Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli si trasferisce a Castelvechio di Braga nel 1895, collaborando con riviste e pubblicando opere come "Poemetti" e "Poemi conviviali".
- Nei "Poemetti", Pascoli celebra la vita contadina, distaccandosi dalla brevità di "Myricae" e utilizzando uno sviluppo narrativo più ampio.
- I "Poemi conviviali" evocano il mondo antico greco, riflettendo la sperimentazione poetica di Pascoli piuttosto che un'evoluzione cronologica.
- Le raccolte "Myricae" e "Canti di Castelvecchio" sono dedicate rispettivamente al padre e alla madre di Pascoli, evidenziando il legame familiare.
- Pascoli esprime una concezione utopica e decadente della felicità, simile ai poeti decadenti francesi, rifiutando la realtà e la società contemporanea.
Indice
Vita e Collaborazioni di Pascoli
Nel 1895 lo scrittore va a vivere a Castelvechio di Braga, non lontano da Lucca. Qui collabora con varie autorevoli riviste come “il Convito” e il “Marzocco”, pubblica alcune antologie per la scuola, studi critici su Dante e le raccolte poetiche, i Poemetti, usciti per la prima volta nel 1897, i Canti di Castelvecchio, editi nel 1903, e i Poemi conviviali stampati nel 1904.
Tematiche e Sperimentazioni Poetiche
L'universo agreste come nelle Myricae è protagonista anche dei Poemetti che mostrano una fisionomia piuttosto diversa rispetto alla prima raccolta poetica pascoliana: essi si allontanano dalla brevità e dal frammentismo di Myricae e presentano un disteso sviluppo narrativo: Pascoli si fa cantore dell'Italia contadina e opponendo più consapevolmente l'ideale della semplice vita dei campi al male che caratterizza la società contemporanea. Accanto a queste tematiche, trovano spazio i motivi della società contemporanea: le immagini di morte, il ricordo delle persone amate perdute, i turbamenti suscitati dal pensiero amoroso ecc.. I Poemi Conviviali invece sono usciti sulla rivista “il Convito” e poi raggruppati in volume nel 1904, in cui è rievocato il mondo antico greco. Nella produzione dello scrittore romagnolo è possibile rintracciare una sperimentazione simultanea di forme poetiche differenti piuttosto che un'evoluzione cronologica, anche se nelle opere degli ultimi anni Pascoli tende a mutare atteggiamento e a erigersi volutamente al ruolo di poeta civile, come nella raccolta Odi e Inni dove vengono cantati gli eventi della storia contemporanea.
Dediche e Temi Familiari
Le due raccolte Myricae e Canti li dedica ai suoi genitori. Nell'epigrafe ovvero una frase posta in prima pagina che rappresenta la citazione di un altro autore in funzione di ripresa ci mette in evidenza questa dedica. Le Myricae vengono dedicate alla figura paterna mentre i Canti alla figura materna. Usciamo fuori qui dalla poesia lirica e si chiude la panoramica sulla poesia italiana di Pascoli con i poemi conviviali e i poemetti.
Concezioni Familiari e Classicismo
Nei poemetti troviamo il Pascoli Georgico. Nei poemetti Pascoli è legato alla cultura periferica, eredita una concezione della famiglia di fine 800 assumendo una concezione poco progressiva dove vediamo una famiglia patriarcale che gira intorno alla figura paterna che quando muore il padre crolla. Nei poemetti c'è la celebrazione della vita dei contadini, l'elaborazione della famiglia viene in simbiosi con la natura, c'è qui il classicismo di Pascoli il quale assume un punto di vista di un decadente privilegiando il rifiuto della realtà vedendo la felicità in un modo utopico. Ha quindi similitudini con i poeti decadenti francesi, con il rifiuto della realtà questa non è altro che una scelta socialista ovvero quella di rifiutare la società e allinearti alle classi sociali diverse da quelle base.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali collaborazioni di Pascoli durante il suo soggiorno a Castelvechio di Braga?
- Quali tematiche emergono nei Poemetti di Pascoli rispetto alle Myricae?
- A chi sono dedicate le raccolte Myricae e Canti di Castelvecchio?
- Come si manifesta il classicismo di Pascoli nei suoi poemetti?
Durante il suo soggiorno a Castelvechio di Braga, Pascoli collabora con riviste autorevoli come “il Convito” e il “Marzocco” e pubblica antologie scolastiche, studi critici su Dante e raccolte poetiche come i Poemetti, i Canti di Castelvecchio e i Poemi conviviali.
Nei Poemetti, Pascoli si allontana dalla brevità delle Myricae, sviluppando un racconto più disteso che esalta l'ideale della vita contadina semplice, contrapponendolo al male della società contemporanea, includendo temi come la morte, il ricordo delle persone amate e i turbamenti amorosi.
Le raccolte Myricae e Canti di Castelvecchio sono dedicate rispettivamente alla figura paterna e materna di Pascoli, come evidenziato nelle epigrafi delle opere.
Nei poemetti, il classicismo di Pascoli si manifesta attraverso la celebrazione della vita contadina e una concezione familiare patriarcale, con una visione utopica della felicità e un rifiuto della realtà, simile ai poeti decadenti francesi.