Concetti Chiave
- Il 60% dei tumori è attribuibile a fattori alimentari e tabagismo, mentre solo il 15% è legato a fattori genetici.
- Le sostanze cancerogene si dividono in mutageni, che danneggiano il DNA, e promotori della crescita tumorale.
- I radicali liberi, derivanti sia da fonti interne che esterne, giocano un ruolo cruciale nella formazione di tumori.
- Una dieta equilibrata può prevenire almeno il 30% dei tumori, con un impatto significativo sui tumori gastrointestinali.
- L'alimentazione influisce su infiammazioni e equilibrio ormonale, predisponendo allo sviluppo di alcuni tumori.
Indice
Definizione e statistiche sui fattori di rischio
Un fattore di rischio è una specifica condizione che risulta statisticamente associata ad una malattia e che pertanto si ritiene possa concorrere alla sua patogenesi.
Il progressivo invecchiamento della popolazione si accompagna all’incremento della diagnosi di nuovi casi di cancro.
Gli studi più recenti dimostrano come:
▪ il 60% dei tumori siano attribuibili a fattori alimentari e tabagismo;
▪ il 25% dono il risulta dell’azione di obesità, fattori professionali, infezioni, alcol, esposizione ai raggi UV, droghe, inquinamento;
▪ solo 15% sono da fattori genetici.
Sostanze cancerogene e loro categorie
Esistono delle sostanze in grado di causare la formazione di una massa tumorale. Tali sostanze sono note come cancerogene ed appartengono a due categorie:
▪ Mutageni: molecole in grado di danneggiare il DNA.
A questa categoria appartengono i radicali liberi, sostanze che si formano naturalmente all’interno delle cellule dell’organismo quando l’ossigeno viene utilizzato per produrre energia.
Oltre a quelli di origine cellulare, esistono anche i radicali liberi di origine esterna, la cui formazione è dovuta all’alimentazione scorretta, al fumo e all’esposizione a radiazioni ionizzanti, raggi UV e inquinamento.
▪ Promotori della crescita tumorale: molecole in grado di favorire la velocità di crescita di una massa tumorale.
Esistono cancerogeni di tipo 1: sostanze per le quali è scientificamente dimostrato che sono in grado di causare tumori nell’uomo (aflatossina).
Esistono cancerogeni di tipo 2 (carni rosse): sono sostanze per le quali è scientificamente dimostrata la loro capacità di causare tumore negli animali ma non per gli uomini.
Prevenzione e impatto dell'alimentazione sui tumori
Con una dieta equilibrata si può prevenire complessivamente almeno il 30% di tutti i tumori.
In generale i tumori che risentono di più della quantità e della qualità dei cibi sono quelli dell’apparato gastrointestinale in particolare dell’esofago, dello stomaco, del colon-retto e del fegato.
L’azione locale di alcune sostanze (l’etanolo contenuto nel vino) può favorire in oltre lo sviluppo di tumori della bocca, della gola, dell’esofago e della laringe.
Recenti studi hanno messo in evidenza che il tipo di alimentazione influisce sullo stato di infiammazione, che rappresenta un fattore predisponente e sull’equilibrio ormonale, che può incidere sullo sviluppo di determinati tumori (prostata nell’uomo e seno, ovaio e utero nella donna).
In Italia esistono diverse prove della responsabilità del cibo sull’insorgenza del cancro: ad esempio gli insaccati sono collegati al tumore dello stomaco.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali fattori di rischio associati al cancro?
- Qual è il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione dei tumori?
- Cosa sono i cancerogeni e come si classificano?
I principali fattori di rischio includono fattori alimentari e tabagismo (60%), obesità, fattori professionali, infezioni, alcol, esposizione ai raggi UV, droghe, inquinamento (25%), e fattori genetici (15%).
Una dieta equilibrata può prevenire almeno il 30% di tutti i tumori, influenzando particolarmente quelli dell'apparato gastrointestinale e contribuendo a ridurre l'infiammazione e a mantenere l'equilibrio ormonale.
I cancerogeni sono sostanze che possono causare tumori, classificati in mutageni, che danneggiano il DNA, e promotori della crescita tumorale. Esistono cancerogeni di tipo 1, che causano tumori nell'uomo, e di tipo 2, che causano tumori negli animali.