Giovi_Gurri
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Concetti Chiave

  • La poetica del "fanciullino" di Pascoli esprime una forza originaria presente in ogni uomo, capace di percepire il mondo con stupore e meraviglia, e che trova voce solo attraverso il poeta.
  • Pascoli vede il poeta come un vate che, diversamente da D'Annunzio, non domina la realtà ma percepisce con intuizione il senso profondo delle cose, svelandone il mistero.
  • La poesia pascoliana è pura, senza fini politici o morali, e paradossalmente, proprio per questa purezza, veicola messaggi di bontà e solidarietà umana.
  • Per Pascoli, la poesia nasce da un bisogno esistenziale di memoria, dando voce a ciò che non esiste più, e fonda le sue radici in un profondo dolore sia personale che sociale.
  • Pascoli supera l'approccio classicista, includendo ogni elemento della realtà nella sua poesia, rappresentando un universo frammentato senza un quadro organico di riferimento.

Indice

  1. La Poetica di Pascoli
  2. Il Fanciullino e la Poesia
  3. Il Poeta Vate di Pascoli
  4. Poesia Pura e Messaggio Sociale
  5. Memoria e Dolore nella Poesia
  6. La Realtà nella Poesia di Pascoli

La Poetica di Pascoli

Testo pubblicato nella rivista “Il Marzocco “ nel 1897 per la prima volta e poi ripubblicato successivamente. E’ il testo principale in cui Pascoli esprime al meglio la sua poetica. L’approccio di Pascoli raramente è speculativo e anche in questo caso svolge delle riflessioni che sono quasi esclusivamente personali, però descrive qual è l’origine della sua poesia.

Il Fanciullino e la Poesia

Parte dalla riflessione per la quale in ogni uomo vi è un fanciullino che è in grado di guardare tutto come fosse per la prima volta, quindi con grande stupore e grande meraviglia , è una sorta di nuovo Adamo che guarda il mondo per la prima volta e dà il nome alle cose , ed è in grado davvero di entrare in rapporto con esse perché “sa scoprire ed individuare il sorriso e la lacrima” ( così come dice Pascoli) che vi sono in ogni cosa, quindi l’aspetto tragico e l’aspetto leggero che c’è in ogni situazione della realtà . Il fanciullino è in ogni uomo , però riesce ad esprimersi solo attraverso il poeta che è l’unico in grado non solo di ascoltarlo ma anche di dargli una voce. Evidente quindi che con questa immagine del fanciullino Pascoli vuole esprime una forza originaria e primigenia che è all’interno di tutti ma che parla attraverso il poeta ,con la quale si può entrare in contatto autentico con le cose e si può promuovere la bontà e la solidarietà tra tutti gli uomini. Questa forza originaria riesce anche ad esprimere l’amore che però in Pascoli non è mai concepito in termini passionali o sensuali ma si esprime in una sorta di fratellanza affettuosa quasi infantile tra le persone. Quindi questa visione della poesia implica una conoscenza a-logica della realtà, lo stesso Pascoli dirà che il poeta può arrivare negli “abissi della verità” però attraverso mezzi che non sono razionali, cioè con la capacità intuitiva di percepire le corrispondenze che si trovano al di là delle cose e quindi svelare il loro senso misterioso.

Il Poeta Vate di Pascoli

È evidente che anche Pascoli assegna una posizione speciale al poeta, una sorta di privilegio, ne fa un poeta vate, però in modo totalmente diverso da D’Annunzio, perché il poeta vate di D’Annunzio è un poeta super uomo che vuole dominare la realtà e la massa popolare che è quasi sempre assolutamente volgare ed ignorante; invece il poeta vate di Pascoli è un poeta che ha la capacita di vedere ciò che gli altri non vedono e quindi di percepire anche solo con un intuizione momentanea il senso profondo delle cose e quindi il loro mistero. In questo modo si spiega anche l’amore che Pascoli ha per la poesia classica, perché è evidente che la poesia dei classici rappresenta l’infanzia dell’umanità e quindi in quella poesia la voce del fanciullino si esprimeva in maniera più pura e autentica, in questo c’è anche un forte ricordo del primitivismo classico di Leopardi e l’esempio che porta Pascoli è proprio quello di Omero , il poeta per eccellenza, per di più cieco, che riesce però ad indicare agli altri la strada giusta, e questo poeta fanciullino evidentemente è ispiratore di alti valori umani e civili, perfino dall’amor di patria.

Poesia Pura e Messaggio Sociale

Pascoli auspica a una poesia senza aggettivi, ad una poesia pura ( per utilizzare un termine tipicamente decadente), vale a dire una poesia che non abbia altri scopi se non quelli estetici, quelli artistici, quindi che non abbia scopi di indottrinamento politico oppure di ammaestramento morale, Virgilio in questo senso ne è il modello inarrivabile, perché “che canta per cantare” dice Pascoli, quindi scrive senza nessun altro scopo che non sia quello di fare poesia, però paradossalmente proprio per questo esprime meglio di altri ( che se ne prefiggevano invece lo scopo) qual è il senso della vita e quali sono i valori umani e civili più alti possibili; infatti questo è il paradosso a cui Pascoli arriva, per quanto pura la poesia di Pascoli contiene comunque un messaggio sociale , che è un messaggio di bontà, di fratellanza e di socievolezza che nasce dall’alto valore poetico e non dall’intenzione di indottrinare , quindi la poesia riesce ad addormentare l’odio e la violenza e a risvegliare invece i valori di solidarietà . È innegabile che questo discorso suoni piuttosto stucchevole, e in effetti questa è anche la ragione del successo scolastico per tanti anni di certa poesia di Pascoli; sarebbe però ingiusto limitare l’ispirazione del poeta solo a questo aspetto, perché il valore va ben al di là di quello che egli stesso dichiara in questo saggio.

Memoria e Dolore nella Poesia

Per Pascoli la poesia nasce da un bisogno esistenziale di memoria, per usare le parole di Pascoli la poesia è ”far rivivere ciò che non c’è più”, infatti dice spesso che la poesia per lui è lingua morta, non nel senso che non abbia più niente da dire ma nel senso invece che dà voce a chi una voce non ce l’ha più o a ciò che non esiste più, quindi o al passato o agli affetti che la morte e il tempo hanno portato via. E’ quindi evidente che la poesia per Pascoli nasce da un fondo di dolore e sofferenza profondissimi che sono in parte sicuramente individuali, quindi affondano le radici in quello che è il suo vissuto personale, però in parte sono anche sociali perché è evidente che questo tipo di poesia, quella che si genera dall’ispirazione del fanciullino, implica un’evasione rispetto al presente, che è popolato di odio e di violenza e un ritorno verso un passato, verso il mondo dell’infanzia ma in certe circostanze addirittura prenatale ciò precedente addirittura alla nascita. C’è quindi un desiderio fortissimo di ricercare una dimensione autentica quasi edenica.

La Realtà nella Poesia di Pascoli

L’ultimo aspetto da analizzare per comprendere al meglio la sua poetica e quella del fanciullino , è quello messo in luce da Contini , il grande linguista, che ha parlato della capacità di Pascoli di dare diritto di cittadinanza ad ogni elemento della realtà; questo significa che la poesia di Pascoli supera l’approccio tipicamente classicista della selezione e dell’idealizzazione della realtà che ha portato per secoli ad escludere grandi fette dell’esistenza dalla dignità poetica. Pascoli rappresenta tutti gli aspetti della realtà , anche quelli più minuti, senza escludere ovviamente quelli epici o tragici a cui si dedica prevalentemente all’inizio del 900 quando vuole vestire i panni del “poeta officiale”; è come se proponesse una sorta di coesistenza di ogni aspetto della realtà, fermo restando che un quadro organico e compatto che le contenga tutti non esiste più e quindi l’universo che ci viene restituito dalla poesia di Pascoli è decisamente frammentato e quasi senza un punto di riferimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della poetica di Pascoli?
  2. Il concetto centrale della poetica di Pascoli è il "fanciullino", una forza originaria presente in ogni uomo che permette di vedere il mondo con stupore e meraviglia, esprimendosi attraverso il poeta.

  3. Come Pascoli differenzia il poeta vate rispetto a D'Annunzio?
  4. Pascoli vede il poeta vate come colui che percepisce il senso profondo delle cose, a differenza di D'Annunzio che lo vede come un superuomo che domina la realtà e la massa.

  5. Qual è il paradosso della poesia pura secondo Pascoli?
  6. Il paradosso della poesia pura di Pascoli è che, pur non avendo scopi politici o morali, esprime un messaggio sociale di bontà e solidarietà.

  7. Qual è il ruolo della memoria e del dolore nella poesia di Pascoli?
  8. La poesia di Pascoli nasce da un bisogno di memoria, dando voce a ciò che non esiste più, e si radica in un profondo dolore personale e sociale.

  9. Come Pascoli rappresenta la realtà nella sua poesia?
  10. Pascoli dà dignità poetica a tutti gli aspetti della realtà, superando l'idealizzazione classicista e proponendo una coesistenza di elementi frammentati.

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