Concetti Chiave
- "Il piacere" di D'Annunzio racconta la storia di Andrea Sperelli, un uomo diviso tra due amori femminili, Elena Muti e Maria Ferres.
- Il romanzo esplora il tema dell'estetismo, rappresentando Sperelli come un uomo di lusso ma inetto, incapace di concludere nulla nella vita.
- I nomi delle protagoniste, Elena e Maria, evocano figure simboliche come Elena di Troia e la Madonna, aggiungendo profondità simbolica alla narrazione.
- Il romanzo riflette la crisi dell'estetismo, con D'Annunzio che riconosce l'inevitabile ascesa della borghesia e del superuomo.
- Andrea Sperelli è paragonato ad altri eroi decadenti, come Zeno Cosini di Italo Svevo, per la sua incapacità di realizzare le proprie ambizioni.
Indice
Il Piacere e le sue dinamiche
Il romanzo più famoso di D’Annunzio è “Il piacere” (1889), scritto durante la fase di esteta. La trama di questo romanzo è piuttosto banale: un uomo, Andrea Sperelli (alter ego di D’Annunzio), ama 2 donne: Elena Muti e Maria Ferres. La prima lo lascia per sposare un uomo ricchissimo. Sperelli inizia a corteggiare Maria, sposata con un diplomatico (ambasciatore); ella cede ai corteggiamenti. Andrea Sperelli non ha però dimenticato Elena, più bella e sensuale di Maria. Quest’ultima è una donna più spirituale. I nomi sono importanti: Elena come Elena di Troia, Maria come la Madonna. Durante il primo ed ultimo amplesso che hanno i 2, Andrea Sperelli chiama Maria con il nome di Elena. Questa se ne va sdegnatissima, abbandonando l’uomo, che rimane solo senza aver raccolto nulla.
Andrea Sperelli: un uomo di lusso
Andrea Sperelli è un uomo di lusso, che si circonda di superfluo; si interessa di arte, poesia e musica, senza però in realtà interessarsi di nulla. È quindi sì un uomo di lusso, ma anche un inetto. “Il piacere” rappresenta il fallimento e la crisi dell’esteta: nella vita alla fine non riesce a concludere nulla.
La crisi dell'estetismo e il superuomo
Così come Andrea Sperelli, D’Annunzio subisce la crisi dell’estetismo; si rende conto che non può frenare l’ascesa della borghesia e della massa; entra in una crisi che lo porta ad abbracciare un altro stile di vita: quello del superuomo.
L'inetto nella letteratura italiana
Andrea Sperelli è in fin dei conti un inetto: figura dell’eroe decadente che fallisce ogni sua ambizione ed è incapace di imporsi nella vita. Un esempio lampante di inetto è Zeno Cosini, descritto da Italo Svevo nella “Coscienza di Zeno”. Egli sposa la sorella della ragazza di cui era innamorato, non riesce mai a smettere di fumare tra una giustificazione e l’altra, non riesce ad assumere una posizione importante nell’azienda del cognato (del quale è profondamente invidioso in quanto più bello e ha sposato la donna che Zeno amava).
Domande da interrogazione
- Qual è la trama principale del romanzo "Il piacere" di D'Annunzio?
- Come viene descritto Andrea Sperelli nel contesto del romanzo?
- Qual è la crisi che D'Annunzio e il suo personaggio Andrea Sperelli affrontano?
La trama ruota attorno ad Andrea Sperelli, che ama due donne, Elena Muti e Maria Ferres. Elena lo lascia per un uomo ricco, mentre Maria, sposata, cede ai suoi corteggiamenti. Tuttavia, Andrea non dimentica Elena, e durante un incontro chiama Maria con il nome di Elena, portando Maria ad abbandonarlo.
Andrea Sperelli è descritto come un uomo di lusso, circondato dal superfluo e interessato all'arte, poesia e musica, ma in realtà non si interessa di nulla. È un inetto, simbolo del fallimento e della crisi dell'estetismo.
Entrambi affrontano la crisi dell'estetismo, rendendosi conto dell'impossibilità di fermare l'ascesa della borghesia e della massa. Questa crisi porta D'Annunzio ad abbracciare lo stile di vita del superuomo.