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Concetti Chiave

  • L'Orlando Furioso è rappresentato non come un comune poema epico, ma come un labirinto gotico dominato da follia e desiderio distruttivo.
  • Orlando, inizialmente un paladino d'onore, cede alla follia a causa del tradimento amoroso di Angelica, trasformandosi in un mostro.
  • La luna funge da cimitero metafisico delle cose perdute, inclusa la ragione di Orlando, creando una delle scene più lugubri e simboliche del poema.
  • L'universo ariostesco è un luogo incantato e mutevole, dove le apparenze ingannano e le identità si scambiano, orchestrato da forze superiori.
  • La pazzia di Orlando simboleggia un mondo dove le passioni annientano la ragione e l'eroismo cede, infondendo al poema un'atmosfera gotica e inquietante.

Indice

  1. Orlando furioso: commento
  2. Il personaggio di Orlando
  3. La luna
  4. L'universo ariostesco
  5. La pazzia di Orlando e cosa simboleggia

Orlando furioso: commento

Non lasciatevi ingannare dalle armature scintillanti e dalle imprese gloriose: l’Orlando Furioso non è un poema epico come gli altri. È un labirinto stregato, una foresta in cui ogni albero sussurra follia, ogni sentiero si biforca come un sortilegio, e l’amore non salva ma avvelena. Ariosto, con la maschera dell’ironia e la penna d’oro di un cortigiano rinascimentale, nasconde in realtà un mondo gotico, dominato dall’irrazionale, dal desiderio che corrompe e dall’ossessione che distrugge.

Il personaggio di Orlando

Orlando, il paladino per eccellenza, il cavaliere dell’onore. Lo incontriamo saldo, inflessibile, ma lo perdiamo nel delirio. La sua mente cede come un castello infestato dal male. Non è l’eroe a vincere i mostri: è l’eroe che diventa il mostro. Il tradimento d’amore lo spezza. Angelica, gelida come una regina vampira, non è salvata né da lui né da altri: ama un altro e fugge, lasciando alle sue spalle soltanto rovine e urla. Orlando non impazzisce per sfortuna, ma per l’insostenibile verità dell’amore non corrisposto. E allora vaga, braccato dai suoi stessi incubi, sradicando alberi, massacrando pastori, come un licantropo sotto luna maledetta.

La luna

E che dire della luna, appunto? Quando Astolfo vola fino al cielo e giunge sull’astro lunare – lì dove finiscono tutte le cose perdute – si apre una delle visioni più lugubri e metafisiche della letteratura occidentale. La luna è un cimitero del mondo, un deposito di ciò che sulla Terra è svanito: tempo, gloria, illusioni, senno. E lì, in un’ampolla, c’è proprio la ragione di Orlando: evaporata, liquida, raccolta come un’essenza alchemica. È una scena gotica nel senso più profondo: ciò che è smarrito in vita può sopravvivere altrove, ma a caro prezzo, tra le ombre eterne dell’invisibile.

L'universo ariostesco

L’Ariosto tesse un universo che alterna stanze incantate, castelli mobili, maghi ambigui come Atlante, e cavalieri in perenne crisi d’identità. Nulla è saldo. Le identità si scambiano, le apparenze ingannano. Bradamante ama Ruggiero, ma per raggiungerlo deve passare per trappole degne di un romanzo dell’orrore. Troni si conquistano e si perdono come se fossero maledetti. Tutto sembra essere parte di un gioco crudele, orchestrato da forze che trascendono l’umano: è la Fortuna, o forse è il capriccio del poeta stesso, demiurgo sadico che sorride mentre i suoi eroi precipitano nell’abisso.

La pazzia di Orlando e cosa simboleggia

La follia di Orlando non è solo episodica: è l’emblema di un mondo in frantumi, dove le passioni divorano la ragione, e l’eroismo si piega davanti al desiderio. Ogni giostra cavalleresca si tinge di sangue, ogni giardino è infestato da incantesimi, ogni incontro è il preludio a una perdita.
Ariosto scrive con l’eleganza di un artista di corte, ma tra le righe si avverte il brivido del perturbante. L’“Orlando Furioso” è un poema notturno travestito da giorno, un’armeria in cui gli elmi risuonano vuoti, come teschi abbandonati. Il gotico, qui, non è nell’architettura, ma nell’atmosfera: la sospensione, la metamorfosi, il sospetto che sotto ogni sorriso si nasconda una lama.

Tutto ruota attorno a una domanda senza risposta: se persino i paladini più nobili possono crollare, se il senno può essere perso per sempre o solo recuperato sulla luna, che speranza resta all’uomo comune? Forse nessuna. O forse solo quella di smarrirsi anche lui nel bosco dell’Ariosto, accanto a cavalieri senza pace e dame illusorie, dove ogni parola è un’eco e ogni amore un’ombra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura del poema "Orlando Furioso" secondo il commento?
  2. "Orlando Furioso" è descritto come un labirinto stregato, un mondo gotico dominato dall'irrazionale e dall'ossessione, piuttosto che un tradizionale poema epico.

  3. Come viene rappresentato il personaggio di Orlando nel testo?
  4. Orlando è inizialmente un paladino saldo e inflessibile, ma viene spezzato dal tradimento d'amore, trasformandosi in un mostro che vaga in preda alla follia.

  5. Qual è il significato della luna nel contesto del poema?
  6. La luna è vista come un cimitero del mondo, un luogo dove finiscono tutte le cose perdute, inclusa la ragione di Orlando, rappresentando una visione lugubre e metafisica.

  7. Come viene descritto l'universo creato da Ariosto?
  8. L'universo ariostesco è un luogo di stanze incantate, castelli mobili e identità mutevoli, dove nulla è saldo e tutto è orchestrato da forze che trascendono l'umano.

  9. Cosa simboleggia la pazzia di Orlando nel poema?
  10. La pazzia di Orlando simboleggia un mondo in frantumi, dove le passioni divorano la ragione e l'eroismo si piega al desiderio, riflettendo un'atmosfera gotica e perturbante.

Domande e risposte

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