alisound94
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Versione originale in latino


16. His atque talibus in vicem instincti, Boudicca generis regii femina duce (neque enim sexum in imperiis discernunt) sumpsere universi bellum; ac sparsos per castella milites consectati, expugnatis praesidiis ipsam coloniam invasere ut sedem servitutis, nec ullum in barbaris [ingeniis] saevitiae genus omisit ira et victoria. Quod nisi Paulinus cognito provinciae motu propere subvenisset, amissa Britannia foret; quam unius proelii fortuna veteri patientiae restituit, tenentibus arma plerisque, quos conscientia defectionis et proprius ex legato timor agitabat, ne quamquam egregius cetera adroganter in deditos et ut suae cuiusque iniuriae ultor durius consuleret. Missus igitur Petronius Turpilianus tamquam exorabilior et delictis hostium novus eoque paenitentiae mitior, compositis prioribus nihil ultra ausus Trebellio Maximo provinciam tradidit. Trebellius segnior et nullis castorum experimentis, comitate quadam curandi provinciam tenuit. Didicere iam barbari quoque ignoscere vitiis blandientibus, et interventus civilium armorum praebuit iustam segnitiae excusationem: sed discordia laboratum, cum adsuetus expeditionibus miles otio lasciviret. Trebellius, fuga ac latebris vitata exercitus ira, indecorus atque humilis precario mox praefuit, ac velut pacta exercitus licentia, ducis salute, [et] seditio sine sanguine stetit. Nec Vettius Bolanus, manentibus adhuc civilibus bellis, agitavit Britanniam disciplina: eadem inertia erga hostis, similis petulantia castrorum, nisi quod innocens Bolanus et nullis delictis invisus caritatem paraverat loco auctoritatis

Traduzione all'italiano


16. Incitatisi a vicenda con queste parole e con altre simili, sotto la guida di Budicca, donna di stirpe regale (infatti nelle cariche non fanno distinzione di sesso), tutti quanti presero le armi; e, data la caccia ai soldati sparsi nelle fortezze, espugnati i presidi, invasero la colonia stessa come sede dell’oppressione, e il furore della vittoria non tralasciò alcun genere di crudeltà tra i barbari. Ma se Paolino non fosse giunto in aiuto prontamente, informato della ribellione della provincia, la Britannia sarebbe stata perduta; ma l’esito positivo di una sola battaglia la restituì alla precedente sottomissione, sebbene continuassero a impugnare le armi moltissimi, che teneva in agitazione la consapevolezza e il rimorso della ribellione e il particolare timore del legato, che egli, sebbene fosse una persona egregia, ma si fosse comportato con arroganza in altre occasioni nei confronti degli arresi, prendesse provvedimenti troppo duri come se fosse un vendicatore di una sua propria offesa. Mandato perciò Petronio Turpiliano come persona più placabile con preghiere e nuovo ai delitti dei nemici, e perciò più mite verso i pentiti, sistemata la situazione precedente, non avendo osato null’altro, consegnò la provincia a Trebellio Massimo. Trebellio, troppo fiacco e non avendo alcuna esperienza di vita militare, governò la provincia con una qualche bonarietà e arrendevolezza nell’esercitare il comando. Allora anche i barbari impararono a indulgere alle lusinghe dei vizi, e il sopraggiungere delle guerre civili offrì una comoda giustificazione alla sua fiacchezza: ma l’esercito fu scosso da ammutinamenti, poiché, abituato alle spedizioni militari, diventava insolente e indisciplinato nell’ozio. Trebellio evitata l’ira dell’esercito fuggendo e nascondendosi, inglorioso e avvilito, si trovò ben presto a governare per concessione umiliante dei soldati, e come se fosse stata patteggiata l’indisciplina dell’esercito e la salvezza del comandante, la sedizione si placò senza spargimento di sangue. E Vezio Bolano, benché rimanessero ancora focolai di guerre civili, non trattò la Britannia con disciplina: vi fu la medesima inerzia verso i nemici, simile insubordinazione degli accampamenti, se non che Bolano, innocente e non odiato per nessuna colpa, si era procurato la loro simpatia in luogo dell’autorità.

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