Francescavilla02
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Concetti Chiave

  • Ungaretti, nato esule da genitori emigrati, è influenzato dalla sua infanzia ad Alessandria, unendo la sua esperienza di vita nomade con il contatto con il deserto e le famiglie beduine.
  • Nel 1912, Ungaretti si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con le avanguardie, sviluppando un forte desiderio di rinnovamento poetico e distacco dalla tradizione letteraria ottocentesca.
  • Durante la prima guerra mondiale, Ungaretti scrive poesie al fronte che formano la sua prima raccolta, "Il porto sepolto", influenzato dal clima interventista e dalla ricerca di un'identità nazionale.
  • La sua poesia si caratterizza per innovazioni formali, tra cui la verticalizzazione tipografica, l'assenza di punteggiatura, e l'uso di versicoli che enfatizzano il potere della parola e il silenzio tra esse.
  • Il "Porto sepolto" riflette la concezione di Ungaretti della vita come una serie di istanti unici, con poesie che emergono dal bianco della pagina come verità nascoste, influenzate dal paroliberismo e dalla poesia analogica.

Indice

  1. Origini e infanzia di Ungaretti
  2. Formazione e influenze culturali
  3. Esperienze di guerra e poesia
  4. Vita post-bellica e carriera accademica
  5. Innovazioni poetiche di Ungaretti

Origini e infanzia di Ungaretti

Genitori emigrati dalla Lucchesia, ovvero dalla campagna lucchese, il padre lavorava nei cantieri per la costruzione del canale di Suez. Proviene da una famiglia di origine popolare, il padre muore quando lui ha un paio d’anni.

Nasce esule, perché i suoi genitori sono esuli. Preferisce essere considerato NOMADE, in quanto uomo in cammino, in ricerca. Collega Alessandria alla stagione e al luogo dell’infanzia, della purezza, dell’abbandono ai sentimenti. Contatto con il deserto, alle famiglie di beduini, sole caldo, lascia dietro di se il mondo dell’infanzia, delle origini. Uomo sempre in viaggio e sempre alla ricerca: Peregrinus ubique.

Formazione e influenze culturali

1912: Passa per l’Italia, ma non si ferma e si reca a Parigi: ambiente caratterizzato dalle avanguardie che si proponevano di radere al suolo la cultura dominante. Qui comincia a scrivere le sue prime cose. Ha una formazione indipendente, assolutamente non accademica, anche se comunque studia tanto da diventare insegnante universitario. Il contatto con le avanguardie instillerà in Giuseppe Ungaretti quel sentimento di necessità di rinnovamento della poesia e distacco quasi violento dalla tradizione (anche perché essendo vissuto ad Alessandria d’Egitto probabilmente non sentiva propria la tradizione letteraria dell’800)

Esperienze di guerra e poesia

1915: Si arruola nell'esercito. Al fronte scrive una serie di poesie che costituiranno il nucleo della prima raccolta: il porto sepolto. Conosce lì Ettore Serra, impegnato nell’editoria, che gli consiglia di pubblicarle.

Nota bene: Il deciso schieramento di Ungaretti a favore dell'interventismo, cioè dell'ingresso dell'Italia in guerra, era provocato da un clima politico ed intellettuale diffuso, che vedeva nella guerra lo strumento per affermare ideali patriottici e nazionalistici. Per Ungaretti, avendo vissuto sempre con disagio la propria condizione di figlio di emigrati, di "naufrago" nel mondo, alla ricerca di un approdo, la partecipazione al conflitto fu il mezzo per ricongiungersi alla "terra promessa" degli avi, conquistando una propria identità nazionale, un ideale comune. Ungaretti avrebbe commentato, in seguito, l'interventismo della sua generazione: “posso essere un rivoltoso, ma non amo la guerra. Sono, anzi, un uomo della pace.”

Vita post-bellica e carriera accademica

1912: Torna dalla guerra, vive per un periodo a Roma; studia, dà lezioni, si impegna nell’editoria. Due raccolte parallele che scrive negli stessi anni. Sono totalmente diversi l’uno dall’altro.

Allegria*: stile innovativo, analogie, versicoli.

Sentimento del tempo: nuovo modello classico, soggetti ispirati alla mitologia antica.

1936: Si trasferisce a San Paolo, in Brasile, per insegnare Letteratura italiana all’Università. Tratta dei drammi personali del poeta, in modo particolare la morte del fratello e del figlio (1939)

Ungaretti vide riconosciuti i suoi meriti in Italia a partire dagli anni quaranta, quando, a guerra ancora in corso, ottenne la cattedra di letteratura italiana all’Università La Sapienza di Roma e fu nominato Accademico d’Italia

Innovazioni poetiche di Ungaretti

Innovazioni formali(nella prima fase dell’attività poetica) nuova ricerca espressiva, cit della violenta spinta di rinnovamento propugnata dalle avanguardie

Verticalizzazione dell’aspetto tipografico (NATALE) che implica un andamento verticale che crea visibilmente un effetto di essenzialità e scarnificazione della poesia. (spazi bianchi, pause, silenzi – poesia che va letta ad alta voce)

Versicoli: versi che coincidono anche con la lunghezza delle parole >> la metrica tradizionale e la sintassi frantumate

Importanza della parola in sé che è scavata nella vita del poeta “come un abisso” (Mallarmè)

No alla punteggiatura, sostituita da pause di silenzio, enfatizzate dallo spazio bianco con l’uso dell’a capo + ENJAMBEMENT

No agli aggettivi e agli avverbi e maggiore frantumazione del verbo.

Sintassi ridotta.

Analogia: accostamento di cose molto distanti tra loro

Gli spazi bianchi diventano parte integrante della morfo-sintassi del verso. Completa distruzione di qualsiasi forma metrica da cui emerge in tutta la sua potenza la parola. Troppo spesso la poetica di Giuseppe Ungaretti viene definita “ermetica”. Ungaretti non è un poeta ermetico, ma un poeta analogico. L’ermetismo è un tipo di poesia concettuale ed elitaria, che cerca immagini ossimoriche e vuol nascondere il segreto significato delle cose. Ungaretti non vuole questo.

• Titolo, se c’è

• Indicazione del luogo e del giorno in cui sono state composte, anche se poi sono state rielaborate per molto tempo. Rispecchia la concezione della vita di Ungaretti: la vita è fatta di istanti, di conseguenza anche le poesie sono proprie di quel singolo attimo che il poeta sta vivendo, in un tempo e in un luogo preciso.

• Idea dell’impostazione tipografica: ogni parola è unica nel foglio bianco. Futuristi e Apollinaire, il bianco della pagina fa parte della poesia, le parole sono come verità nascosta che sale da una pagina bianca

• No scansione metrica, paroliberismo di Marinetti, prevede l’essenzialità, l’abolizione della grammatica, la versificazione tradizionale viene abbandonata. Sintassi rarefattissima, lessico semplice e non tradizionale.

• Poesia analogica, non si spiega da sola, influenzata sicuramente dalle avanguardie.

• Versicoli ungarettiani, caratteristici solo del porto sepolto e dell’allegria.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e l'infanzia di Giuseppe Ungaretti?
  2. Ungaretti nasce da genitori emigrati dalla Lucchesia, con il padre che lavora nei cantieri del canale di Suez. Cresce in un ambiente di esilio e si considera un "nomade", sempre in viaggio e alla ricerca.

  3. Come si è formata la cultura di Ungaretti e quali influenze ha subito?
  4. Nel 1912, Ungaretti si trasferisce a Parigi, dove viene influenzato dalle avanguardie che promuovono un rinnovamento culturale. La sua formazione è indipendente e non accademica, ma diventa comunque un insegnante universitario.

  5. Qual è stato il ruolo della guerra nella vita e nella poesia di Ungaretti?
  6. Nel 1915, Ungaretti si arruola nell'esercito e scrive poesie al fronte, che formano la sua prima raccolta "Il porto sepolto". La guerra rappresenta per lui un mezzo per riconnettersi con le sue radici e affermare un'identità nazionale.

  7. Come si è sviluppata la carriera accademica di Ungaretti dopo la guerra?
  8. Dopo la guerra, Ungaretti vive a Roma, si dedica all'editoria e scrive due raccolte poetiche. Nel 1936, si trasferisce in Brasile per insegnare Letteratura italiana e, negli anni '40, ottiene una cattedra all'Università La Sapienza di Roma.

  9. Quali sono le innovazioni poetiche introdotte da Ungaretti?
  10. Ungaretti introduce innovazioni formali come la verticalizzazione tipografica, l'uso di versicoli, l'assenza di punteggiatura e una sintassi ridotta. La sua poesia è caratterizzata da un'analogia che accosta elementi distanti, enfatizzando l'importanza della parola.

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