Concetti Chiave
- Le radiazioni ionizzanti possono essere di origine naturale, come le fonti cosmiche, o artificiale, come le radiazioni da macchinari medici.
- I radionuclidi sono atomi con nuclei instabili che emettono energia e particelle, un fenomeno noto come radioattività.
- La contaminazione da radionuclidi può avvenire tramite alimenti e acqua, con accumulo nella catena alimentare.
- Il fall-out, da esplosioni nucleari o perdite, può contaminare alimenti e bevande con isotopi come Iodio 131 e Cesio 137.
- I danni da contaminazione radioattiva sono proporzionali alle dosi assorbite e possono causare tumori e malattie genetiche.
Contaminazione da radionuclidi
Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche o particelle subatomiche in grado di provocare la ionizzazione degli atomi del mezzo che attraversano. L’uomo è esposto a diverse sorgenti di radiazioni ionizzanti che possono essere sia di origine naturale che artificiale nel primo caso si tratta delle fonti cosmiche o le rocce che contengono minerali radioattivi. Nel secondo caso derivano da attività umane ad esempio le radiazioni prodotte da macchinari impiegati nella radiologia clinica oppure le perdite dai reattori nucleari o ancora la presenza di rifiuti radioattivi.
I radionuclidi o isotopi radioattivi sono atomi che si caratterizzano per presentare nuclei instabili a causa di un eccesso di protoni o di neutroni. Questi nuclei si trasformano in altri nuclei emettendo energia e particelle cioè le radiazioni. Questo fenomeno viene detto appunto radioattività. L'uomo può venire a contatto con questi isotopi radioattivi anche ingerendo alimenti o acque contaminate. Il periodo di attività di questi radionuclidi è molto lungo perciò quando entrano nella catena alimentare si accumulano negli organismi vegetali e animali.
Altri episodi di contaminazione degli alimenti e delle bevande si possono verificare in seguito al fall-out ovvero la caduta sulla superficie terrestre di polveri radioattive accumulate nell'atmosfera in seguito ad esplosioni nucleari o a perdite degli impianti nucleari. I radionuclidi interessati nel fall-out sono Iodio 131, Cesio 134 Cesio 137 e Stronzio 90. Attualmente il maggior rischio di contaminazione è correlato con la gestione dei rifiuti radioattivi. Questi rifiuti derivano dall'attività delle centrali nucleari, dagli impianti di ricerca e industriali e dagli impieghi medici. Le acque potabili possano presentare elevate concentrazioni di radionuclidi a seguito del dilavamento delle rocce che sono ricche di elementi radioattivi.
I danni dovuti alle contaminazioni radioattive si verificano sia nell’individuo che è stato esposto ma anche sulla progenie infatti i danni cellulari sono direttamente proporzionali alle dosi assorbite e sono responsabili dell'insorgenza di forme tumorali e di leucemia. I danni arrecati al DNA delle cellule germinali si traducono in malattie genetiche della discendenza.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali fonti di radiazioni ionizzanti a cui l'uomo è esposto?
- Come avviene la contaminazione da radionuclidi nella catena alimentare?
- Quali sono i rischi per la salute associati alla contaminazione da radionuclidi?
L'uomo è esposto a radiazioni ionizzanti di origine naturale, come le fonti cosmiche e le rocce con minerali radioattivi, e di origine artificiale, come le radiazioni da macchinari radiologici e perdite da reattori nucleari.
La contaminazione avviene attraverso l'ingestione di alimenti o acque contaminate, poiché i radionuclidi si accumulano negli organismi vegetali e animali, entrando così nella catena alimentare.
I rischi includono danni cellulari proporzionali alle dosi assorbite, che possono causare tumori e leucemia, oltre a malattie genetiche nella discendenza a causa di danni al DNA delle cellule germinali.