michaelriccia
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nella poesia "Idilli alpini", Carducci esplora la maestosità di un paesaggio alpino attraverso immagini vivide e descrizioni potenti.
  • Il contrasto tra il colore squallido del granito e il candore abbagliante dei ghiacciai sottolinea l'imponenza del paesaggio.
  • La descrizione della natura integra elementi di luce e silenzio, creando un senso di infinito e serenità nel mezzogiorno alpino.
  • La seconda quartina introduce suoni naturali, come il sommesso garrire dell'acqua, che spezza il silenzio e simboleggia la fugacità della vita.
  • Carducci utilizza figure di suono, come allitterazioni ed enjambement, per intensificare l'impressione uditiva e la coesione interna della poesia.

Indice

  1. Contemplazione del paesaggio alpino
  2. Descrizione del paesaggio alpino
  3. Immagini e suoni della natura
  4. Figure di suono e allitterazioni

Contemplazione del paesaggio alpino

Nella luminosa quiete del mezzogiorno, il poeta contempla la potenza e la maestosità di un paesaggio alpino e ne evoca immagini, suoni e colori, costruendo uno dei componimenti più noti fra quelli che lo stesso Giosue Carducci (Valdicastello, Lucca, 1835 - Bologna 1907) definiva «idilli alpini».

Descrizione del paesaggio alpino

L'autore descrive un paesaggio alpino che suscita in lui stupore e smarrimento.

La prima quartina si apre con l'immagine che riguarda il «gran cerchio de l'Alpi», che suggerisce immediatamente l'idea di imponenza del panorama, rafforzata con efficacia dall'aggettivo rafforzante di «gran».

Gli attributi «squallido» e «scialbo» connotano il colore del «granito», la roccia in senso lato, ben diverso dal candore abbagliante dei «ghiacciai», con cui il vocabolo è in antitesi. L'aggettivo «candenti», infatti, descrive la luce dei ghiacciai, perché si tratta di un bianco che abbaglia, quasi obbligasse chi osserva a socchiudere gli occhi.

Il mezzogiorno è «sereno» perché il cielo è privo di nubi; è «intenso» come la potenza del sole; è «infinito» perché si estende fin dove l'occhio riesce a giungere. Nel finale della prima quartina, il «grande silenzio» evoca un senso di infinito.

Immagini e suoni della natura

La seconda quartina è divisa in due parti:

• nei prini due versi domina l'immagine degli alberi, che si ergono per godere dell'abbraccio del sole, e dell'aria immobile («senza aura di vento).

• negli ultimi due prevale il suono sommesso («picciol») ma festoso («garrisce») dell'acqua di un ruscello, che spezza il silenzio della natura.

Dopo i verbi al presente («regna», «si drizzano», «penètra», «garrisce»), l'ultimo verso termina con una parola tronca che rima con «mezzodi»: «fluì», un passato remoto di grande significato. Con esso il poeta vuole dirci che nel momento in cui giunge al suo orecchio il rumore dell'acqua, questa è già andata oltre, ha continuato per la sua strada, destinata ad arrivare chissà dove. Proprio il verbo «flui» ci dice che tutto dura un attimo, bello e malinconico come il suono appena percepito. Il piccolo rivolo d'acqua, contrapposto alla grande maestosità delle montagne, rinvia alla fragile vita dell'uomo, alla sua caduca realtà, così come viene pensata dal poeta.

Figure di suono e allitterazioni

Le numerose figure di suono hanno la funzione di comunicare un'impressione uditiva. Notiamo in particolare l'allitterazione del suono gr nel primo e nel quarto verso.

Anche gli aggettivi «squallido» e «scialbo» sono legati dal gioco di allitterazioni e da un enjambement che separa il sostantivo dagli aggettivi («granito / squallido e scialbo»).

Per formare la rima con «cetra» (v. 7), Carducci sposta in avanti quello che in qualche modo può essere l'accento della voce del verbo "penetrare" al verso precedente: la rima penètra / cetra (come l'allitterazione di «sol» con «sola») favorisce l'unità interna della quartina, indirizzando l'attenzione dagli alberi al corso d'acqua che segna il finale dell'idillio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'ambientazione principale del componimento di Giosue Carducci?
  2. L'ambientazione principale è un paesaggio alpino, descritto con immagini di maestosità e potenza, che suscita stupore e smarrimento nel poeta.

  3. Come viene descritto il mezzogiorno nel paesaggio alpino?
  4. Il mezzogiorno è descritto come "sereno", "intenso" e "infinito", con un cielo privo di nubi e una potenza solare che si estende fin dove l'occhio può giungere, evocando un senso di infinito.

  5. Quali immagini e suoni della natura sono presenti nella seconda quartina?
  6. La seconda quartina presenta l'immagine degli alberi che si ergono al sole e dell'aria immobile, seguita dal suono sommesso ma festoso dell'acqua di un ruscello che spezza il silenzio della natura.

  7. Qual è il significato del verbo "fluì" nel contesto del componimento?
  8. Il verbo "fluì" indica che il suono dell'acqua è già passato, suggerendo la transitorietà e la fragilità della vita umana, in contrasto con la maestosità delle montagne.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community