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AMBITI

1. Gli ambiti identificati dal PSC sono nove, corrispondono a quelli definiti ai

capi AII, AIII, AIV della Legge Regionale n.20/2000. Sono costituiti da una

aggregazione di zone elementari, cioè da parti di territorio che perseguono

obiettivi urbanistici comuni. Sono individuati con numeri romani.

2. All’interno di ogni ambito sono riconoscibili più politiche d’intervento,

secondo la seguente suddivisione:

- INSEDIAMENTI STORICI

Centri storici

- TERRITORIO URBANO

Ambiti urbani consolidati a aree di tutela e ricostituzione ambientale

prossime al centro storico: aree di tutela e ricostituzione ambientale situate

nel quadrante sud-est della Via Emilia, aree di tutela e ricostituzione

ambientale situate in territorio extraurbano, aree di consolidamento di zone

residenziali e miste

Ambiti da riqualificare: aree di riequilibrio dei tessuti carenti, aree di

ricomposizione e riassetto

Ambiti per i nuovi insediamenti: aree di sostituzione di tessuti urbani, aree

di espansione residenziale e miste caratterizzate dal rapporto con il

paesaggio extraurbano, aree di espansione residenziale e miste a rilevante

dotazione ecologica ambientale e di attrezzature collettive

Ambiti specializzati per attività produttive: aree di rilievo comunale, aree di

rilievo comunale situate in prossimità della via Emilia, aree di rilievo

comunale situate in territorio extraurbano, aree di rilievo sovracomunale

Poli funzionali: aree per funzioni o insediamenti complessi ad elevata

specializzazione, aree per attrezzature generali situate in territorio

extraurbano

- TERRITORIO RURALE

Aree di valore naturale e ambientale 16

Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola: normale e di interesse

ambientale

Ambiti agricoli periurbani 17

ART. 1.1 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI

L’ambito del centro storico cittadino è costituito dal tessuto urbano di antica

formazione che ha mantenuto la riconoscibilità della struttura insediativa e della

stratificazione del processo della sua formazione. Ha significato e valore storico

nel processo di formazione del territorio, e di riferimento per lo svilupparsi della

società locale, in particolare attraverso la vita e le funzioni di spazi ed edifici

pubblici, luoghi dove i cittadini possono più che altrove identificarsi e sentirsi parte

attiva della storia della città.

ART. 1.2 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBITI URBANI

CONSOLIDATI

Per ambiti urbani consolidati si intendono le parti del territorio totalmente o

parzialmente edificate con continuità, che presentano un adeguato livello di qualità

urbana e ambientale tale da non richiedere interventi di riqualificazione.

Gli ambiti urbani consolidati si suddividono in:

- aree di tutela e ricostituzione ambientale prossime al Centro storico;

- aree di tutela e ricostituzione ambientale situate nel quadrante sud est della

via Emilia;

- aree di tutela e ricostituzione ambientale situate in territorio extraurbano;

- aree di consolidamento di zone residenziali e miste.

ART. 1.3 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBITI DA

RIQUALIFICARE

Costituiscono ambiti da riqualificare le parti del territorio urbanizzato che

necessitano di politiche di riorganizzazione territoriale, volte a migliorare la qualità

ambientale e architettonica dello spazio urbano e a conseguire una distribuzione

di dotazioni territoriali o infrastrutture per la mobilità più equilibrata. Rientrano

inoltre in tali ambiti le parti di territorio urbanizzato che necessitano di politiche

integrate volte ad eliminare eventuali condizioni di abbandono e di degrado

edilizio, igienico, ambientale e sociale in cui si trovano.

Gli ambiti da riqualificare si suddividono in:

- ambiti di riequilibrio (e qualificazione) di tessuti carenti;

- ambiti di ricomposizione e riassetto.

ART. 1.4 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBITI PER NUOVI

INSEDIAMENTI 18

Gli ambiti per i nuovi insediamenti sono costituiti dalle parti del territorio oggetto di

trasformazione intensiva, intesa sia come nuova urbanizzazione per l'espansione

del tessuto urbano, da individuarsi prioritariamente nelle aree limitrofe ai centri

edificati, sia come sostituzione di rilevanti parti dell'agglomerato urbano. Gli ambiti

per i nuovi insediamenti sono caratterizzati dalla equilibrata compresenza di

residenza e di attività sociali, culturali, commerciali e produttive con essa

compatibili.

I nuovi complessi insediativi sono sottoposti a progettazione unitaria, al fine di

programmare l'esecuzione dei manufatti e l'attivazione delle diverse funzioni

previste, assicurando la contestuale realizzazione delle dotazioni territoriali ad essi

connessi.

Gli ambiti per i nuovi insediamenti si suddividono in:

- aree di sostituzione dei tessuti urbani;

- aree di espansione residenziale e miste caratterizzati dal rapporto con il

paesaggio extraurbano;

- aree di espansione residenziale e miste a rilevante dotazione ecologica

ambientale e di attrezzature collettive.

ART. 1.5 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBITI SPECIALIZZATI

PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Gli ambiti specializzati per attività produttive sono le parti del territorio

caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e

produttive. I predetti ambiti possono altresì contenere una limitata compresenza di

insediamenti e spazi collettivi residenziali.

Gli ambiti specializzati per attività produttive si suddividono in:

- aree di rilievo comunale;

- aree di rilievo comunale situate in prossimità della via Emilia;

- aree di rilievo comunale situate in territorio extraurbano;

- aree di rilievo sovracomunale;

ART. 1.6 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI POLI FUNZIONALI

I poli funzionali sono costituiti dalle parti del territorio ad elevata specializzazione

funzionale nelle quali sono concentrate, in ambiti identificabili per dimensione

spaziale ed organizzazione morfologica unitaria, una o più funzioni strategiche o

servizi ad alta specializzazione economica, scientifica, culturale, sportiva,

ricreativa e della mobilità. I poli funzionali sono inoltre caratterizzati dalla forte

attrazione di un numero elevato di persone e di merci e da un bacino d'utenza di

carattere sovracomunale, tali da comportare un forte impatto sui sistemi territoriali

della mobilità e conseguentemente sul sistema ambientale e della qualità urbana.

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Sono poli funzionali in particolare le seguenti attività, qualora presentino i caratteri

di cui al comma 1:

- i centri direzionali, fieristici ed espositivi, ed i centri congressi;

- i centri commerciali ed i poli o parchi ad essi assimilati, con grandi strutture

distributive del commercio in sede fissa e del commercio all'ingrosso;

- le aree per la logistica al servizio della produzione e del commercio;

- gli aeroporti, i porti e le stazioni ferroviarie principali del sistema ferroviario

nazionale e regionale;

- i centri intermodali e le aree attrezzate per l'autotrasporto;

- i poli tecnologici, le università e i centri di ricerca scientifica;

- i parchi tematici o ricreativi;

- le strutture per manifestazioni culturali, sportive e spettacoli ad elevata

partecipazione di pubblico.

I poli funzionali si suddividono in:

- aree con funzioni o insediamenti complessi ad elevata specializzazione;

- aree per attrezzature generali situate in territorio extraurbano.

ART. 1.7 - DEFINIZIONE DELLE AREE DI VALORE NATURALE ED

AMBIENTALE

Le aree di valore naturale ed ambientale sono ambiti del territorio rurale sottoposti

ad una speciale disciplina di tutela ed a progetti locali di valorizzazione.

ART. 1.8 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBITI AD ALTA

VOCAZIONE PRODUTTIVA AGRICOLA

Gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola comprendono le parti del territorio

rurale con ordinari vincoli di tutela ambientale idonee, per tradizione, per attività di

produzione di beni agro-alimentari ad elevata intensità e concentrazione. E’

favorita l’attività di aziende che utilizzano tecnologie ad elevata compatibilità

ambientale e pratiche colturali volte al miglioramento della qualità, salubrità e

sicurezza alimentare dei prodotti.

Gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola si suddividono in:

- aree agricole normali;

- aree agricole di interesse paesaggistico ambientale.

ART. 1.9 - DEFINIZIONE DEGLI AMBITI AGRICOLI PERIURBANI

Gli ambiti agricoli periurbani sono parti del territorio rurale limitrofi ai centri urbani,

a volte interclusi tra più aree urbanizzate aventi una elevata contiguità insediativa.

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22

Obiettivo città sostenibile e compatta

Modena deve concorrere alle migliori politiche ambientali definite nei Protocolli,

Carte, Piani nei diversi autorevoli tavoli internazionali ed europei e anche in sede

regionale coi piani settoriali e con PTR e, sede Provinciale, col PTCP, il piano delle

acque ecc.

L’attuale piano è carente e su questo versante si dovrebbe produrre azioni plurime

da portare a sintesi nel PSC: dal contenimento dell’uso del suolo, alla definizione

del piano di adattamento climatico, dalla città resiliente, alla riduzione dell’isola di

calore ecc. 23

Modena deve assumere misure volte a rendere il territorio più sicuro e meno

vulnerabile ai cambiamenti climatici e agli eventi naturali (sisma).

Occorre definire i limiti delle città compatta, in relazione al PRG vigente ed agli

obiettivi a lungo termine del piano, prevedendo di assumere a riferimento, per

confermarlo, sostanzialmente l’attuale territorio urbanizzabile.

Bisogna:

- finalizzare le trasformazioni del suolo disponibile a politiche di

densificazione del costruito e alla rigenerazione e riqualificazione della città

esistente fondate sulla qualità delle prestazioni degli edifici e degli spazi

pubblici, definendo standard e il loro reperimento attraverso il Piano dei

servizi.

- puntare al saldo zero nel consumo di nuovo territorio, attraverso politiche di

contenimento di nuovo uso del suolo, di riuso e qualificazione.

- attivare modalità perequative efficaci e innovative, finalizzate a costruire

migliori condizioni di fattibilità degli interventi di riuso e rigenerazione.

- rinnovare le politiche di gestione del patrimonio di aree pubbliche per

incentivare riuso e densificazione urbana.

Il Piano assume a riferimento il territorio definito dall’attuale strumento come

urbanizzabile. Oggi residua circa il 2% del territorio non ancora trasformato ma già

previsto come trasformabile, inferiore allo scenario del PTCP del 2009.

Si prosegue quindi nel contenimento dello sviluppo, prevedendo per i prossimi

15/20 anni l’uso di sole aree urbanizzabili. La disponibilità di aree è un elemento

che

Dettagli
A.A. 2017-2018
54 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher baraldicarlotta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dei contratti e degli appalti delle opere civili e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Guicciardi Mirella.