Concetti Chiave
- Un signore trova un fico maturo sul suo podere e lo fa raccogliere dal suo colono, il quale decide di mettere da parte i fichi per il padrone.
- Il colono protegge il fico con pruni per conservare i frutti, ma quando li porta al signore, la stagione è passata e i fichi non sono più speciali.
- Il signore, pensando di essere stato preso in giro, punisce il colono facendogli tirare i fichi in faccia, ma il colono risponde con una battuta spiritosa.
- La risposta arguta del colono fa ridere il signore, che decide di premiarlo con un vestito nuovo, ristabilendo un buon rapporto tra loro.
- La novella presenta una struttura simile a quelle del Decamerone, con un finale che risolve pacificamente un conflitto tra padrone e servitore tramite un motto comico.
Indice
Il Fico Maturo e il Colono
Un signore, attraversando il proprio podere, durante il periodo in cui maturano i fichi novelli, scorse in cima ad un fico un frutto bello maturo e se lo fece cogliere dal suo fedele colono (il colono era colui che lavorava la terra del signore, una sorta di vassallo).
Protezione e Generosità del Colono
Il fedele colono fece, allora, questa riflessione: “Visto che al mio signore i fichi piacciono molto, farò in modo di metterglieli da parte”.
Fu così che circondò la pianta di fico di pruni in modo da proteggerne i frutti e conservarli così per il padrone.
Quando i fichi furono maturi, gliene portò una bella quantità, pensando così di fargli cosa gradita e potersi così accattivare la sua benevolenza. Tuttavia, la stagione era ormai passata e la produzione di fichi era stata così abbondante da poterli utilizzare per darli da mangiare perfino ai porci. [Quindi non si trattava più di una novità e quindi non sussisteva più interesse a mangiare un frutto di cui fino ad allora ne erano stati consumati in abbondanza]
La Punizione Inaspettata
Il signore, vedendo questi fichi e pensando di essere stato preso in giro, ordinò ai servitori di legare l’uomo, di prendere i fichi e di tirarglieli in faccia uno alla volta, per punizione. Quando il fico gli colpiva l’occhio, l’uomo gridava: “Domine Dio, ti lodo”
La Risposta Arguta del Colono
I servi, meravigliati per la reazione dell’uomo del tutto insolita, andarono a riferire l’accaduto al signore che pose la domanda seguente al suo colono:” Perché quando il fico ti colpisce l’occhio reagisci in questo modo?” E l’uomo rispose:” Messere, perché avevo voglia di portarvi delle pesche e se ve le avessi portate, a quest’ora sarei cieco.”
Al che, il signore cominciò a ridere, ordinò che fosse slegato e che gli fosse dato in dono un vestito nuovo per la risposta originale e spiritosa che aveva dato.
Riflessioni sul Racconto e il Boccaccio
Il racconto termina con la risposta arguta del servitore, definita dallo stesso scrittore “nuova”, ossia bizzarra, inaspettata, inusuale e arguta. Questi epiteti si possono anche attribuire anche al finale di certe novelle del Boccaccio. La battuta o “motto” è buffa e non è un caso se essa viene messa in bocca ad un personaggio appartenente ad una classe sociale inferiore. Fra l’altro, quest’ultimo non dà nemmeno prova di essere troppo perspicace. Infatti non ha capito che all’inizio della stagione, i primi fichi possono costituire una delizia, ma quando il periodo della raccolta è avanzata, il frutto diventa comune, perché troppo abbondante.
Occorre notare che la battuta scherzosa e arguta del colono non rimane in sospeso, come succede in altre novelle. Infatti, il racconto prosegue descrivendo la reazione di colui a cui è indirizzato il motto. Il signore non ne resta offeso, ma ne ride e viene così ristabilito un buon rapporto fra i due personaggi. Questa è la stessa struttura che si ritroverà più tardi in alcune novelle del Decamerone, come, per esempio Chichibio e la gru in cui uno screzio fra padrone e servitore (Chichibio ha sottratto dalla teglia una coscia di gru arrosto per offrirla ad una donna ed ottenere così i suoi favori), trova una soluzione pacifica, a seguito di un motto comico di quest’ultimo.
1) Perché il contadino mette da parte i fichi per il signore e gliene porta una grande quantità?
2) Perché il Signore fa lanciare i dichi contro il suo fedele colono?
3) Quale significato assume l’aggettivo “nuovo” nell’espressione “I fanti,, per la nuova cosa, l’andarono a dire al signore” e “… e donolli, per la nuova cosa ch’aveva detta”
4) La battuta finale del contadino è dettata da ingegno o da una reazione estemporanea?
5) Il signore appartiene alla classe aristocratica, si presuppone un feudatario. Nel racconto esistono dei termini o dei particolari che ce lo fanno capire?
Domande da interrogazione
- Perché il contadino mette da parte i fichi per il signore e gliene porta una grande quantità?
- Perché il Signore fa lanciare i fichi contro il suo fedele colono?
- Quale significato assume l’aggettivo “nuovo” nell’espressione “I fanti, per la nuova cosa, l’andarono a dire al signore” e “… e donolli, per la nuova cosa ch’aveva detta”?
- La battuta finale del contadino è dettata da ingegno o da una reazione estemporanea?
- Il signore appartiene alla classe aristocratica, si presuppone un feudatario. Nel racconto esistono dei termini o dei particolari che ce lo fanno capire?
Il contadino mette da parte i fichi per il signore perché sa che a lui piacciono molto e spera di accattivarsi la sua benevolenza portandogliene una grande quantità quando sono maturi.
Il Signore fa lanciare i fichi contro il colono perché pensa di essere stato preso in giro, dato che i fichi non erano più una novità e non suscitavano più interesse.
L’aggettivo “nuovo” assume il significato di qualcosa di bizzarro, inaspettato e arguto, riferendosi alla risposta originale e spiritosa del colono.
La battuta finale del contadino è dettata da ingegno, poiché riesce a trasformare una situazione di punizione in un momento di umorismo che ristabilisce il buon rapporto con il signore.
Sì, il racconto utilizza termini come "signore" e "colono" che indicano una relazione di tipo feudale, con il signore che possiede la terra e il colono che la lavora per lui.