Concetti Chiave
- Pascoli esalta la realtà piccolo borghese, celebrando valori come l'accontentarsi del poco e la solidarietà, invitando a vivere in pace senza conflitti sociali.
- La sua poesia ha un forte intento pedagogico, proponendo miti come quello del fanciullino e del nido familiare, simboli di protezione e fratellanza.
- Contrapponendosi a d'Annunzio, Pascoli si presenta come poeta vate, sottolineando valori fondamentali quali famiglia, pietà e fedeltà, apprezzato nel contesto scolastico per il linguaggio semplice.
- Il Pascoli decadente esplora il mistero e l'irrazionale, attribuendo significati simbolici agli oggetti comuni e proiettando le sue ossessioni nella poesia.
- Entrambe le anime di Pascoli celebrano valori elementari come difesa contro le inquietudini della modernità, rigettando l'idea di regimi totalitari e conflitti.
Indice
La visione borghese di Pascoli
Pascoli celebra, sia dal punto di vista letterario che del suo vissuto, la realtà piccolo borghese e i suoi valori: si presenta come il borghese appagato della sua mediocrità, chiuso della sfera degli affetti familiari e nel suo lavoro. Parte della sua poesia ha la funzione pedagogica di proporre tale visione della vita, ossia la celebrazione del piccolo proprietario rurale: rientra in ciò l’invito ad accontentarsi del poco, a vivere in pace la propria condizione senza creare conflitti con gli altri ceti, in un clima di solidarietà e comunione. Rientra in ciò la predicazione umanitaria, la solidarietà come consolazione al male di vivere e ai dolori che nascono dalla condizione esistenziale stessa dell’uomo; da qui scaturiscono altri temi collaterali, piccoli mendicanti, orfani, madri che perdono i loro figli, lacrime e dolori.
Miti e pedagogia pascoliana
La predicazione di Pascoli si avvale di vari miti, quali quello del fanciullino, la nostra parte ingenua e buona, che garantisce la fraternità degli uomini; il nido familiare protettivo, nel quale rifugiarsi dalle brutture della realtà esterna, al quale si ricollega il motivo del ritorno dei morti, la cui presenza è evidente dei versi pascoliani. Tale tragedia familiare però ha degli intenti comunque pedagogici e predicatori, in quanto vuole mettere in guardia sul male che alligna tra gli uomini, e mettere in evidenza la necessità del perdono e della concordia. Proprio per questi suoi intenti pedagogici della poesia, arriva ad assumere la funzione di poeta vate, pota della patria che, a differenza di d’Annunzio che offriva alle masse sogni di gloria e lusso, ribadiva la fede in alcuni valori fondamentali, quali la famiglia, l’accontentarsi de poco, la pietà, la fedeltà e la devozione. Proprio per il suo sentimentalismo conobbe una grande fortuna in ambito scolastico, poeta prediletto dalla scuola elementare per il linguaggio semplice, pargoleggiante, temi apparentemente tenui e situazioni infantili, e nella critica.
Il Pascoli decadente e autentico
Il Pascoli però più autentico è quello decadente: in perenne ricerca del mistero che è al di là delle cose, che carica gli oggetti più semplici e comuni di significati allusivi e simbolici, che proietta le ossessioni più torbide della sua psiche nella poesia. E ancora, abbiamo il Pascoli che sta esprimere le sconfitte e le delusioni dell’uomo moderno, eh sa cogliere il fascino dell’irrazionale, che coglie la presenza della morte e trasfigura i reale. Sotto tali punti di vista, risulta essere il cantore più autentico dell’irrazionale, a differenza di d’Annunzio, la cui poesia era spesso soffocata dagli intenti politici e propagandistici, e dalla ricerca dell’artificio e della finzione. Il poeta fanciullino invece diviene cantore delle angosce e delle tensioni del tempo, che coglie gli aspetti inediti del reale e sa rappresentarlo in un nuovo modo.
Radici comuni dei due Pascoli
I due Pascoli analizzati hanno una radice comune: la celebrazione dei valori elementari, la celebrazione del nido o della fraternità nascono comunque dalla necessità di esigere un baluardo contro le inquietudini della realtà contemporanea, quali concentrazione monopolistica, conflitti, il pericolo dell’istaurazione di regimi totalitari, verso cui il poeta prova orrore. Chiudersi nel nido, nella realtà piccolo borghese rappresenta un tentativo di esorcizzare quei mostri che tali aspetti della contemporaneità fanno riaffiorare.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione borghese di Pascoli e come si riflette nella sua poesia?
- Quali miti utilizza Pascoli nella sua predicazione e qual è il loro scopo?
- In che modo il Pascoli decadente si differenzia dal poeta vate?
- Quali sono le radici comuni dei due aspetti di Pascoli analizzati nel testo?
- Perché Pascoli è considerato un poeta prediletto dalla scuola elementare?
Pascoli celebra la realtà piccolo borghese e i suoi valori, proponendo una vita di accontentamento e solidarietà, senza conflitti tra ceti, attraverso una poesia pedagogica che esalta il piccolo proprietario rurale.
Pascoli utilizza miti come il fanciullino e il nido familiare per promuovere la fraternità e la protezione dalle brutture esterne, con l'intento pedagogico di evidenziare la necessità del perdono e della concordia.
Il Pascoli decadente è in perenne ricerca del mistero e dell'irrazionale, esprimendo le angosce moderne e trasfigurando il reale, a differenza del poeta vate che si concentra su sogni di gloria e valori tradizionali.
Entrambi gli aspetti di Pascoli celebrano valori elementari e il nido familiare come baluardo contro le inquietudini della realtà contemporanea, come conflitti e regimi totalitari.
Pascoli è apprezzato nelle scuole elementari per il suo linguaggio semplice e temi infantili, che lo rendono accessibile e adatto all'insegnamento, nonostante il suo sentimentalismo.