Concetti Chiave
- Il miele ha una lunga storia d'uso, risalente all'antichità, come dolcificante e ingrediente in ricette tradizionali, ma il consumo medio in Italia è inferiore rispetto ad altri paesi europei.
- Il miele di melata, derivato dagli afidi degli alberi, è ricco di polifenoli e sali minerali, offrendo benefici antiossidanti e nutrienti superiori rispetto ai mieli floreali.
- Nonostante il suo alto contenuto di zuccheri naturali, il miele ha meno effetti nocivi rispetto al saccarosio ed è efficace nel migliorare il controllo glicemico e il quadro lipidico.
- I polifenoli nel miele agiscono come antiossidanti, aiutando nella detossificazione e favorendo la guarigione di ferite e bruciature grazie alle sue proprietà antibatteriche.
- Il miele contribuisce a ridurre la stomatite e può essere un rimedio per gengivite e alitosi, promuovendo il ricambio cellulare nella bocca.
Indice
Il miele nell'antichità
Nell’antichità, il miele era riservato alle persone meno abbienti; serviva per tagliare il vino aspro e farlo diventare più vivibile, oppure per essere impastato per fare una sorta di biscotti fatti con farina e burro. Tutte le ricette degli antichi Romani ci sono state tramandate da Apicio che le raccolse nel I secolo d.C. In Italia, il miele arriva nel 1859 quando fu introdotto dall’America un insetto molto docile e produttivo, l’Apis mellifera lingustica.
Varietà e consumo del miele
Nonostante nella penisola italiane esistano condizioni favorevole per la produzione del miele, in realtà l’Italia non è ai primi posti. Nonostante questa abbiamo un’ampia varietà di mieli di alta qualità: praticamente ogni regione ne può vantare i suoi, dai gusti e dagli aromi straordinari. Ciò che invece è carente è il consumo medio. In Grecia e in Romania, in Gran Bretagna e in Germania il consumo è il doppio di quello che ne fanno gli Italiani.
Proprietà della melata
Il valore nutritivo e le sostanze presenti nel miele non sono sempre uguali. Fra tutti, si distingue la melata, che viene prodotta dagli afidi degli alberi I mieli derivati dalla melata sono sapidi, contengono polifenoli (sono pertanto antiossidanti) e soprattutto zuccheri difficili da trovare in altre tipologia di miele. I mieli di melata contengono, infatti, zuccheri semplici che non si trovano nei mieli derivati dai fiori. Contengono anche molti Sali minerali (potassio, calcio, magnesio, fosforo, zinco, rame e manganese) in una concentrazione tripla rispetto ai mieli floreali. Contengono anche acidi, amminoacidi ed enzimi. Il principale acido presente è l’acido gluconico che proviene dall’azione enzimatica del glucosio e dalla presenza dell’acqua ossigenata disciolta nel miele. Gli studiosi pensano che l’ambiente acido dello stomaco e l’acqua ossigenata contribuiscano alla replicazione dei batteri o funghi, cioè hanno un’azione batteriostatica e micostatica.
Benefici del miele sulla salute
Nonostante il miele sia molto dolce (contiene una percentuale assai elevata di fruttosio e di glucosio). In realtà ha effetti meno nocivo dello zucchero da cucina che contiene saccarosio. Infatti, in base a recenti studi in materia, la somministrazione di sostanze in grado di ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue (= ipoglicemizzanti) e miele hanno dato risultati migliori rispetto ai soli ipoglicemizzanti e perfino all’insulina. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas per facilitare il passaggio del glucosio del sangue nelle cellule.
Effetti del miele sul metabolismo
La ricerca ha anche evidenziato che la somministrazione di insulina e di miele, il quadro lipidico migliora notevolmente. Il quadro lipidico è l’insieme dei valori relativi a colesterolo, trigliceridi e lipoproteine. Per spiegare questo fenomeno, bisogna ricordare che nel miele esiste una vasta gamma di polifenoli che hanno il ruolo di “spazzini” dei radicali liberi. Per questo motivo, il miele ha una funzione di detossicazione, derivata da stati infiammatori o infettivi.
Alcuni ricercatori italiani hanno anche notato che il miele favorisce la cicatrizzazione delle ferite e la guarigione dalle bruciature.
Proprietà antibatteriche del miele
L’azione antibatterica del miele è derivata da una sostanza prodotta dai batteri presenti nell’apparato boccale delle api e dalla presenza di polifenoli e da un prodotto organico del metabolismo cellulare, chiamato metilgliossale.
L’uso del miele riduce anche la stomatite (o mucosite orale) e costituisce anche un possibile rimedio alla gengivite e all’alitosi, a cui si aggiunge la stimolazione di alcune cellule promuovendone il ricambio.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini storiche del miele in Italia?
- Cosa distingue il miele di melata dagli altri tipi di miele?
- Quali sono i benefici del miele per la salute rispetto allo zucchero da cucina?
- In che modo il miele contribuisce alla guarigione delle ferite?
- Quali altri benefici per la salute orale offre il miele?
Il miele è stato introdotto in Italia nel 1859 con l'arrivo dell'Apis mellifera lingustica dall'America, nonostante le condizioni favorevoli per la produzione già esistessero.
Il miele di melata si distingue per il suo contenuto di polifenoli, zuccheri semplici non presenti nei mieli floreali, e una concentrazione tripla di sali minerali rispetto ad altri mieli.
Il miele ha effetti meno nocivi dello zucchero da cucina, migliora il quadro lipidico e ha proprietà ipoglicemizzanti superiori rispetto ai soli ipoglicemizzanti e perfino all'insulina.
Il miele favorisce la cicatrizzazione delle ferite e la guarigione dalle bruciature grazie alla sua azione antibatterica e alla presenza di polifenoli e metilgliossale.
Il miele riduce la stomatite, può essere un rimedio per la gengivite e l'alitosi, e stimola il ricambio cellulare promuovendo la salute orale.