Concetti Chiave
- La poesia è un testo in versi che esprime emozioni e riflessioni, caratterizzato da ritmo e musicalità, simile a quello di una canzone.
- I versi possono essere tradizionali, con numero fisso di sillabe, o liberi, senza una struttura sillabica definita, e possono includere rime di vario tipo per arricchire il testo.
- Le figure retoriche, suddivise in suono, significato e sintassi, sono strumenti che i poeti usano per arricchire la musicalità e l'immaginario della poesia.
- Le figure metriche, come sinalefe e dialefe, modificano il numero di sillabe nei versi, influenzando la lettura e il ritmo della poesia.
- Le poesie vengono scritte per comunicare significati importanti e possono trattare argomenti concreti o temi universali come gioia, amore e dolore.
In questo appunto di Italiano si spiega che cos'è e come si scrive una poesia, che cosa sono le figure retoriche e quelle metriche e perché vengono scritte le poesie. Inoltre, è esposta la classificazione delle parole in base alla posizione dell'accento (tronche, piane, sdrucciole e disdrucciole).
Indice
Poesia: cos’è, come si scrive e come si impara a memoria
Una poesia è un tipo di testo molto speciale: è un testo in versi, che esprime riflessioni, sentimenti ed emozioni, in modo efficace e coinvolgente.
Un verso di solito esprime una frase di senso compiuto. Per scrivere una poesia non è necessario vivere avventure straordinarie, anzi, spesso, le poesie parlano di esperienze semplici: anche una giornata al mare con gli amici, per esempio, può darti l'ispirazione per scrivere una poesia. Il poeta comunica non solo attraverso parole e suoni, ma anche attraverso spazi vuoti e silenzi. Le poesie hanno quindi un ritmo. La musicalità è importante per un poeta, come le note per un musicista. Il ritmo di una poesia è dato dal modo in cui i versi sono strutturati. Dipende soprattutto dalla posizione degli accenti tonici, cioè delle vocali che sono più evidenziate nella pronuncia. Come il ritmo di una canzone, anche quello di una poesia può essere veloce o lento. È veloce quando i versi sono brevi e gli accenti sono vicini tra loro (come in “Fratelli d'Italia”), mentre è lento quando i versi sono lunghi e gli accenti sono lontani (“Nel mezzo del cammin di nostra vita”). Come imparare una poesia a memoria? Innanzitutto dividendo il testo in piccole parti, che verranno memorizzate una alla volta, leggendole diverse volte e ripetendole ad alta voce.
Versi, strofe, rime
La poesia è scritta in versi, con o senza rima. Il verso è una riga di testo della poesia. Dopo ogni verso si va a capo. Una strofa è un gruppo di versi, ed è separata da quelli successivi da uno spazio bianco. Esistono diversi tipi di strofa in base al numero di versi che contengono. La più breve è il distico, formato da soli due versi. Tra le strofe più comuni ci sono anche terzina, quartina, sestina e ottava. A seconda dell'effetto desiderato per la tua poesia, potresti scegliere di usare dei versi particolari. Se sei molto ispirato potresti usare i versi tradizionali: sono versi che hanno un nome ben preciso, un numero di sillabe definito e accenti fissi. Il loro nome cambia a seconda delle sillabe che li compongono. C’è l'endecasillabo, per esempio, che ha 11 sillabe. Altri versi tradizionali sono: il trisillabo, il quadrisillabo, il quinario, il senario, il settenario, l’ottonario, il novenario e il decasillabo. Per capire se un verso è settenario, decasillabo, endecasillabo, etc. bisogna trovare l'ultimo accento (tonico o non), una volta trovato il numero della sillaba nella quale si trova l'ultimo accento del verso, basta aggiungere 1 e si troverà il nome del verso.
Se per esempio l'ultimo accento è sulla sillaba numero 9, 9 + 1 = 10, quindi il verso sarà decasillabo, anche se in realtà il verso ha 11 sillabe.
Tuttavia, puoi scrivere una splendida poesia anche usando i versi liberi, che non sono regolati dal numero delle sillabe. Per dare un tocco in più alla tua poesia potresti inserire un po' di rime. Due parole rimano tra loro quando sono identiche dall'accento tonico in poi. esistono diversi tipi di rime: baciate (se due versi consecutivi rimano tra loro), alternate (se due rime diverse si alternano), incrociate (se il primo verso rima con il quarto e i due versi centrali rimano tra loro), incatenate (quando le rime uniscono i versi come in una catena). Se invece non ami le rime, puoi sempre usare i versi sciolti, che non ne contengono nessuna.
Figure retoriche: figure di suono, di significato e di sintassi
Nel tuo ruolo di poeta puoi contare su un intero arsenale di figure retoriche. Le figure retoriche sono gli strumenti del linguaggio figurato a disposizione del poeta. Esse possono essere di tre tipi: di suono, di significato e di sintassi. Le figure di suono ti permettono di giocare con la musicalità della tua poesia. L'onomatopea, per esempio, è la trascrizione di un suono in lettere (come lo “splash” di un tuffo da uno scoglio). Un'altra figura di suono è l'allitterazione, cioè la ripetizione di una lettera o di un gruppo di lettere. Se invece vuoi creare immagini davvero suggestive, puoi usare le figure di significato, come le similitudini, le metafore e le personificazioni.
Per arricchire il ritmo della tua poesia, puoi anche sfruttare l'ordine delle parole. Ti basterà usare le figure di sintassi. L'anafora, ad esempio, è la ripetizione di una stessa parola all'inizio di più versi, mentre l'enjamblement spezza una frase dividendola tra due versi. Quest’ultimo serve ad unire la fine di un verso con l'inizio del successivo, con lo scopo di evidenziare qualcosa oppure di evitare un ritmo sempre uguale.
Per ulteriori approfondimenti sulle figure retoriche vedi anche qua
Figure metriche: sinalefe, dialefe, sineresi e dieresi
I neologismi che non esistono nel dizionario, ma sono parole inventante da un poeta. Il numero di sillabe in un verso è molto importante, esistono vari metodi che puntano a modificare il numero di sillabe. La sinalefe viene utilizzata per collegare la fine di una parola con l'inizio della successiva, si usa quando le due parole hanno una pronuncia fusa.
Esempio: Va/do a/ ca/sa/
Nell'esempio qui sopra vado e a vengono uniti, perché leggendo la frase si ha una pronuncia unita, in questo caso abbiamo applicato la sinalefe.
Oltre alla sinalefe abbiamo anche la dialefe, che è l'inverso della sinalefe, infatti, divide due parole (quando la prima è accentata).
Esempio: Andò a casa
Mentre sinalefe e dialefe agiscono in una frase, esistono altre figure metriche che agiscono all'interno di una parola, queste sono la sineresi e la dieresi, che funzionano esattamente come sinalefe e dialefe. Solitamente la dieresi viene indicata con due puntini sopra la vocale.
Poesia: perché scriverne una?
Le poesie vengono scritte per comunicare un significato che il poeta ritiene molto importante. Ma di che cosa parla esattamente una poesia? Per questa domanda non c'è solo una risposta giusta, ma due. Possiamo, infatti, rispondere, riferendoci all'argomento o al tema della poesia. L'argomento è ciò di cui la poesia parla in modo esplicito, chiaro e concreto (per esempio una giornata in spiaggia con gli amici). Il tema di una poesia, invece, è sempre di carattere generale e parla dell'uomo e dei valori universali (come gioia, dolore, amore, guerra, ecc.).
Classificazione delle parole: tronche, piane, sdrucciole e disdrucciole
Si distinguono vari tipi di parole:
Tronche: l'accento cade sull'ultima sillaba (Gio/che/rà)
Piane: l'accento cade sulla penultima sillaba (Man/gia/re)
Sdrucciole: l'accento cade sulla terzultima sillaba (Scri/ve/re)
Disdrucciole: l'accento cade sulla quartultima sillaba (Re/ci/ta/no)
Domande da interrogazione
- Che cos'è una poesia e come si scrive?
- Quali sono le principali figure retoriche utilizzate in poesia?
- Come si classificano le parole in base alla posizione dell'accento?
- Qual è la differenza tra sinalefe e dialefe?
- Perché si scrivono le poesie?
Una poesia è un testo in versi che esprime riflessioni, sentimenti ed emozioni. Si scrive utilizzando versi che possono avere rime e un ritmo determinato dalla posizione degli accenti tonici.
Le figure retoriche si dividono in figure di suono, di significato e di sintassi. Esempi includono l'onomatopea, l'allitterazione, le similitudini, le metafore, l'anafora e l'enjamblement.
Le parole si classificano in tronche (accento sull'ultima sillaba), piane (penultima sillaba), sdrucciole (terzultima sillaba) e disdrucciole (quartultima sillaba).
La sinalefe unisce la fine di una parola con l'inizio della successiva quando la pronuncia è fusa, mentre la dialefe le separa, specialmente quando la prima parola è accentata.
Le poesie vengono scritte per comunicare significati importanti, trattando argomenti espliciti e temi universali come gioia, dolore, amore e guerra.