
Il progetto Erasmus compie 30 anni: dal 1987 oltre 4 milioni di studenti sono partiti. Il sottosegretario Gozi afferma: “Entro il 2026 puntiamo ai 40 milioni”.
Durante l’incontro di venerdì 3 marzo a Roma, in occasione dei 30 anni dell’Erasmus, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha promesso un’iniezione di fondi per far crescere il progetto. Oggi, solo l’1,2% dei giovani usufruisce dell’Erasmus, ma dal 1987 sono partiti più di 4 milioni di studenti italiani. L’obiettivo, spiega Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Esteri e lui stesso ex ragazzo Erasmus, è di “arrivare almeno a dieci volte tanto, 40 milioni di ragazzi: perché l’Erasmus tira giù i muri, prima di tutto quelli nella nostra testa, è la più grande storia di successo dell’Europa, che non fa l’Europa ma gli europei”. Per farlo saranno stanziati nuovi fondi per il progetto, almeno dieci volte tanto quelli che ci sono ora.
Pari opportunità per tutti
L’Erasmus dovrà essere allargato alle fasce di giovani escluse. Attualmente solo l’1,2% dei giovani interessati è stato coinvolto nel progetto (a proposito, scopri le 5 città europee che costano meno). “Erasmus dice no alle barriere e ai muri e sì a costruire insieme un’Europa di civiltà e pace”, ha sottolineato la ministra Fedeli. Anche se sempre più studenti partono (nel 2016, 30mila universitari hanno lasciato l’Italia per un periodo di studio all’estero e 20mila sono arrivati da altri Paesi europei), all’Erasmus "serve un’accelerata". L’Erasmus è stato per molti anni “un miraggio per giovani appartenenti a famiglie con redditi bassi: non vogliamo sia più così. Dobbiamo lavorare per creare realmente una situazione di pari opportunità”, ha concluso la ministra.