Giovi_Gurri
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Concetti Chiave

  • Montale torna alla poesia con "Satura" nel 1971, dopo un lungo silenzio causato dal disagio verso la società di massa e i suoi valori.
  • Lo stile di Montale in "Satura" è più basso e prosastico, abbandonando il linguaggio poetico alto e denso delle sue prime opere.
  • Il poeta esprime una critica snob verso la realtà contemporanea, rifiutando di accettare le convenzioni e le ipocrisie del linguaggio moderno.
  • La memoria resta centrale nella sua poesia, ma è spesso un'autoironia verso le sue opere precedenti, segnando un distacco dalla realtà.
  • Montale introduce un "noi" più solidale e cerca un dialogo con una figura femminile assente, riflettendo sulla perdita e l'incapacità di trovare verità.

Dopo la pubblicazione di “ La bufera e altro” del 1956 la voce poetica di Montale è costretta ad un lungo silenzio, infatti la raccolta successiva intitolata “Satura” risale al 1971. Il perché di questo lungo silenzio probabilmente ha a che fare con il disagio che Montale prova nei confronti della realtà contemporanea, infatti siamo in pieno trionfo della cultura di massa e della società di massa, in un momento nel quale i meccanismi della società industriale si sono ormai ampiamente sviluppati anche in quella italiana. In questo tipo di contesto Montale non riesce più a pronunciare la parola poetica che sembra aver perso ogni capacità di interpretare la realtà, di capirla e allo stesso tempo di proporre un’alternativa ai valori che sono trionfanti.

Indice

  1. Ritorno alla poesia con "Satura"
  2. Stile e atteggiamento di Montale
  3. Memoria e ironia nella poesia

Ritorno alla poesia con "Satura"

Ritorna quindi alla poesia dopo tanti anni con la pubblicazione di “Satura” che è una raccolta molto particolare perché rappresenta un approccio molto diverso di Montale alla poesia e al mondo contemporaneo. Innanzitutto si tratta di una raccolta diversa dal punto di vista stilistico, rispetto alle prime poesie abbandona totalmente lo stile alto, denso e concentrato. La poetica degli oggetti che aveva definito tra gli anni 20 e gli anni 30 viene sostituita da uno stile molto più basso (così lo definisce lui stesso) e prosastico, quindi più vicino alla prosa.

Stile e atteggiamento di Montale

Si tratta infatti di un Montale ormai vicino alla vecchiaia, che guarda un mondo con il quale non riesce a stabilire un contatto. Il suo atteggiamento è come quello di un conservatore, che guarda la realtà senza riuscire ad accettarla. Il suo sguardo risulta essere anche piuttosto snob, rifiuta aprioristicamente il contatto con il presente, anche se ha una fortissima carica critica, soprattutto per quanto riguarda la condanna delle ipocrisie o delle finzioni più o meno ridicole che si annidano nel linguaggio contemporaneo. Montale nota come apparentemente in questi anni si possa dire tutto, ma in realtà non si dica nulla che possa mettere veramente in discussione i valori e i fondamenti di questa società che sta nascendo.

Memoria e ironia nella poesia

La memoria è ancora uno degli elementi fondanti di questa poesia, però è quasi sempre memoria di quella precedente, infatti questo distacco dalla realtà produce un atteggiamento ironico che è rivolto anche nei confronti della propria poesia. Quindi Montale effettua una sorta di autoparodia della propria poesia precedente, per cui scompare il “tu” colloquiale con la quale si rivolgeva nelle prime raccolte e viene introdotto un “noi” che dà l’idea di maggiore solidarietà tra gli uomini. Ricerca inoltre un colloquio con una donna, che non è più una figura angelicata come nelle raccolte precedenti , ma si tratta di una donna “assente” per definizione perché non c’è più (probabilmente la moglie, che proprio in quegli anni scomparve). È come se la parola poetica, incapace di rappresentare la realtà, provi a sopravvivere negando sé stessa, negando la possibilità di poter attingere ad una verità, ad un’epifania, ad una manifestazione di senso, come se potesse sopravvivere solo in nella dimensione minore dell’ironia

Domande da interrogazione

  1. Perché Montale ha avuto un lungo silenzio poetico tra "La bufera e altro" e "Satura"?
  2. Il lungo silenzio di Montale è probabilmente dovuto al disagio nei confronti della realtà contemporanea e della cultura di massa, che lo ha portato a non riuscire più a pronunciare la parola poetica.

  3. Quali sono le caratteristiche stilistiche di "Satura"?
  4. "Satura" rappresenta un approccio diverso alla poesia, abbandonando lo stile alto e denso delle prime poesie per uno stile più basso e prosastico, vicino alla prosa.

  5. Come si manifesta l'atteggiamento di Montale verso la realtà contemporanea?
  6. Montale ha un atteggiamento conservatore e snob, rifiutando il contatto con il presente e criticando le ipocrisie del linguaggio contemporaneo.

  7. Qual è il ruolo della memoria nella poesia di Montale?
  8. La memoria è un elemento fondante, ma è spesso memoria della poesia precedente, accompagnata da un atteggiamento ironico e autoparodico.

  9. Come cambia il rapporto con la figura femminile in "Satura"?
  10. In "Satura", la figura femminile non è più angelicata ma assente, riflettendo un cambiamento nel modo in cui Montale si relaziona con la realtà e la poesia.

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