Concetti Chiave
- La poesia "La Sera Fiesolana" di Gabriele D'Annunzio descrive una serata di giugno articolata in tre strofe.
- Presenta una figura maschile e una femminile, con l'autore che si rivolge alla sua amante lungo tutta l'opera.
- La poesia include riferimenti a San Francesco, Petrarca e Paul Verlaine, scelta che è stata criticata per la mancanza di originalità.
- D'Annunzio difende il suo approccio asserendo che la combinazione di autori è un'esplorazione filologica della parola.
- Il titolo e il contesto suggeriscono che la donna nella poesia sia Eleonora Duse, una delle amanti di D'Annunzio.
La Sera Fiesolana è una poesia di Gabriele D’Annunzio, dove egli descrive una sera di giugno.
Si articola in tre strofe e ci dà un'immagine dei momenti del pomeriggio, della sera e della notte.
Leggendo l’opera si percepisce la presenza di una figura maschile, l’uomo che coglie il gelso, e una femminile, l’amante del poeta, a cui D’Annunzio si rivolge lungo tutta la poesia.
Critiche e risposte
Le strofe sono separate da tre versi di San Francesco (‘laudata si’); il fatto che egli riprenda San Francesco, Petrarca e Paul Verlaine venne assai criticato, poiché non faceva mai poesie sue, ma faceva un puzzle; D’Annunzio rispose a queste critiche dicendo che ogni poeta ha sempre ripreso i testi di qualcun altro e che lui è piuttosto interessato alla ricerca dell’aspetto filologico della parola, quindi combina più autori per cercare il miglior modo di espressione.
Vitalismo e ispirazione
Nell’opera si coglie un forte vitalismo panico, una voglia del poeta di compenetrarsi nell’elemento naturale; la donna è in questo caso il filtro del rapporto tra il poeta vate e la natura.
Il titolo deriva probabilmente dal fatto che D’Annunzio ospitasse le sue amanti presso Fiesole e la donna descritta è molto probabilmente Eleonora Duse, un’attrice di teatro e sua amante.