Concetti Chiave
- I tempi di cottura dei dolci variano in base alla grandezza e allo spessore, richiedendo conoscenza del proprio forno.
- Per dolci lievitati, usare una temperatura moderata tra 130° e 170°; per quelli non lievitati, un forno più caldo tra 180° e 200°.
- Il metodo classico per verificare la cottura è usare uno stecchino; se asciutto, il dolce è pronto.
- Preferire forni elettrici per una cottura delicata e utilizzare la modalità statica per i dolci.
- La cottura a bagnomaria mantiene l'impasto morbido e richiede attenzione per mantenere il livello d'acqua costante.
Indice
Importanza della conoscenza del forno
I tempi di cottura di un dolce variano a seconda della grandezza e dello spessore dello stesso, e vanno sempre affiancati alla pratica, al controllo diretto e alla conoscenza del proprio forno, dato che ogni forno ha le sue particolarità e difetti.
Parlando della temperatura da utilizzare, generalmente i dolci lievitati hanno bisogno di un forno moderatamente caldo, dai 130° ai 170 °, e di una cottura più lunga per quelli invece non lievitati, che richiedono però un forno più caldo, dai 180° fino ai 200 °. Per ben più caldo, si intende una temperatura tra i 200° ed i 250 °.
Il metodo più comune per verificare la giusta cottura è quello classico di assaggiare la pasta infilando uno stecchino: se questo risulta asciutto, senza grumi sulla superficie, il dolce è ben cotto. Un altro sintomo di cottura sarà la facilità con cui il dolce si staccherà dalle pareti dello stampo.
Qualora la superficie del dolce dovesse scurirsi troppo prima che esso abbia terminato la cottura, è bene coprirla con un foglio di alluminio e proseguite con la cottura, abbassando la temperatura. Infatti, è meglio cuocere a temperatura bassa, piuttosto che rischiare di bruciare la base del dolce.
Infine, se non altrimenti specificato, si deve introdurre il dolce in forno caldo e poi abbassare la temperatura dopo il primo quarto d'ora di cottura.
Strumenti e tecniche di cottura
Parlando della cottura invece, vi sono diversi strumenti, che possono permettere di realizzare un buon preparato, in maniera efficace. Per i dolci sono più comodi forni elettrici, dato che hanno un modo di cottura molto più delicato dei suoi colleghi, e spesso possiede anche la possibilità di gestire separatamente la cottura in superficie e quella alla base del dolce, oppure utilizzare la modalità ventilata e quella statica. Per i dolci è preferibile utilizzare quella statica.
Se si possiede un forno a gas invece, occorre porre sempre la griglia del d'appoggio al centro del forno, in modo tale da non bruciare il composto. Comunque, l'unica cosa fondamentale nella cottura del dolce è una buona conoscenza del forno che si usa, poiché, come già detto prima, ciascun formano è diverso da un altro. Se si è alle prime armi o non si conosce il forno che si sta usando, meglio controllare spesso l'andamento della cultura, in modo tale da andare sul sicuro.
Infine, è meglio ricordare che per alcuni dolci è molto importante non aprire lo sportello del forno fino alla fine della cottura, o almeno per i primi 10-20 minuti, per evitare che la temperatura cali bruscamente e il dolce si sgonfi. Allo stesso tempo, è importante non lasciare il dolce all’interno del forno dopo che questo abbia smesso di cuocere per un tempo troppo prolungato, perché in questo modo il dolce diventerà secco.
Cottura a bagnomaria e alternative
Parlando di altre tipologie di cottura, vi è la cottura a bagnomaria. Questo tipo di cottura è chiamato in questo modo in onore della sua inventrice, Maria, sorella del biblico profeta Aronne, vissuta nell’antico Egitto. Questa figura viene anche identificata, per tradizione, con Myriam, che sarebbe il nome ebreo di Maria, sorella di Mosè.
Questo metodo mantiene l’impasto più morbido e, per realizzarlo correttamente, occorre prendere delle precauzioni. Bisogna utilizzare due pentole, delle quali una entra perfettamente nella seconda e vi rimanga sospesa per i manici, o grazie a qualche altro accorgimento. La pentola base deve essere piena per i 3/4 di acqua. Durante la cottura è inoltre importante prevedere e aggiungere acqua calda in modo da mantenere il livello sempre costante e fare attenzione che l'acqua, bollendo, non entri e rovini il composto.
Per chi non avesse a disposizione un forno, esistono oggi in commercio dei metodi sostituitivi, quali, ad esempio, il forno a microonde e le doppie ventole, da utilizzare su normali fornelli a gas. La riuscita è assicurata con entrambi i metodi di cottura. Per alcune preparazioni, come ad esempio budini, molto utile si rivela anche l'uso della pentola a pressione.
Ovviamente vi sono anche dolci, e soprattutto creme, che non hanno bisogno della cottura. La più famosa è la cheesecake.
Domande da interrogazione
- Qual è la temperatura ideale per cuocere i dolci lievitati e non lievitati?
- Qual è il metodo più comune per verificare la cottura di un dolce?
- Quali sono le differenze tra l'uso di un forno elettrico e un forno a gas per la cottura dei dolci?
- Cosa bisogna fare se la superficie del dolce si scurisce troppo durante la cottura?
- Quali sono le alternative al forno tradizionale per cuocere i dolci?
I dolci lievitati richiedono un forno moderatamente caldo, tra 130° e 170°, mentre i dolci non lievitati necessitano di una temperatura più alta, tra 180° e 200°.
Il metodo più comune è infilare uno stecchino nella pasta; se esce asciutto e senza grumi, il dolce è ben cotto.
I forni elettrici offrono una cottura più delicata e permettono di gestire separatamente la cottura in superficie e alla base, mentre nei forni a gas è importante posizionare la griglia al centro per evitare di bruciare il dolce.
È consigliabile coprire la superficie con un foglio di alluminio e abbassare la temperatura per evitare che il dolce si bruci.
Le alternative includono il forno a microonde, le doppie ventole per fornelli a gas e la pentola a pressione, particolarmente utile per preparazioni come i budini.