Concetti Chiave
- Il Decameron di Boccaccio presenta una struttura a 'cornice', dove le novelle sono disposte in modo simmetrico e ordinato, evidenziando contrasti tra vizi e virtù.
- La sesta giornata, posta al centro dell'opera, celebra l'arte della 'parola' con la novella di Madonna Oretta, riflettendo la poetica del raccontare.
- L'opera si caratterizza per due giornate dedicate all'amore e due all'intelligenza umana, evidenziando simmetrie tra novelle di diversa natura.
- Rispetto a Dante, Boccaccio offre una visione laica e terrena della realtà, priva di sovrannaturale, dove le forze umane come amore e intelligenza governano il mondo.
- Mentre Dante adotta una visione verticale e trascendente, Boccaccio presenta una prospettiva orizzontale, focalizzata sulla dimensione umana e terrena.
La cornice e la simmetria
Tra gli aspetti dell’opera è la presenza della ‘cornice’, che sistema gli elementi in precise e ordinate prospettive. All’interno della cornice le novelle si collocano secondo armoniche simmetrie. La loro disposizione, infatti, non è casuale: ad esempio, la prima novella del libro è dedicata al peggior uomo che sia mai vissuto, Ser Ciappelletto; l’ultima, invece, è dedicata all’eccezionale virtù di Griselda.
La contrapposizione si estende al corpo intero delle due giornate estreme: nella prima si parla essenzialmente di vizi, di gesti meschini; nella decima si parla delle più eroiche virtù e di gesti magnanimi. Centro ideale del libro è la sesta giornata, dedicata alla celebrazione dell’arte della ‘parola’. La prima novella di questa giornata, quella di Madonna Oretta, è una dichiarazione di poetica proprio sull’arte di raccontare novelle (non a caso occupa il centro del libro). Simmetricamente rispetto alla sesta giornata si pongono due giornate dedicate all’amore (IV e V) e due dedicate all’intelligenza umana, che si esprime nelle beffe (VII e VIII). Spesso queste simmetrie diventano ancora più particolari, come nel caso di due novelle successive nella stessa giornata, ad esempio (VI giornata) quella incentrata sull’esaltazione dell’intelligenza aristocratica di Guido Cavalcanti, collocata sullo sfondo urbano di raffinate abitudini cortesi, e quella sull’intelligenza volgare e ciarlatanesca di frate Cipolla, posta sullo sfondo di una realtà che possiamo dire decisamente rustica.Contrapposizione tra Dante e Boccaccio
Già Dante si era preoccupato nella “Commedia” di racchiudere la molteplicità della realtà all’interno di una struttura il più possibile unitaria: ma in Dante il principio ordinatore era imposto sulle cose dall’esterno e dall’alto ed era ricavato dalla fiducia in un ordine metafisico del mondo, voluto da Dio. L’unità verso cui tutto il molteplice convergeva era situata fuori del mondo terreno, in una dimensione trascendente. Nel “Decameron”, invece, gli studiosi e i migliori letterati suggeriscono che gli schemi d’ordine nascono all’interno della stessa realtà umana e derivano da una visione del mondo essenzialmente laica. In Boccaccio, comunque, non vi è un atteggiamento irreligioso; tuttavia dal mondo del “Decameron” è assente la dimensione di quello che può essere definito il sovrannaturale, del divino; essa è presupposta in astratto, ma concretamente non è operante nella realtà rappresentata. Quello del “Decameron” è un mondo interamente umano ed è retto da forze umane (come l’amore e l’intelligenza). Si può dire, quindi, che la visione di Dante è verticale, perché il poeta riferisce il mondo terreno ad un punto di vista trascendente. Quella di Boccaccio, invece, è una visione orizzontale, perché è tutta calata nella dimensione terrena.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della 'cornice' nell'opera discussa?
- Come si differenziano le visioni del mondo di Dante e Boccaccio?
- Qual è il centro ideale del libro e cosa rappresenta?
- In che modo le simmetrie si manifestano nelle novelle?
La 'cornice' organizza gli elementi in prospettive ordinate e simmetriche, con novelle disposte in modo non casuale, come la contrapposizione tra Ser Ciappelletto e Griselda.
Dante impone un ordine dall'esterno basato su un ordine metafisico divino, mentre Boccaccio adotta una visione laica e orizzontale, priva di dimensione sovrannaturale.
Il centro ideale è la sesta giornata, dedicata all'arte della 'parola', con la novella di Madonna Oretta che funge da dichiarazione di poetica sull'arte di raccontare.
Le simmetrie si manifestano attraverso giornate dedicate a temi specifici come l'amore e l'intelligenza, e in novelle successive che esaltano diverse forme di intelligenza, come quella aristocratica e quella ciarlatanesca.