Simona_Pa
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Concetti Chiave

  • La novella "Calandrino e il maiale rubato" è parte del Decameron di Boccaccio e si concentra su una beffa architettata da Bruno e Buffalmacco ai danni di Calandrino.
  • Calandrino, un uomo semplice e credulone, viene ingannato dai suoi amici che lo fanno ubriacare per rubargli il maiale e poi lo accusano del furto.
  • Il tema centrale è la beffa, con un contrasto tra ingenuità e astuzia, ambientato in un contesto contadino medievale toscano che riflette la società dell'epoca.
  • I personaggi, ispirati a persone reali, sono rappresentati in modo realistico e incarnano tipi sociali, con Boccaccio che utilizza un registro comico e colloquiale.
  • Calandrino, nonostante la sua ingenuità, è convinto di essere furbo, mentre Bruno e Buffalmacco si presentano come scansafatiche che orchestrano la beffa.

Questo appunto si concentra sulla novella di Calandrino e il maiale rubato. L’obiettivo è quello di riassumere e analizzare la novella scritta dal letterato fiorentino Giovanni Boccaccio e contenuta nella sua più celebre Opera: il Decameron, composto nel 1349 e il 1351. La novella è l’ottava della sesta giornata, viene raccontata da Filomena.
Calandrino e il maiale rubato - Riassunto e analisi della novella articolo

Indice

  1. La Beffa del Maiale
  2. Temi e Ambientazione
  3. Caratterizzazione dei Personaggi
  4. Calandrino nella Storia

La Beffa del Maiale

Calandrino possiede un piccolo podere non lontano da Firenze, in queste campagne l’uomo, ogni anno alleva un maiale, durante il mese di Dicembre Calandrino si reca al podere con la moglie fa macellare e salare il maiale come provvista per l’inverno e per l’intero anno.

Nell’anno in cui si svolge la vicenda però Calandrino si trova costretto a recarsi al podere da solo poiché la moglie è malata. I suoi due amici Buffalmacco e Bruno, scoprono che Calandrino andrà solo e decidono di fargli uno scherzo. I due amici vedendo il maiale propongono a Calandrino di vederlo e far credere alla moglie che sia stato rubato, ma lui non accetta, loro allora fanno ubriacare Calandrino per rubargli il maiale. La mattina seguente Calandrino non trova il maiale, i due lo accusano di averlo venduto per tenere i soldi. Come soluzione Bruno e Buffalmacco propongono di organizzare una cena per il paese facendo un incantesimo sul cibo in modo che il colpevole del furto non possa riuscire a mangiare nulla. Il giorno seguente i due imbroglioni riuniscono la gente del paese e iniziano a distribuire le polpette, tra queste ce ne sono due amare che Bruno ha fatto cucinare appositamente per Calandrino in modo da incastrarlo, infatti nel momento in cui inizia a mangiarle le sputa immediatamente e in questo modo si autoaccusa del furto. A questo punto Bruno e Buffalmacco lo ricattano per non spifferare tutto alla moglie e si fanno dare due Capponi.

per un approfondimento sulle novelle vedi qui

Temi e Ambientazione

Questa novella fa parte del Decameron di Giovanni Boccaccio, e come nel resto dell’opera, anche qui sono presenti due narratori, uno di primo grado che è lo stesso autore dell’opera Boccaccio e un narratore di secondo grado, colui che narra la novella che in questo caso è Filomena. I temi trattati in questa novella sono principalmente quello della beffa (tema dell’intera giornata) e quello dell’ingenuità contrapposta all’intelligenza e all’arguzia, poiché chi si fa beffa dell’ingenuo, riesce a manipolarlo a suo piacimento. La novella presenta come ambientazione principale quella contadina medievale, in particolare quella toscana. Nel luogo in cui si svolge la vicenda sono quindi attive ancora quelle usanze medievali per cui se uno dei contadini si trova in difficoltà gli altri contadini vanno in suo aiuto. I personaggio sono quindi persone comuni che vivono sia nella società cittadine che in quella rurale adiacente alla città di Firenze. Boccaccio è innovativo in questo, poiché scrive della gente del suo tempo e della sua città in maniera realistica e veritiera. Possiamo infatti cogliere la “fiorentinità” dei personaggi, questo anche perché i tre protagonisti sono realmente esistiti nella Firenze del 1300, Calandrino, Bruno e Buffalmacco sono infatti tre pittori fiorentini. Se analizziamo la novella il tempo della storia corrisponde alla data reale degli eventi, notiamo una corrispondenza esatta tra la fabula e l’intreccio. Il registro utilizzato da Boccaccio in questa novella è principalmente quello comico, viene scelto questo registro dall’autore perché è quello più adatto al tema della beffa. Sempre per questo motivo il registro è quello colloquiale, all’interno della novella troviamo, infatti, moltissimi vocaboli fiorentini, non ricercati, anche la sintassi è semplice con prevalenza di coordinate, come quella tipica del linguaggio parlato. Il tema della beffa in questa novella assume un significato specifico: il beffatore è colui che riesce a controllare ciò che deve accadere, tiene le redini della situazione attraverso le sue azioni e le sue parole.

per approfondimenti sul Decameron vedi qui

Caratterizzazione dei Personaggi

Nonostante Boccaccio non si soffermi sulla descrizione dei personaggi delle sue novelle, dalla letture di queste risulta semplice immaginarne l’aspetto fisico e il carattere. Calandrino, il protagonista, incarna la figura dell’uomo del popolo, quell’uomo sempliciotto e ignorante che crede a tutto ciò che gli viene detto, nonostante ciò lui è convinto di essere furbo e questo aspetto fornisce maggiore comicità al suo personaggio. Bruno e Buffalmacco, incarnano invece la figura dello scansafatiche, come Calandrino credono di essere furbi e intelligenti ma pure loro si rivelano poi essere degli sciocchi. I protagonisti della novella sono statici, non evolvono, mantenendo inalterate le loro caratteristiche psicologiche durante l’intera vicenda. Come si può dedurre dalla lettura della novella possiamo dedurre che Calandrino è il protagonista, Bruno e Buffalmacco sono invece i suoi antagonisti che aiutati da altri personaggi come il prete organizzano la beffa ai danni del protagonista, facendolo ubriacare per rubargli il maiale.

Calandrino e il maiale rubato - Riassunto e analisi della novella articolo

per approfondimenti su Giovanni Boccaccio vedi qui

Calandrino nella Storia

Come già detto Calandrino è un personaggio realmente esistito, il suo vero nome è Giovannozzo di Pierino un pittore vissuto a Firenze nella prima metà del Trecento, nonostante ciò è noto principalmente per essere il protagonista di alcune novelle del Decameron, come Calandrino e il maiale rubato o Calandrino e l’elitropia. In entrambe le novelle Calandrino incarna il sempliciotto, il credulone, colui di cui farsi beffa.

per approfondimenti su Calandrino e l'elitropia vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella "Calandrino e il maiale rubato"?
  2. Il tema principale della novella è la beffa, che si manifesta attraverso l'ingenuità di Calandrino contrapposta all'arguzia dei suoi amici Bruno e Buffalmacco.

  3. Come viene caratterizzato il personaggio di Calandrino nella novella?
  4. Calandrino è descritto come un uomo del popolo, sempliciotto e credulone, che si crede furbo ma è facilmente ingannato dai suoi amici.

  5. Qual è l'ambientazione della novella e come influisce sulla storia?
  6. L'ambientazione è quella contadina medievale toscana, che riflette le usanze e la vita quotidiana del tempo, contribuendo a rendere la storia realistica e veritiera.

  7. Chi sono i narratori della novella e qual è il loro ruolo?
  8. La novella ha due narratori: Giovanni Boccaccio, l'autore dell'opera, e Filomena, il narratore di secondo grado che racconta la storia durante la sesta giornata del Decameron.

  9. In che modo Boccaccio utilizza il registro linguistico nella novella?
  10. Boccaccio utilizza un registro comico e colloquiale, con vocaboli fiorentini e una sintassi semplice, per adattarsi al tema della beffa e rendere la narrazione più vivace e accessibile.

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