Concetti Chiave
- Ariosto was born in 1474 in Reggio Emilia and grew up in the cultured environment of the Este court in Ferrara, showing a passion for poetry despite his father's push for legal studies.
- After his father's death in 1500, Ariosto had to interrupt his humanistic studies to support his large family, being the eldest of ten siblings.
- In 1504, Ariosto entered the service of Cardinal Ippolito d'Este, performing diplomatic missions which limited his time for writing, yet he published "Orlando Furioso" in 1516.
- In 1517, Ariosto declined to follow Ippolito to Hungary, leading to his dismissal; he then served Duke Alfonso, becoming governor of the troubled Garfagna region.
- Returning to Ferrara in 1525, Ariosto focused on theater and revised "Orlando Furioso," publishing its definitive edition in 1532, a year before his death.
Indice
Infanzia e formazione di Ariosto
Ariosto nasce nel 1474 a Reggio Emilia, dove il padre comanda la cittadella per conto del duca d'Este, cresce a Ferrara, nell'ambiente elegante, colto e raffinato di una delle maggiori corti italiane. Il padre, che ricopre importanti incarichi amministrativi per gli Estensi, lo avvia agli studi giuridici, ma Ludovico mostra una vera passione per la poesia ed ottiene il permesso di dedicarsi alla letteratura.
Purtroppo la morte improvvisa del padre, nel 1500, lo costringe a interrompere gli studi umanistici per occuparsi della sua numerosa famiglia (Ludovico è il primo di dieci figli).Carriera e difficoltà economiche
Nel 1504 entra al servizio del cardinale Ippolito d'Este, fratello di Alfonso, duca di Ferrara. Ippolito,uomo d'azione e con scarsi interessi letterari, gli affida importanti e a volte rischiose missioni diplomatiche, costringendolo a sottrarre tempo alla scrittura. Nonostante ciò, nel 1516 viene pubblicata la prima edizione dell'"Orlando furioso", il poema cui lavorava da anni e che dedica ad Ippolito. Nel 1517 rifiuta di seguire il caedinale d'Este in Ungheria e viene licenziato; l'anno seguente passa al servizio del duca di Alfonso e, a causa delle sue difficoltà economiche e della grave situazione del ducato, deve accettare l'incaricarico del governatore della Garfagna, una regione povera dell'Appenino tosco-emiliano, travagliata da lotte interne e infestata dai briganti. Scrive in questi anni le sette "Satire", prendendo spunto da fatti realmente accaduti per criticare valori e usi della vita di corte.
Ritorno a Ferrara e opere teatrali
Finalmente, nel 1525 rientra a Ferrara, compra una casa con un piccolo orto e realizza il sogno di un esistenza semplice e tranquilla accanto ad Alessandra Benucci, la donna cui è legato da tempo. Può così dedicarsi agli allestimenti di spettacoli teatrali e lavorare a commedie come "La Cassaria" e "I Suppositi", "Negromante", "La Lena" e "I Studenti", rimasta incompiuta. Soprattutto, rivede instancabilmente l'"Oraldo furioso", di cui esce una edizione definitiva nel 1532, un anno prima della sua morte.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno influenzato l'infanzia e la formazione di Ludovico Ariosto?
- Quali furono le principali difficoltà economiche affrontate da Ariosto durante la sua carriera?
- Come si è evoluta la carriera teatrale di Ariosto dopo il suo ritorno a Ferrara?
Ludovico Ariosto è nato nel 1474 a Reggio Emilia e cresciuto a Ferrara, in un ambiente colto e raffinato. Suo padre, che lavorava per il duca d'Este, lo indirizzò agli studi giuridici, ma Ariosto preferì la poesia. La morte del padre nel 1500 lo costrinse a interrompere gli studi per sostenere la sua famiglia numerosa.
Ariosto affrontò difficoltà economiche significative, specialmente dopo aver rifiutato di seguire il cardinale Ippolito d'Este in Ungheria, che portò al suo licenziamento. Successivamente, accettò l'incarico di governatore della Garfagna, una regione povera e instabile, per necessità economiche.
Dopo il ritorno a Ferrara nel 1525, Ariosto si dedicò agli allestimenti teatrali e alla scrittura di commedie come "La Cassaria" e "I Suppositi". Inoltre, continuò a lavorare sull'"Orlando furioso", pubblicando un'edizione definitiva nel 1532, poco prima della sua morte.