Concetti Chiave
- La poesia "Mattina" di Ungaretti, scritta al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, cattura un momento di totale illuminazione attraverso la luce del mattino.
- Ungaretti riduce la parola all'essenziale, comunicando un significato profondo con sole cinque parole, soppesando ogni termine per esprimere l'essenza del tutto.
- Il concetto di "mattina" è polisemico, rappresentando sia un nuovo inizio fisico che una speranza psicologica in un contesto di guerra.
- La struttura metrica di "Mattina" riflette l'estrema sintesi poetica di Ungaretti, spezzando il settenario per confermare l'essenzialità del verso.
- Le parole "illumino" e "immenso" creano un'opposizione tra l'io limitato e l'infinito, con una sonorità che richiama il linguaggio primordiale e unisce l'uomo all'universo.

Indice
Giuseppe Ungaretti: l’esperienza al fronte
“Mattina” è una poesia di Giuseppe Ungaretti, inserita nella raccolta L'Allegria, nella sezione Naufragi.
È stata scritta durante la prima guerra mondiale, precisamente il 26 gennaio 1917. Tutte le poesie scritte da Ungaretti nel periodo della guerra portano la specifica del luogo in cui sono state scritte, in questo caso Santa Maria La Longa, e ciò è rilevante per la loro interpretazione. Quando scrive questa poesia, Ungaretti è al fronte già da circa due anni. La poesia descrive la sensazione provata dal poeta la mattina, quando il sorgere del sole e la luce che esso emana, lo colpisce e trasmettendo una sensazione di illuminazione totale.
Poetica di Giuseppe Ungaretti: l’essenzialità della parola
È la poesia più breve della letteratura italiana, e anche, per questo una delle più famose e delle più studiate a memoria. In questa poesia, il poeta porta alle estreme conseguenze la poetica che caratterizza l’intera raccolta, cioè il tentativo di ridurre la parola all'essenziale, togliendo tutto ciò che è superfluo, per arrivare ad un’estrema densità di significato, che, in buona parte, è lasciata all'intuizione del lettore. Nonostante cercare di comprendere quello che il poeta suggerisce non è facile, in questo caso, si ha di fronte un qualcosa che può essere definito quasi un miracolo letterario, perché in cinque parole il poeta riesce a comunicare un significato profondo. Come ottiene questo eccezionale risultato? Soppesando adeguatamente ogni singola parola, a partire dal titolo, che è fortemente legato al testo stesso.
Ungaretti, attraverso cinque parole, vuole esprimere l’essenza del tutto. Si tratta di una illuminazione vera e propria: fisica (per il sorgere del sole), morale (perché esprime il senso della vita e della morte stando al fronte), spirituale (perché il poeta è ancora vivo, e questa luce testimonia la sua vita e quanto questo bene sia prezioso), naturale (perché si trova in mezzo alle montagne e trasmette l’idea di essere travolto da questa luce che lo assorbe).
Anche i suoni sono ridotti al minimo. La “m” che si ripete, trasmette un senso di spazio quando è pronunciata, la “o” e la “i” sono suoni in contrasto. Mentre la “i” è acuta e indica spesso paura, la “o” dà un senso di apertura. Quando queste due lettere sono messe insieme, creano un contrasto e ci danno l’idea di totalità. Gli apostrofi fanno sì che le due parole si fondano insieme e ciò aiuta a trasmettere questo ulteriore messaggio di completo assorbimento del poeta nella natura.
Per ulteriori approfondimenti sulla poetica di Giuseppe Ungaretti vedi anche qua
Diversi significati del concetto di “mattina”
Il titolo è molto importante: il concetto di mattina può avere diversi significati. La mattina rappresenta il momento in cui arriva finalmente la luce e ciò si lega strettamente al verbo “m’illumino”. Viene da chiedersi se la mattina sia solo il contesto fisico in cui è arrivata questa illuminazione di immenso, oppure se sia la rappresentazione psicologica di qualcuno che, grazie all’illuminazione, è all'inizio di nuovo percorso (di un nuovo giorno, in senso metaforico).
I poeti ermetici, e la poesia “Mattina” di Ungaretti ne è l’esempio massimo, lavorano moltissimo su tutto quello che ruota intorno alla parola, sul suo significato, sul suo suono, su tutti gli aspetti che sono collegati ad una parola a livello di senso, di sentire comune, di idea, ecc. Quindi la mattina indica, da un lato, un momento del giorno, e, dall’altro, è connessa al concetto di luce, che la nostra cultura occidentale associa al positivo, all’energia, alla forza. Inoltre, se pensiamo al fatto che è stata scritta mentre il poeta era in trincea, la mattina evoca la speranza della vita, la gioia di poter vedere ancora la luce del giorno dopo. Per Ungaretti e per tutti gli altri che come lui si trovano al fronte, vedere un nuovo giorno non è così scontato. Il concetto di mattina, quindi, diventa una testimonianza di speranza nell’angosciante atmosfera della guerra.
Metrica: il settenario spezzato
La poesia è composta da quattro parole (cinque, compreso il titolo). Tra le parole vi è una interessante simmetria, si nota, infatti, la stessa struttura (lettera – apostrofo – parola) in entrambi i versi. Queste parole si assomigliano dal punto di vista sonoro in maniera incredibile, perché sono presenti le stesse lettere (M, N, I e O) in entrambe le righe. La poesia ermetica sostanzialmente non si interessa dell’aspetto metrico, cioè della lunghezza dei versi, se non in alcuni casi (come nelle poesie di Montale). Ungaretti non ha questo interesse nelle sue poesie, infatti i suoi versi sono spesso spezzati, costituiti da una sola parola. È interessante notare come questa poesia sia in realtà un settenario spezzato. Il settenario è uno dei versi più importanti e più utilizzati nella letteratura italiana. Ungaretti ha ridotto questa poesia a due versi, spezzando il settenario, che è il verso corto più importante. Così facendo, il poeta, conferma l’idea dell’essenzialità, che è la chiave per comprendere Mattina.
Tra le parole “illumino” e “immenso”, vi è un rapporto che può essere definito di opposizione, perché la prima fa riferimento al singolo, cioè all’Io limitato del poeta (o dell’uomo in generale), che, improvvisamente, entra nel fluire del tutto, dell'immensità, dell'infinito. Quindi emerge il tentativo di mettere insieme l'Io e l'infinito, in una intuizione immediata. Ungaretti voleva proprio questo della poesia: la capacità di afferrare, in un istante di intuizione, l'immenso, cioè quel qualcosa che ha a che fare con il tutto, con l'universo, con il mondo, di cui l'uomo fa parte. Quindi, improvvisamente, l’Io si scioglie nell’immenso, in questa mattina, in questo momento improvviso di unione.
Importante analizzare le parole anche dal punto di vista dei suoni. Le parole “illumino” e “immenso” hanno in comune la “m”. Inoltre, nella prima parola c'è la doppia “l”, nella seconda c’è la doppia “m”, e queste doppie si richiamano. La critica spesso ha rilevato come siano quasi delle “non parole”, dal momento che richiamano un po' le prime parole dei bimbi, che è quanto più vicino al silenzio. Quindi, emerge questa ambizione paradossale di Ungaretti di scrivere poesie senza parole, o almeno usandone il meno possibile, nel tentativo di rendere l’intuizione senza l’utilizzo delle parole, attraverso una sonorità molto forte.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'esperienza al fronte per Giuseppe Ungaretti nella poesia "Mattina"?
- Come si manifesta l'essenzialità della parola nella poesia "Mattina"?
- Quali sono i diversi significati del concetto di "mattina" nella poesia?
- In che modo la metrica della poesia "Mattina" riflette la poetica di Ungaretti?
- Qual è il significato del rapporto tra le parole "illumino" e "immenso"?
L'esperienza al fronte è fondamentale per Ungaretti, poiché la poesia "Mattina" è stata scritta durante la prima guerra mondiale e riflette la sensazione di illuminazione totale provata dal poeta al sorgere del sole, in un contesto di guerra.
Ungaretti riduce la parola all'essenziale, eliminando il superfluo per ottenere una densità di significato estrema, comunicando un profondo significato in sole cinque parole, un vero miracolo letterario.
La "mattina" rappresenta sia il momento fisico dell'arrivo della luce sia un inizio psicologico di un nuovo percorso, simbolo di speranza e vita in un contesto di guerra.
La poesia è un settenario spezzato, ridotto a due versi, confermando l'idea di essenzialità e l'intento di Ungaretti di esprimere l'immenso attraverso un'intuizione immediata.
Le parole rappresentano un'opposizione tra l'Io limitato del poeta e l'immensità dell'universo, con l'Io che si dissolve nell'immenso, simbolizzando l'unione improvvisa con il tutto.