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Concetti Chiave

  • Gabriele D’Annunzio nacque nel 1863 a Pescara e iniziò i suoi studi a Prato, per poi trasferirsi a Roma, dove abbandonò l'università per dedicarsi alla vita mondana e al giornalismo.
  • A soli 16 anni, pubblicò 'Primo Vere', guadagnando successo tra i letterati, e inizialmente si identificò con l'Estetismo, una corrente del Decadentismo.
  • Abbracciò poi il Superomismo, ispirato dalle teorie di Nietzsche, vivendo una vita di lusso per promuovere la propria immagine e le sue opere letterarie.
  • D’Annunzio fu un attivista politico, partecipando all'estrema destra e alla sinistra, e sostenendo l'intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale.
  • Dopo la guerra, guidò una marcia su Fiume per istituire un dominio personale, ma fu costretto a ritirarsi dall'intervento dell'esercito italiano.

Indice

  1. Infanzia e primi studi
  2. Carriera letteraria e Estetismo
  3. Superomismo e vita pubblica
  4. Attivismo politico e vita in Francia
  5. Ritorno in Italia e Prima Guerra Mondiale

Infanzia e primi studi

Gabriele D’Annunzio nacque nel 1863 a Pescara da una famiglia agiata borghese.

Effettuò i primi studi a Prato, per poi trasferirsi Roma per frequentare l’università, ma presto abbandonò gli studi per frequentare salotti mondani e redazioni di giornali.

Carriera letteraria e Estetismo

Scrisse a 16 anni ‘Primo Vere’, che ottenne successo tra i letterati di fama.

Il primo D’Annunzio si identificò con il movimento dell’Estetismo, derivazione del Decadentismo; egli si credeva un individuo superiore, sensibile, che rifiuta la mediocrità borghese rifugiandosi in un mondo di pura arte.

Superomismo e vita pubblica

La fase estetizzante durò poco, infatti D’Annunzio abbracciò la corrente del Superomismo, ispirata alle teorie del filosofo tedesco Nietzsche.

Il Superuomo è una figura, oltre che di bellezza, eroica ed attivistica.

La vita di D’Annunzio era una vita agiata, quasi mitica, poiché egli voleva vivere nello sfarzo e voleva mostrarsi in pubblico per attirare l’attenzione; tutto ciò per il solo motivo di poter vendere al meglio la propria immagine e i suoi prodotti letterari.

Attivismo politico e vita in Francia

D’Annunzio si mostrò anche un attivista politico convinto, infatti tentò anche l’avventura politica, prima facendo parte dell’estrema destra e poi della sinistra; egli voleva la nascita di un Impero Italiano, basato su una nuova grandezza di Roma.

Introdusse la figura del ‘vate’, ossia quel personaggio che voleva guidare le masse, era il tipico personaggio della borghesia italiana.

D’Annunzio si trasferì in Francia a causa dei debiti che aveva contratto in passato a causa della sua sfarzosa vita.

Ritorno in Italia e Prima Guerra Mondiale

Tornò in Italia per partecipare alla Prima Guerra Mondiale; egli era favorevole all’intervento dell’Italia nel conflitto.

D’Annunzio definì la vittoria finale dell’Italia una ‘vittoria mutilata’ e per questo decise di effettuare una marcia su Fiume assieme a dei volontari; a Fiume instaurò un dominio personale, che dovette abbandonare a causa dell’intervento dell’esercito italiano.

Dunque volle proporsi come una nuova figura rivoluzionaria della politica italiana, ma venne preceduto da Benito Mussolini.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i primi passi di Gabriele D'Annunzio nella sua carriera letteraria?
  2. Gabriele D'Annunzio iniziò la sua carriera letteraria a soli 16 anni con la pubblicazione di 'Primo Vere', che ottenne successo tra i letterati di fama. Inizialmente, si identificò con il movimento dell'Estetismo, una derivazione del Decadentismo.

  3. Come si evolse la visione di D'Annunzio dal punto di vista filosofico e pubblico?
  4. D'Annunzio passò dall'Estetismo al Superomismo, ispirato dalle teorie di Nietzsche. Il Superuomo era una figura eroica e attivistica. D'Annunzio visse una vita sfarzosa per vendere al meglio la propria immagine e i suoi prodotti letterari.

  5. Quali furono le attività politiche di D'Annunzio durante e dopo la Prima Guerra Mondiale?
  6. D'Annunzio fu un attivista politico che partecipò alla Prima Guerra Mondiale, sostenendo l'intervento italiano. Dopo la guerra, definì la vittoria italiana una 'vittoria mutilata' e guidò una marcia su Fiume, dove instaurò un dominio personale, poi abbandonato per l'intervento dell'esercito italiano.

Domande e risposte

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