Concetti Chiave
- La poesia "Soldati" di Ungaretti usa la similitudine tra soldati e foglie d'autunno per evocare la precarietà della vita umana, con un forte impatto simbolico e stilistico attraverso versi brevissimi e privi di punteggiatura.
- "Mattina" è un esempio di poetica ungarettiana che utilizza l'analogia e lo stile nominale per trasmettere l'idea di illuminazione e immensità, richiamando l'infinito leopardiano in un contesto di ispirazione immediata.
- Nella poesia "I fiumi", Ungaretti rievoca momenti cruciali della sua vita attraverso il simbolismo dei fiumi, intrecciando ricordi personali con riflessioni sulla guerra e l'armonia con l'universo.
- "Isonzo" descrive un momento di purificazione e meditazione durante la guerra, usando l'acqua come simbolo di sacralità e rinascita, mentre il poeta si riconosce come parte dell'universo.
- In "Non gridate più", Ungaretti fa un appello alla pace, criticando la guerra e sottolineando la necessità di solidarietà e umanità, utilizzando una sintassi più tradizionale con versi liberi e rime interne.
E’ una poesia composta da 4 versi:
Si sta come
D’autunno
Sugli alberi
Le foglie
Indice
La precarietà della guerra
Se noi eliminassimo il titolo di questa poesia, noi non sapremmo a cosa si riferisce perché la similitudine è chiara: questi soldati stanno come stanno le foglie sugli alberi nel periodo autunnale. Questa poesia concede il vissuto della prima guerra mondiale da parte di Ungaretti, perché la precarietà della guerra e anche la precarietà dell’esistenza dei soldati in guerra, è assimilata alle foglie d’autunno che stanno sugli alberi. L’assimilazione di questa vita umana alle fragilità delle foglie, non è una novità di Ungaretti perché la ritroviamo già nella Bibbia questa assimilazione della vita umana alla fragilità delle foglie.
• Quello che notiamo è che qui c’è una forte impronta quasi magico- evocativa perché , in effetti, il soggetto non è determinato perché noi abbiamo il “ si sta “ con il si che ha una funzione impersonale; quindi Ungaretti non dice “ I soldati stanno” ma “ Si Sta”.
fa capire che tutta l’esistenza umana, in generale , si trova intrugliata in un destino cui però non è dato fuggire, quindi effettivamente nessuno può sfuggire al destino dell’esistenza e alla precarietà dell’esistenza .
Ungaretti e l'interventismo
In tutte le poesie di Ungaretti, c’è sempre la data, il luogo dove Ungaretti ha scritto la poesia. Questo ci fa capire che Ungaretti è stato fortemente inserito nel contesto della guerra e ha avuto un ruolo fondamentale nella sua esperienza in trincea. Anche Ungaretti fu un interventista nella prima guerra mondiale ma l’interventismo di Ungaretti non ha niente a che fare con l’interventismo di D’annunzio o dei futuristi (= c’è l’idea della sopraffazione del bisogno di sopraffare gli altri popoli, uomini in un’affermazione superioristica che è proprio tipica di D’annunzio e dei futuristi)
Invece Ungaretti è vissuto durante la sua infanzia in Egitto perché il papà era impegnato nella costruzione del canale di Suez, quindi per tutta la sua vita, Ungaretti si è sentito un apolide ( una persona senza patria) e quindi quando c’è stata la possibilità di avvicinarsi all’Italia, essendo favorevole all’interventismo non perché amasse la guerra ma per ritornare nella sua patria e dare il contributo per la patria, quindi per riconquistare l’idea della nazione ma non il nazionalismo (l’idea della sopraffazione). In Ungaretti l’interventismo significa riappropriarsi dell’idea della propria patria e dare un contributo a essa per un uomo che è vissuto diversi anni all’estero. ( non c’è l’idea della sopraffazione e l’idea di affermarsi sugli altri popoli). Lui ha combattuto in trincea nella prima guerra mondiale che gli ha fatto vedere da vicino queste atrocità della guerra, non a caso, dopo questa guerra, Ungaretti fu contrario ad ogni forma di guerra e si pentì di aver appoggiato l’interventismo.
- Questo termine “soldati”, un po’ assume un significato fortemente simbolico, perché non è legato soltanto alla situazione precaria che vivono i soldati in guerra, ma si rifà un po’ in generale sulla sofferenza e sul dolore. Il sentimento della morte è un po’ inglobato anche all’interno del paesaggio perché il paesaggio è annientato, infatti “ le foglie che cadono dagli alberi” vanno a rappresentare una natura spoglia, senza vita e allora tutto si è sregolato e proprio per questo motivo l’autunno, le foglie rappresentano queste parole che sono della parole chiave nel componimento, per farci capire che comunque la vita è come se fosse attaccata ad un filo.
- (Metrica) = Ungaretti inventa il versicolo cioè dei versi brevissimi: “ si sta come” “ d’autunno” “ sugli alberi” “ le foglie “ quindi addirittura, una o due parole presentano un intero verso. Ungaretti , in questa raccolta “ Allegria” opera una rottura della sintassi tradizionale eliminando i segni di punteggiatura. ( anche nel futurismo si eliminano i segni di punteggiatura) Perché c’è l’idea che la parola deve essere libera e deve sgorgare dall’ispirazione immediata del poeta, cioè non c’è una riflessione nella poesia Ungarettiana di lungo termine, ma l’ispirazione poetica sgorga all’improvviso, nell’immediatezza del momento, della convincenza del momento e proprio per questo motivo, la punteggiatura classica tradizionale deve essere eliminata perché l’ispirazione viene dall’animo non dalla mente quindi , un ragionamento logico, razionale presupporrebbe una riflessione mentale che in Ungaretti non c’è.
• In Ungaretti c’è l’ispirazione immediata che arriva nel momento in cui si avverte un sentimento, una sensazione.
L'ispirazione poetica di Ungaretti
M’illumino
D’immenso
Questa poesia rappresenta un po’ la sintesi della poetica Ungarettiana in cui vi è l’uso dell’analogia
Metafora portata all’estreme conseguenze.
E in Ungaretti prevale lo stile nominale anziché quello verbale perché i nomi e gli aggettivi sono in misura superiore rispetto ai verbi. “ M’illumino”= il poeta che si sta illuminando.
Cosa vuol dire m’illumino d’immenso? Anche in questo caso, chiarificatore è il titolo “mattina”, cioè la mattina che il poeta all’improvviso, illumina perché in un momento è riuscito ad avere l’idea di quella che è la vita e di assaporare l’infinito attraverso la visione della mattina. (INFINITO LEOPARDIANO,= la ricerca dell’infinito, di qualcosa che va oltre l’esistenza terrenea ). E qui, in Ungaretti c’è questa espressione “l’immensità” = l’immenso è per Ungaretti il corrispettivo dell’infinito Leopardiano. Quando vedevamo questo bisogno di infinito da parte di Leopardi che non si è mai tradotto nell’infinito dell’esistenza di Dio, cioè nella ricerca dell’esistenza di Dio ma di un qualcosa di molto indeterminato, infatti anche qui c’è una sorta di folgorazione , di illuminazione del poeta che ha avvicinato un’atmosfera quasi atemporale (=senza tempo) l’eternità e il momento attuale, il finito con l’infinito.
I fiumi della vita di Ungaretti
Questa poesia di rivolge a quattro fiumi che sono fondamentali nella vita del poeta. ( Isonzio, Serchio, Nilo e Senna).= rievoca i momenti più importanti della sua vita.
“Mi tengo a quest’albero mutilato” = perché quest’albero è stato ferito dalle granate, però il termine “mutilato” è riferito più alle persone perché in guerra molti perdevano gli arti (braccia, gambe) perché, appunto, colpiti dalle granate e da altro e qui c’è l’assimilazione dell’Io poetico con la natura, perché “l’albero è mutilato” ma così è così anche sono mutilati i corpi di tanti soldati.
“ abbandonato in questa dolina” = Lui ha combattuto sul Carso, quindi la dolina è una cavità tipica del Carso che però qui, è come se fosse una sorta di culla, perché infatti dice “ che ha il languore” quindi lui si lascia un po’ trascinare da questa dolina che è il languore “ di un circo prima o dopo lo spettacolo” = come se lui fossi lì a guardare uno spettacolo , ma certamente . in questo momento, lo spettacolo è “ quieto” = tranquillo perché il poeta si è rifugiato su questa dolina in un momento in cui non ci sono i combattimenti . Infatti dice:
“ guardo il passaggio quieto delle nuvole sulla luna” = quindi lui sta guardando in alto in cielo.
“Stamani mi sono disteso in un’urna d’acqua “ = si è purificato, lavato nell’Isonzo = Un fiume che si trova nella città di Gorizia. Urna d’acqua = che ha un significato simbolico di sacralità. Il poeta, stendendosi nell’acqua, si è sentito come chiuso in un’urna, ha meditato sulla sua vita e sull’esistenza umana e universale; si è riconosciuto come parte dell’Universo e ha trovato in se stesso ed in ogni uomo una dimensione sacrale (ecco il perché dell’accostamento alla reliquia = viene paragonata al corpo del poeta)
“L’Isonzo scorrendo mi legava come un suo sasso”= c’è un paragone con la natura.(i sassi) Il poeta si sente levigato/ purificato dalle acqua di questo fiume. Il primo fiume a cui fa riferimento il poeta, l’Isonzo, è il primo fiume che lo vede partecipe nella prima guerra mondiale.
“Ho tirato su le mie quattr’ossa” = ovvero tutto il corpo
“ e me ne sono andato come un acrobata sull’acqua” = per evitare di cadere, aveva difficoltà a mantenersi in piedi camminando sul fiume. Riferimento a Gesù Cristo che attraversò le acque.
[Ungaretti nella prima fase della sua vita era ateo ma dopo un periodo di grande sofferenza , si rifugiò in un monastero per meditare sulla vita, poi abbracciò anche la fede cristiana ] Infatti lui adesso dice:
“Mi sono accoccolato vicino ai miei panni sudici di guerra” = gli abiti dei soldati sono sporchi .
“e come un beduino mi sono chinato a ricevere il sole” = perché i beduini vivono nei deserti e sono molto abituati a vedere il sole.
“questo è l’ Isonzo “ e qui meglio mi sono riconosciuto una docile fibra dell’universo”= Perché si è reso conto, bagnandosi in questo fiume, di essere una piccola particella dell’universo.
• Docile = perché si lascia ammorbidire dalla delicatezza delle acque. Quindi è un momento di ristoro dalla guerra non è un momento in cui il poeta pensa alla negatività della guerra. Infatti dice dopo “ prima mi sentivo in armonia”, infatti ha detto “ una docile fibra dell’universo” ( quindi si sente in armonia) ma il suo problema, infatti dice
• Il mio supplizio, la mia sofferenza invece, è quando non mi sento in armonia con l’universo.
“Ma quelle occulte mani che m’intridono mi regalano la rara felicità” = quali sono le mani? Il fiume è come se rappresentasse, quasi, una madre benevola e quindi le mani delle acque, dei fiumi gli hanno dato una rara felicità. = perché rara? Perché lui è in guerra e combatte tutti i giorni e guarda e vive delle scene terrificanti e quindi in questo momento in cui si è bagnato nell’ Isonzo, rappresenta per il poeta un momento di delicatezza e tranquillità.
Infatti, come ha fatto nelle altre poesie, quando dice “ non sono stato mai tanto attaccato alla vita” (veglia), spesso i momenti brutti rievocano i ricordi del passato, infatti il poeta dice
• “Questo è il Serchio al quale hanno attinto duemil’anni forse di gente campagnola e mio padre e mia madre” = Il Serchio è un fiume della Toscana che sta vicino Lucca, città natale dei genitori del poeta. Lui pensa che il Serchio sia stato importante per la sua famiglia, perché da lì derivano le radici profonde della sua esistenza. Ungaretti si è sentito per gran parte della sua vita apolide (= uomo senza patria)
il fatto che rievochi questo fiume, Il Serchio, che è un fiume di Lucca, quindi è il fiume dei suoi genitori , è come se gli restituisse parte di quella nazione, di quel senso di appartenenza che gli era mancato per tutta la vita = quindi ha bisogno di ritornare alle origini, cioè al Serchio, che lui non ha potuto vedere da bambino perché i genitori ormai si erano trasferiti ad Alessandria D’Egitto e anche lui è nato lì, però ricordando il Serchio, è come se lui si riappropriasse delle sue origini .
• Dopo aver ricordato il fiume che caratterizza la propria vita, la sua famiglia, ricorda il fiume che ha caratterizzato la sua infanzia: Il NILO
Infatti lui dice : “ Questo è il Nilo che mi ha visto nascere e crescere e ardere d’inconsapevolezza nelle estese pianure” = perché lui è nato e cresciuto in Egitto e quando dice “ ardere d’inconsapevolezza “ = qui si rifà alla stagione della sua adolescenza che è il periodo in cui si arde di passioni quasi inconsapevoli e protagonista delle passioni giovanili del poeta è stato proprio il fiume Nilo che ha dato al poeta la possibilità di vivere le sue prime esperienza d’amore . Quindi lo ha visto nascere, crescere e lo ha visto innamorarsi.
• Un’altra esperienza importante del poeta, l’ha avuta in Francia e dice:
“ Questa è la Senna e in quel suo torbido mi sono rimescolato e mi sono conosciuto” = perché le acque della Senna sono pure, sono tumultuose e il poeta allude con queste espressioni “torbido” “ mi sono rimescolato” “mi sono conosciuto” = agli anni che ha trascorso a Parigi, in cui il poeta fece anche delle esperienze negative perché sono stati gli anni anche della sua maturità. Quindi se il Nilo lo ha visto ardere di amore,invece ,la Senna, lo ha visto rimescolato interiormente ovvero che attraverso le esperienze negative che gli hanno dato la possibilità di crescere, maturare.
“Questi sono i miei fiumi contati nell’Isonzo
Questa è la mia nostalgia ”=
“ che in ognuno mi traspare ora ch’è notte che la mia vita mi pare una corolla di tenebre” = cioè una corolla che sembra quasi esplodere nella notte.
[e perché gli viene questa nostalgia?]
• Perché è una notte di guerra, è un momento di tranquillità perché di notte la Guerriglia cessava però per il poeta non cessa la paura della morte, la paura delle esperienze negative della guerra.
L’atmosfera è sospesa, evocativa.
I versi sono liberi = cioè noi non abbiamo delle rime ma non abbiamo un numero di versi precisi. Abbiamo molti enjambement e ci sono questi versicoli cioè questi versi molto brevi.
Corolla di tenebre = ossimoro, perché di solito è la corolla dei fiori che si apre di giorno. Mentre per il poeta la corolla e quella delle tenebre e rappresenta una supposizione tra la vita e la morte. ( Eròs e Thanatos)
Gli aggettivi dimostrativi: questo, questi , questa = che sono molto presenti ,perché il poeta fa una differenza fra il momento attuale ,cioè quando il poeta si riferisce agli oggetti che sono vicini a lui ,utilizza = questi aggettivi dimostrativi “ questa, questa e questi” e opera uno stacco rispetto a termini che invece appartengono alla rievocazione del passato.
La presenza dell’acqua ha una funzione simbolica, catartica, purificatrice. Anche il poeta, attraverso questi fiumi rinasce nei ricordi e dagli aspetti brutti della guerra.
Il porto sepolto e l'ispirazione
Il porto sepolto
Questa poesia è una sorta di dichiarazione poetica dell’autore.
Il porto sepolto, titolo della raccolta di poesie, che confluisce nella raccolta di “ Allegrie di naufragi” e sembra che rimandi a qualcosa di concreto, perché lui ci racconta che da bambino, quando viveva in Egitto, aveva sentito parlato un archeologo, di un famoso “porto sepolto di Alessandria” che era un porto la cui storia era entrata nella leggenda del mito = e infatti il poeta paragona l’ispirazione poetica che nasce da qualche cosa di molto indeterminato, lo paragona a questo porto sepolto che quest’archeologo stava cercando di coprire.
Porto sepolto = non ha a che fare con un porto vero e proprio, in questo caso, ma il poeta parla di questo porto sepolto nascosto, rifacendosi all’ispirazione poetica, perché infatti lui dice cosi:
Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce c
E li disperde
Di questa poesia
Mi resta
Quel nulla
D’inesauribile segreto
Ungaretti è stato considerato un poeta Ermetico, cioè un poeta di difficile interpretazione in cui prevalgono nei suoi componimenti: il simbolo e l’analogia.
• Questo porto, che è nascosto e misterioso, ha a che fare con l’ispirazione poetica = cioè il poeta arriva all’ispirazione,arriva al momento di fare poesia , all’improvviso come se fosse qualche cosa di magico e di misterioso. E infatti dice che quando il poeta arriva in questo porto, quindi fa delle esperienze tali che gli consentono di avere una forma di ispirazione poetica = poi torna alla luce.
• Perché questo porto è sommerso, lui torna alla luce con i suoi canti, cioè con i suoi componimenti poetici e li “disperde” = cioè sono spersi ai lettori.
Quindi il canto della poesia , che è fonte di un’ispirazione particolare, l’essenza stessa che è qualche cosa di magico e misterioso cioè la poesia = poi però viene affidata ai lettori.
[Però in questa poesia cosa resta al poeta?]
Quel nulla d’inesauribile segreto.= cioè come se fosse la pardenza di un segreto che però non viene mai rivelato ovvero vuol dire qualcosa che questa poesia non ha una spiegazione logica e razionale. Deve rimanere nel segreto.
Ecco perché è una poesia che non può essere codificata.
Quindi in questa poesia, il poeta è come se s’immergesse in questo porto misterioso e nascosto di cui ne aveva sentito parlare quando era bambino e in questo porto nascosto, arriva la sua ispirazione poetica e , dopo aver scritto le sue poesie , possono arrivare ai lettori ma non con l’intento di insegnare necessariamente qualche cosa ma con l’intento di evocare delle emozioni e delle sensazioni.
Il nulla d’inesauribile segreto = cioè è un segreto, la condizione del poeta della poesia, che cerca nella parola il significato profondo dell’esistenza.
Il grido di pace di Ungaretti
Il poeta ha vissuto direttamente la prima guerra mondiale. Quando poi è tornato ha compreso la negatività delle guerra ed è stato successivamente , nella maturità, sempre contrario alle guerre però ha avuto la possibilità di vivere la seconda guerra mondiale.
Il dolore è una delle ultime raccolte legata alla maturità del poeta. Il poeta fa un appello alla pace e alla solidarietà. Il poeta qui chiede all’umanità di finirla di cessare, di continuare ad odiarsi, continuare a fare rumore a fare scalpore perché altrimenti i morti della guerra è come se morissero una seconda volta.
Cessate d’uccidere i morti,
non gridate più, non gridate, se li volete ancora udire
se sperate di non perire
Hanno l’impercettibile sussurro
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba
Lieta dove non passa l’uomo
• Questa poesia è un grido di dolore, perché “ cessate di uccidere i morti “ sembra qualcosa di assurdo, di impossibile perché i morti sono già morti, come si fa a uccidere di nuovo coloro che sono morti?
• Eppure lui dice “ cessate di uccidere i morti” = cioè finitela di gridare ancora e di non mettervi d’accordo di non cessare un modo per trovare un equilibrio all’interno della società, perché altrimenti ogni volta che continuate a combattere e a gridare = è come se uccideste per la seconda volta i morti.
Il poeta è come se dicesse “ ma è possibile che non avete imparato nulla dalla prima guerra mondiale? Avete dovuto fare una seconda guerra e ancora non capite che la pace è l’unica soluzione alternativa alla guerra; dopo tante morti ancora non vi mette d’accordo, ancora non comprendete la sofferenza che porta la guerra” = La guerra, può avere una funzione educativa?
• Si. Perché dalla guerra e dalla sofferenza, dovremmo imparare a desiderare la pace, la solidarietà. E se noi non vogliamo, dice Ungaretti, che la morte di queste persone ,sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, resti vana, se non vogliamo questo allora noi dobbiamo smetterla di gridare e trovare una solidarietà tra di noi. Infatti dice:
Cosa ci deve insegnare la sofferenza?
La solidarietà. Deve insegnare la pace. Perché solo in questa maniera possiamo essere veramente umani.
“Hanno ( i morti) l’impercettibile sussurro
Non fanno più rumore del crescere dell’erba lieta dove non passa l’uomo”
La crescita della pianta non fa rumore però quell’era è viva e quindi i morti non fanno rumore come non fa rumore il crescere dell’erba che è felice dove non sta l’uomo.
C’è questa espressione perché gli uomini sono diventati talmente crudeli che anche la natura si è ribellata alla cattiveria dell’uomo e quindi laddove l’uomo non passa, la natura è più felice.
- Anche qui abbiamo dei versi liberi.
- Ungaretti in questa raccolta, recupera la sintassi tradizionale e i segni di punteggiatura. Abbiamo dei versi liberi però cominciano ad esserci delle rime interne: cessate, gridate, udire, perire.
Quindi un po’ più tradizionale questa sintassi che recupera i verbi.
Nelle poesie della raccolta di Allegria, prevaleva lo stile nominale (aggettivo e nome) qui recuperiamo i verbi (uccidere, gridare,perire)
Quindi è una poesia più narrativa che racconta i fatti.
Mentre le poesie dell’Allegria dei naufragi era più evocativa, quindi evoca i sentimenti e le sensazioni, invece nelle raccolte successive Ungaretti è come se raccontasse delle vicende e delle storie, non a caso recupera la sintassi tradizionale, quindi come se fosse un testo in prosa.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della similitudine tra i soldati e le foglie d'autunno nella poesia di Ungaretti?
- Come si differenzia l'interventismo di Ungaretti da quello di D'Annunzio e dei futuristi?
- In che modo Ungaretti utilizza la metrica e la punteggiatura nelle sue poesie?
- Qual è il ruolo dei fiumi nella poesia di Ungaretti?
- Qual è il messaggio di pace di Ungaretti nella sua maturità?
La similitudine esprime la precarietà della vita dei soldati in guerra, paragonandola alla fragilità delle foglie sugli alberi in autunno, simbolo di una condizione esistenziale incerta e inevitabile.
L'interventismo di Ungaretti non è motivato dal desiderio di sopraffazione, ma dal bisogno di riappropriarsi dell'idea di patria, essendo vissuto a lungo all'estero e sentendosi apolide.
Ungaretti rompe con la sintassi tradizionale, eliminando la punteggiatura per permettere alla parola di sgorgare liberamente dall'ispirazione immediata, utilizzando versi brevissimi e uno stile nominale.
I fiumi rappresentano momenti fondamentali della vita del poeta, evocando ricordi e esperienze che lo legano alla sua esistenza e alle sue origini, offrendo un senso di purificazione e riflessione.
Ungaretti, dopo aver vissuto le atrocità della guerra, fa un appello alla pace e alla solidarietà, sottolineando che continuare a combattere è come uccidere i morti una seconda volta, e invita a imparare dalla sofferenza per desiderare la pace.