli ambienti culturali all’avanguardia come i cubisti (conosce Picasso) e legge opera di Marcel Proust.

Stringe amicizia con autori italiani minori come Soffici e Papini, con loro fonda “lacerba” una rivista letteraria dove inizia a pubblicare le sue prime poesie.

Nel 1914 è arrivato da pochi mesi in Italia alla ricerca della terra dei suoi genitori (vuole recuperare le proprie radici).

Esperienze di Guerra

Inizialmente si schiera tra gli interventisti perché vede nella guerra il modo per creare una rivoluzione di classe e per sentirsi parte di qualcosa.

Lui non s'è mai sentito parte della patria in cui è nato e nemmeno a Parigi. Per questo si reca in Italia da italiano e allo stesso tempo straniero e vede nell'arruolamento un modo per sentirsi finalmente parte di una patria.

Viene mandato sul fronte del Carso (dove si combattono le fasi più dure della guerra)dove si batte davanti al monte San Michele a pochi metri dalla trincea austriaca.

Qui escono le sue poesie più famose. La poesia diventa il suo diario di guerra. Vede nella poesia il modo per rimanere sano di mente. Le spedisce a casa dove l’editore Ettore Serra (a cui dedica una raccolta) le pubblica.

Viene mandato in Francia sul fronte occidentale e resta fino alla firma dell’armistizio.

Le liriche scritte in trincea che mandava a casa tramite lettere vengono raccolte e pubblicate nella raccolta “PORTO SEPOLTO”.

Carriera Postbellica e Vita Familiare

Alla fine della guerra rimane a Parigi dove si sposa e il matrimonio sarà solido e felice. Lavora all'ufficio dell’ambasciata italiana e continua a scrivere e pubblica la seconda raccolta “Allegria di naufragi”.

Torna a Roma e ottenne l'incarico di ministro degli Esteri. La moglie insegnerà francese. Hanno due figli Ninon e Antonietto.

Percorso Spirituale e Riconoscimenti

Dal 1928 inizia un percorso spirituale e religioso di avvicinamento al cristianemsimo.

Nel 1933 pubblica una raccolta discorsiva di nome “Sentimento del tempo”.

La sua fama si estende in Europa dove viene invitato a tenere lezioni e discorsi.

Viene invitato a San Paolo in Brasile a insegnare lingua e letteratura all’università. Questa cultura vivace gli piace molto e migliora le proprie conoscenze di letteratura italiana.

Nel 1939 muore a 9 anni il figlio Antonietto e il dolore della perdita lo distrugge e penetra nelle sue opere.

In Italia nel frattempo è arrivato il fascismo;è difficile descrivere i suoi rapporti con il fascismo. Aveva conosciuto Mussolini nel periodo dell’ascesa, l’aveva spalleggiato scrivendo una prefazione per la sua prima raccolta.

Nel 1924 Ungaretti si iscrive al partito e firma il manifesto.

Quello che vede di buono nel fascismo è l'interventismo: presto si allontana dall’ideologia fascista che non lo rappresenta.

Dopo la caduta del fascismo la sua iniziale adesione al movimento lo danneggerà a livello lavorativo e pubblico.

Inizia la seconda guerra mondiale e il Brasile entra in guerra contro l’Italia. È costretto a tornare in Italia e ottiene una cattedra a Roma e il titolo di accademico d’Italia.

La nuova raccolta il “DOLORE” parla della morte del figlio, della morte del fratello, del fascismo, del dolore per la guerra e del male di vivere.

Nel dopoguerra si impegna come docente, nello scrivere saggi e opere minori, gira molto partecipando a convegni.

Va a New York per parlare di letteratura alla Columbia university.

Per i suoi 80 anni (1968) si celebra una festa statale e viene onorato in Campidoglio e diventa famoso perché gli viene chiesto di leggere in televisione uno sceneggiato tratto dall’odissea.

Muore di ritorno dall'ultimo viaggio a New York, a 82 anni nel 1970.

Stile Poetico e Tematiche

La prima raccolta è il “Porto sepolto” che viene pubblicato da solo. Ungaretti vi rimette mano e lo fa poi confluire in una raccolta più vasta che è “L’allegria”.

“Allegria” viene pubblicata nel 1931, fino al 1942 vengono pubblicate altre edizioni e quella del 1942 è quella definitiva.

Nella prima parte vi sono le poesie del “porto sepolto” pubblicate già nel 1916. Conteneva già 33 poesie (collegamento agli anni di Cristo) e qui ci troviamo di fronte ad un diario di guerra con carattere autobiografico. Si tratta di poesie che lui mandava a casa tramite lettere e che vengono pubblicate quando lui è ancora al fronte.

Sperimentazione stilistica

1. Rinuncia alle rime.

2. Abbandono della forma metrica.

3. Scelta della mancata punteggiatura in modo che i pensieri sembrano fluire liberamente sul foglio.

4. Brevità dei versi per darci il senso di vuoto sulla pagina.

La parola diventa essenziale e viene ridotta alla loro essenza. Questo fa sì che ogni parola abbia numerosi significati che aumentano quando le parole si collegano tra loro.

La forma è autobiografica,prevale l’io lirico e il discorso in prima persona.

Sebbene in un certo senso le poesie sembrino semplici in realtà ogni parola è scelta con grande cura per:

- I suoi mille significati.

- A livello sonoro.

Tramite l’utilizzo di figure retoriche di sinestesia (accomuna due o più sfere sensoriali) e analogia (figura di paragone per ambiti che non hanno nulla che in realtà li colleghi, non sono collegamenti immediati).

- Guerra.

- Precarietà della vita umana.

- Infinito dell’esistenza attorno a noi.

Sensazione di essere un apolide ed un esule,di non avere un effettivo posto nel mondo. Questa sensazione è sia positiva che negativa:

- Positiva perché così Ungaretti assume molte culture diverse.

- Negativa perché non ha una patria da sentire veramente sua.

Evoluzione Stilistica e Temi

Dopo la raccolta “Allegria” cambia stile ed esce nel 1933 “Sentimento del tempo” e comincia a riprendere una struttura metrica più canonica:

Versi più lunghi.

- Ritorna la punteggiatura.

- Lessico più elevato.

Rimangono però alcuni tratti specifici come:

Ermetismo.

Gusto per l’analogia.

Scelta accuratissima della parola.

I temi cambiano un po:

Permane la guerra e si aggiungono nuove tematiche:

- Memoria di chi non c’è più.

- Tempo che passa.

- Riflessione religiosa, matura un desiderio di spiritualità che però non si incastra in una religione specifica.

Nella piccolezza del suo guscio mortale, Ungaretti desidera che ci sia un qualcosa di immortale anche perché altrimenti saremmo un un mondo orribile.

Si tratta di una divinità di sapore Cristiano (non pienamente cristiana) che diventa per lui la luce che illumina l’esistenza.

In questo periodo si avvicina allo stile barocco, lo stimola nelle riflessioni religiose e lo trova uno stile che induce alla spiritualità.

Riflessioni su Dolore e Guerra

“Il dolore” del 1947 è una raccolta di sofferenza per le morti avvenute nella sua vita (fratello è figlio Antonietto). Oltre al dolore per i fatti personali subentra quello per la seconda guerra mondiale.

Per lui è impensabile che a distanza di così pochi anni, l’uomo si renda parte di nuovo di un tale orrore come la guerra, assiste inoltre alle deportazioni degli ebrei.

Tutte le raccolte successive finiscono nella raccolta “VITA DI UN UOMO” di tutte le poesie che mostra come la poesia sia un diario della sua esistenza in modo che anche quando sarà morto, la sua voce flebile potrà ispirare qualcun altro .

Domande da interrogazione

  1. Dove è nato Giuseppe Ungaretti?
  2. Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d'Egitto.

  3. Quali sono i genitori di Giuseppe Ungaretti?
  4. I genitori di Giuseppe Ungaretti sono italiani di Lucca.

  5. In quale città Giuseppe Ungaretti ha studiato e conosciuto Moammed Sceab?
  6. Giuseppe Ungaretti ha studiato ad Alessandria e ha conosciuto Moammed Sceab.

  7. Quali sono alcune delle influenze culturali di Giuseppe Ungaretti a Parigi?
  8. Giuseppe Ungaretti è stato influenzato dai cubisti come Picasso e ha letto opere di Marcel Proust.

  9. Quali sono alcuni dei temi presenti nelle poesie di Giuseppe Ungaretti?
  10. Alcuni dei temi presenti nelle poesie di Giuseppe Ungaretti sono la guerra, la precarietà della vita umana e l'infinito dell'esistenza attorno a noi.

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