Concetti Chiave
- Eugenio Montale, nato a Genova, spesso inserisce nei suoi testi riferimenti al paesaggio ligure e a figure femminili come Annetta e Clizia.
- Le Cinque Terre sono Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, e Riomaggiore, spesso citate nei suoi lavori insieme a riferimenti alla Divina Commedia.
- Montale, pur non avendo una formazione tradizionale, fu un ragioniere, studiò canto e collaborò con il Corriere della Sera.
- La raccolta "Ossi di seppia" pubblicata nel 1925, esprime aridità e indifferenza attraverso un linguaggio semplice e contenuti poveri.
- Montale firmò il manifesto degli intellettuali antifascisti nel 1925, mantenendo sempre una posizione riservata nei confronti del fascismo.
Indice
La Vita di Eugenio Montale
Eugenio Montale nacque nel 1896 e morì nel 1981; era originario di Genova, spesso, infatti, nei suoi testi ricorre il riferimento al paesaggio ligure. Nell’esperienza di Montale fu molto presente anche Monterosso, dove Montale andò in vacanza e incontrò anche una donna, Anna, che diventa Annetta.
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore.
Troviamo anche riferimenti alla Divina Commedia di Dante.
Montale non ebbe una formazione tradizionale; era anche un ragioniere e si diplomò all’istituto tecnico.
Studiò anche canto. Inoltre è opportuno ricordare che Montale collaborò anche con il corriere della sera.Le Donne di Montale
Montale canta anche di un'altra donna, Clizia, una studiosa americana, e poi anche di Mosca, il nomignolo della moglie di Montale.
Il Rapporto con il Fascismo
Per quanto riguarda il rapporto con il fasciamo, Eugenio Montale fu firmatario del manifesto degli intellettuali antifascisti (redatto da Benedetto Croce). Nel 1905 scrisse una raccolta, cioè “Ossi di seppia”, successivamente “Le occasioni” (seconda raccolta di poesie di Eugenio Montale), viene pubblicata nel 1939 e comprende cinquanta componimenti. Il tema cambia rispetto alla raccolta precedente e ci si concentra qui su una figura femminile, chiamata Clizia, che sta a simboleggiare una figura amata e lontana.
Ossi di Seppia: Temi e Significato
Il titolo ci rimanda a Pascoli con le cose comuni introdotte nella poesia, anche ai crepuscolari, ma è possibile fare anche un confronto con i vociani e con il pensiero di Schopenhauer.
Questa raccolta fu pubblicata nel 1925 anno in cui Montale firmò il manifesto; nei confronti del fascismo conserva sempre una posizione schiva, non si espone.
Gli ossi di seppia indicano l'aridità e la condizione vitale impoverita, resa scarna e impossibile, quindi indicano dei residui, dei resti di quello che viene sbattuto dalle onde (significato che va oltre il significato superficiale). I residui calcarei delle seppie indicano l'aridità e il prosciugamento, la condizione vitale che diventa inconsistente. La scelta del titolo deriva anche dall’impossibilità nel provare sentimenti, quindi dall’indifferenza e dallo stato d'animo in cui si vive.
Stile e Forma di Ossi di Seppia
Anche nella forma e non soltanto nei temi troviamo gli ossi di seppia, forma priva di ornamenti e non elaborata.
Si tratta di contenuti visti come detriti cioè qualcosa di povero e banale come: “una pozzanghera”, anche a livello lessicale, uso di vocaboli comuni, e siccome c’è questo senso di disarmonia, sul piano ritmico ci suoni aspri, ritmi rotti non lineari, antimusicali; nella metrica abbiamo l'endecasillabo, la quartina, assonanza e l'idrometro cioè una sillaba in più dopo la rima.
Domande da interrogazione
- Quali sono i luoghi significativi nella vita di Eugenio Montale?
- Chi sono le figure femminili importanti nella poesia di Montale?
- Qual è il rapporto di Montale con il fascismo?
- Quali sono i temi principali di "Ossi di Seppia"?
Eugenio Montale era originario di Genova e spesso nei suoi testi ricorre il riferimento al paesaggio ligure. Monterosso è un altro luogo significativo, dove Montale andò in vacanza e incontrò una donna, Anna, che diventa Annetta nei suoi scritti.
Le figure femminili importanti nella poesia di Montale includono Annetta, Clizia, una studiosa americana, e Mosca, il nomignolo della moglie di Montale.
Eugenio Montale fu firmatario del manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce. Nonostante ciò, nei confronti del fascismo mantenne sempre una posizione schiva e non si espose apertamente.
"Ossi di Seppia" tratta temi come l'aridità e la condizione vitale impoverita, simboleggiati dai residui calcarei delle seppie. Il titolo riflette l'impossibilità di provare sentimenti e l'indifferenza, con una forma priva di ornamenti e un uso di vocaboli comuni.