Concetti Chiave
- Ludovico Ariosto, nato nel 1474, è un intellettuale cortigiano diviso tra impegni politici e letterari, proveniente da una nobile famiglia al servizio degli Este.
- Abbandona gli studi giuridici per dedicarsi alla letteratura, influenzato dall'amicizia con Pietro Bembo, e inizia la sua carriera alla corte del duca Ercole I.
- Nonostante i suoi incarichi politici e diplomatici, come ambasciatore a Roma, Ariosto si sente in conflitto con il suo ruolo di letterato.
- Nel 1516 pubblica la prima edizione dell'Orlando Furioso e, dopo un rifiuto al cardinale Ippolito, diventa governatore della Garfagnana sotto il duca Alfonso.
- Le sue opere, tra cui le Satire, riflettono il suo interesse per la natura umana e il bilanciamento tra vita pubblica e contemplativa.
Indice
Ludovico Ariosto: L'intellettuale cortigiano
Ludovico Ariosto rappresenta perfettamente la figura dell’intellettuale cortigiano, anche se è diviso tra polemiche e rifiuto.
Gli inizi e l'influenza di Pietro Bembo
Ludovico Ariosto proviene da una nobile famiglia, in quanto figlio di Niccolò, funzionario presso la famiglia d’Este e comandante della guarnigione di Reggio Emilia.
Nasce nel 1474. Nel 1484 si trasferisce a Ferrara per intraprendere gli studi giuridici, che abbandona per dedicarsi allo studio letterario, da cui nasce la sua produzione di liriche latine. Tra il 1497 e il 1499 soggiorna a Ferrara Pietro Bembo, a cui Ariosto è legato da un rapporto di amicizia e che lo orienta verso la poesia in volgare.Servizio alla corte e conflitti interiori
Nel 1500 inizia a lavorare presso la corte del duca di Ercole I e si trova a dover affrontare la morte del padre. Per far fronte ad alcune necessità familiari accetta le cariche ufficiali degli estensi e lavora al servizio del cardinale Ippolito, he gli affida mansioni politiche e diplomatiche. Tuttavia Ariosto ritiene che ciò sia in contrasto con la sua figura di letterato. Per aumentare le entrate prende gli ordini minori e diviene chierico, per poi scrivere due commedie.
I primi anni del Cinquecento sono caratterizzati da una forte precarietà politica, dovuta agli scontri tra Spagna e Francia.
Ambasciatore a Roma e speranze deluse
Ariosto si reca più volte a Roma come ambasciatore, correndo anche rischi personali. Qui stringe dei contatti con alcuni fautori della restaurazione del potere mediceo come Giovanni de’ Medici, figlio del Magnifico, e spera di andare alla corte di Roma quando questi diventa papa, anche se le sue speranze vanno presto in fumo. A Firenze stringe un rapporto con Alessandra Benucci, ma essendo celibe la sposerà in segreto più tardi dopo la morte del marito.
Orlando Furioso e vita personale
Nel 1516 scrive la prima edizione dell’Orlando Furioso e dovendosi occupare della famiglia prende delle cariche pubbliche dagli estensi. Entra al servizio del cardinale Ippolito, figlio di Ercole, che gli affida alcune missioni diplomatiche, le quali compromettono la sua figura di letterato. Per aumentare il suo guadagno prende gli ordini minori e diviene chierico, e scrive due commedie.
I primi anni del Cinquecento sono caratterizzati da una grande fragilità a causa dei conflitti tra Spagna e Francia, che portano Ariosto a Roma come ambasciatore. Qui stringe amicizia con Giovanni de’ Medici, figlio del Magnifico, e spera di trasferirsi a Roma quando Giovanni diviene papa, ma si trova a doversi accontentare di lavorare alla corte degli Estensi. A Firenze conosce Alessandra Benucci, che sposa dopo la morte del marito in segreto.
Governatore della Garfagnana e ritorno a Ferrara
Nel 1516 pubblica la prima versione dell’Orlando Furioso dedicandola al cardinale Ippolito. Nel 1517 Ippolito impone ad Ariosto di seguirlo, ma questi rifiuta e passa sotto il servizio del duca Alfonso, che lo nomina governatore della Garfagnana in cui la pace deve essere mantenuta. Ariosto si mostra molto capace ma è provato dalla sua lontananza da casa e dalle incombenze pratiche, che gli impediscono di dedicarsi alla letteratura. Nel 1525 torna a Ferrara e riprende gli spettacoli di corte e scrive La Lena. Passa gli ultimi anni della sua vita intorno all’affetto dei familiari e muore in contrada Mirasole nel 1533.
L'eredità letteraria di Ariosto
Ariosto ci lascia nelle Satire l’idea di un uomo amante della sedentarietà e della contemplazione, ma sappiamo che è un uomo amante della vita pubblica e molto saggio.
Dalle sue opere emerge la volontà di studiare la natura degli uomini del suo tempo.
Domande da interrogazione
- Chi era Ludovico Ariosto e quale ruolo ha avuto come intellettuale cortigiano?
- Qual è stata l'influenza di Pietro Bembo su Ludovico Ariosto?
- Quali conflitti interiori ha affrontato Ariosto durante il suo servizio alla corte?
- Quali furono le speranze di Ariosto come ambasciatore a Roma?
- Qual è l'eredità letteraria di Ludovico Ariosto?
Ludovico Ariosto era un intellettuale cortigiano che rappresentava perfettamente questa figura, nonostante fosse diviso tra polemiche e rifiuto.
Pietro Bembo ha influenzato Ariosto orientandolo verso la poesia in volgare durante il suo soggiorno a Ferrara tra il 1497 e il 1499.
Ariosto ha affrontato conflitti interiori poiché riteneva che le sue mansioni politiche e diplomatiche fossero in contrasto con la sua figura di letterato.
Ariosto sperava di trasferirsi alla corte di Roma quando Giovanni de’ Medici divenne papa, ma le sue speranze furono deluse.
L'eredità letteraria di Ariosto include la sua volontà di studiare la natura degli uomini del suo tempo, come emerge dalle sue opere e dalle Satire.