Concetti Chiave
- La formazione di Pascoli è influenzata dal positivismo, evidente nella sua precisa rappresentazione degli elementi naturali, ma esprime sfiducia nella scienza e nella religione.
- Pascoli abbandona la visione positivistica del mondo, concependo la realtà come un continuo mutamento che provoca sofferenza e impotenza nell'uomo.
- Non aderisce completamente al cristianesimo, mostrando un atteggiamento agnostico e influenze filosofiche come Schopenhauer e il darwinismo sociale.
- La sua poesia esalta i dettagli minimi della realtà, sovvertendo le gerarchie tra grande e piccolo, con la morte come unica certezza.
- Il soggettivismo di Pascoli trasforma gli oggetti naturali in simboli carichi di emozioni, avvicinandosi più al simbolismo di Baudelaire che al verismo.
Indice
La formazione positivistica di Pascoli
La formazione di Pascoli è prettamente positivistica così come tutti gli intellettuali della seconda parte del 800. Tale formazione è evidente soprattutto nella cosi detta nomenclatura, cioè nella precisone linguistica con la quale Pascoli rappresenta il paesaggio naturale, gli insetti, gli animali ( soprattutto gli uccelli ); c’è infatti una quasi ossessiva precisione nel designare ogni singolo elemento della natura.
Sfiducia nella scienza e religione
Nonostante questa formazione, esprime bene la sfiducia tipicamente decadente nella scienza e la sua capacita di comprendere e interpretare la realtà, infatti Pascoli abbandona la visione del mondo sicura, razionale, omogenea, compatta che caratterizzava la visione positivistica e concepisce la realtà come animata da un vitalismo che produce un continuo mutamento una trasformazione perenne, e questo stato di precarietà è alla base della sofferenza dell’uomo che si sente piccolo, debole e impotente, incapace di gestire questo cambiamento; tale dolore è alla base della crudeltà nei confronti degli altri uomini. Analoga sfiducia Pascoli esprime anche nei confronti del cristianesimo e della religione. Sappiamo che per il poeta il cristianesimo è fonte di valori morali , ma in lui non vi sarà mai un’adesione all’apparato dogmatico della religione, per questo ,motivo possiamo piuttosto definirlo agnostico.
Influenze letterarie e visione del mondo
Ad influire molto sulla formazione di Pascoli sono comunque anche diverse letture come ad esempio quella di Schopenhauer (per quanto riguarda la centralità del dolore nell’esistenza degli individui), il darwinismo sociale e gli studi sull’infanzia di James Sully, che si occupa prevalentemente del linguaggio dei bambini ( tema dell’infanzia che è centrale nella sua poetica). Il crollo della visione razionale positivistica del mondo e della vita provoca un vero e proprio sovvertimento delle gerarchie tra gli esseri viventi, in particolare tra ciò che è piccolo e ciò che è grande. Nel mondo di Pascoli gli elementi più grandi cosi come i grandi valori hanno minima parte, invece i particolari dei paesaggi e delle situazioni vengono ingigantiti , l’unica certezza è la morte e si tratta di un vero e proprio dolore esistenziale che si può vincere solo con la solidarietà, la bontà e la fratellanza tra gli uomini.
Soggettivismo e simbolismo nella poesia
Molto significativa è anche la rappresentazione che Pascoli dà della realtà, perché la poesia di Pascoli è improntata a un fortissimo soggettivismo questo significa che nonostante la nomenclatura di cui abbiamo appena parlato, nonostante tutti gli oggetti naturali siano nominati con ossessiva precisione , poi questi stessi oggetti vengono caricati della visione tutta soggettiva del poeta e quindi in qualche modo deformati perché caricati di significati simbolici più o meno misteriosi ,in questo senso la natura di Pascoli è lontanissima da quella del verismo più o meno contemporaneo e si avvicina molto di più alla natura di Baudelaire e dei suoi fiori del male, delle sue corrispondenze sotterranee nelle quali sgorgava il senso delle cose . Si può dire che la poesia di Pascoli punta all’estremo compimento l’operazione tipicamente romantica di distruzione del limite tra la sfera dell’io e quella del mondo; non essendoci più questa barriera gli elementi della realtà subiscono quasi un processo di antropomorfizzazione, vengono cioè deformati e caricati di emozioni e sentimenti umani.
Domande da interrogazione
- Qual è la formazione intellettuale di Giovanni Pascoli?
- Come si manifesta la sfiducia di Pascoli nella scienza e nella religione?
- Quali influenze letterarie hanno contribuito alla visione del mondo di Pascoli?
- In che modo Pascoli rappresenta la realtà nella sua poesia?
- Qual è l'approccio di Pascoli verso la natura e la realtà?
La formazione di Pascoli è prettamente positivistica, caratterizzata da una precisione linguistica nella rappresentazione della natura, tipica degli intellettuali della seconda metà dell'800.
Pascoli esprime sfiducia nella scienza e nella religione, abbandonando la visione positivistica del mondo e concependo la realtà come in continuo mutamento, fonte di sofferenza e impotenza per l'uomo.
Le letture di Schopenhauer, il darwinismo sociale e gli studi sull'infanzia di James Sully hanno influenzato Pascoli, contribuendo alla sua visione del mondo e alla centralità del dolore e dell'infanzia nella sua poetica.
La poesia di Pascoli è caratterizzata da un forte soggettivismo, dove gli oggetti naturali, pur nominati con precisione, vengono deformati e caricati di significati simbolici, avvicinandosi alla poetica di Baudelaire.
Pascoli adotta un approccio simbolico e soggettivo verso la natura, distruggendo il limite tra l'io e il mondo, e antropomorfizzando gli elementi della realtà, caricandoli di emozioni e sentimenti umani.