Estratto del documento

II”

degli azionisti in società quotate stabilendo quali sono le regole per la

promozione dell’esercizio dei diritti e mira ad incoraggiare il

coinvolgimento di quest’ultimi nel lungo termine per garantire una

stabilità nella società. La Direttiva in questione peraltro stabilisce che

le società devono fornire agli azionisti tutte le informazioni inerenti le

stesse le quali saranno sottoposte a votazione nell’assemblea,

visionabili anche sul sito Internet ai fini della trasparenza. I diritti degli

azionisti sono quelli di iscrivere i punti all’ordine del giorno, effettuare

domande sugli stessi e partecipare alle votazioni senza subire alcuna

91

limitazione in merito;

Oltre alle sopraccitate Direttive l’Unione Europea nel mese di marzo 2018 ha

delineato ulteriori obiettivi da perseguire attraverso la “EU Action Plan on

applicando alcuni regolamenti comunitari in

Financing Sustainable Growth”

materia di finanza sostenibile permettendo in questo modo la diretta approvazione

negli Stati membri al fine di assicurare un’armoniosa normativa di riferimento

evitando qualsiasi possibile frammentazione. La Commissione Europea, dal 2019,

ha messo in atto diverse iniziative per modificare i regolamenti esistenti al fine di

assicurare uno sviluppo sostenibile; da parte del governo italiano è stato

proclamato il D. Lgs n. 147 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio 2019

al fine di attuare la Direttiva UE “IOR II” apportando però delle modifiche ai

fondi pensione integrandoli con i fattori ESG nelle attività di e

risk management

garantendo una maggiore trasparenza sulla politica d’investimento. Per risk

90 Direttiva 2014/95/UE del Parlamaneto Europeo e del Consiglio disciplinata il 22 ottobre 2014 e

recante la modifica della già presente direttiva 2013/34/UE caratterizzata dalla comunicazione di

informazioni non finanziarie.

91 Direttiva 2016/2341/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio disciplinata il 14 dicembre

2016 relativa alle attività degli enti pensionistici professionali o aziendali.

si intende il verificarsi di alcuni rischi che possono attuarsi

management

all’interno delle imprese i quali vengono altresì citati nell’art. 5-ter, comma 4, lett.

g: “i rischi ambientali, sociali e di governo societario connessi al portafoglio di

92

investimenti e alla relativa gestione”.

Il Decreto Legislativo n. 49 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 10 giugno 2019,

consente l’attuazione della Direttiva 2017/828 (SHRD II) con il fine ultimo di

rafforzare la sostenibilità a lungo termine, la competitività e la delle

governance

società quotate in borsa, cercando di favorire un maggior coinvolgimento degli

azionisti nel governo societario a medio e lungo termine con la finalità di

migliorare i risultati finanziari e non della società includendo anche i fattori ESG.

Inoltre sono state inserite delle nuove disposizioni dal 10 gennaio 2020 nei

confronti delle SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile), SICAF

(Società di Investimento a Capitale Fisso),imprese di assicurazione per le quali è

previsto l’obbligo di adozione e di successiva pubblicazione di una determinata

“politica di impegno” riguardante la modalità di esercizio con cui gli azionisti

esercitano il proprio ruolo. L’Unione Europea nel dicembre 2016 ha istituito

l’High-Level (HLEG) ovvero si tratta di un

Expert Group on Sustainable Finance

gruppo composto da venti esperti rappresentanti di diversi settori come la società

civile, il settore finanziario, il mondo accademico ed istituzionale con il fine di

sviluppare e migliorare la strategia europea indirizzata verso una sostenibilità

della finanza. Dopo poco tempo, nel gennaio del 2018, l’HLEG ha pubblicato un

report (Final report of the High-Level Expert Group on Sustainable Finance)

contente otto raccomandazioni per cercare di migliorare il settore finanziario ed

indirizzarlo verso una crescita sostenibile. Un ulteriore piano d’azione ovvero il

cosiddetto “Action è stato proposto dalla

Plan on Financing Sustainable Growth”

Commissione Europea a marzo del 2018 il quale stabilisce una tabella di marcia

in grado di identificare le iniziative ed i lavori futuri sempre in materia di finanza

sostenibile coinvolgendo tutti i soggetti del sistema finanziario come gli

intermediari, gli investitori ed i gestori; questo piano è di grande importanza in

quanto rappresenta il passaggio fondamentale della finanza ad un’economia

92 Direttiva 2017/828/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio disciplinato il 17 maggio 2017

per modifica della direttiva 2007/36/CE al fine di incoraggiare a lungo termine gli azionisti.

sostenibile; di seguito possiamo identificare i diversi obiettivi proposti nell’Action

Plan:

− Integrare nei rischi finanziari la sostenibilità: si tratta di rischi derivanti da

eventi negativi come il cambiamento climatico, degrado ambientale ed

eccessivo consumo di risorse, tutto questo perché anche un semplice

cambiamento della temperatura potrebbe destabilizzare l’economia oppure

di fattori sociali come condizioni di lavoro inadeguate possono creare

conseguenze concrete per le istituzioni finanziarie;

− Cercare di orientare i flussi del capitale verso orientamenti sostenibili: allo

stato attuale delle cose l’Europa non sarebbe in grado di supportare un

sistema economico sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale

mantenendo gli attuali livelli di investimento e per questo motivo l’UE si

sta impegnando ad affrontare questa sfida colmando un gap di investimenti

di quasi 180 miliardi di euro;

− Incoraggiare una visione di lungo termine nelle attività poiché in questo

modo nel processo decisionale si ridurrebbe l’elevata pressione per le

prestazioni di breve termine;

− Promuovere la trasparenza in quanto trattasi di un elemento essenziale per

ottenere un buon funzionamento del sistema finanziario poiché permette

agli investitori di operare in regime di maggiore trasparenza di

93

confrontare le performance delle aziende;

Di fondamentale importanza sono le dieci azioni definite dall’Action per

Plan

raggiungere gli obiettivi prestabiliti:

1. Stabilire un sistema unico in grado di classificare le attività

sostenibili affinché si realizzi una transazione dei flussi di capitale

verso attività considerate “sostenibili”; per fare ciò l’Action Plan

sancisce la necessità di creare un sistema di classificazione

unificato denominato “Taxonomy in grado di fornire

Regulation”

delle informazioni dettagliate sui diversi settori sulla base di

determinati criteri e parametri di screening per aiutare gli

investitori ad identificare in maniera facile i prodotti sostenibili

93 Mandatory Environmental, Social and Governance Disclosure in the European Union (2012)

Robert G. Eccles, George Serafeim, Phillip Andrews, Harvard Business School Accounting &

Management Unit CaSE NR. 111-120

2. impedendo quelle che vengono definite operazioni di “green

Queste ultime riguardano l’identificazione, per attrarre

washing”.

il mercato, di determinati prodotti finanziari, attività o politiche

aziendali come sostenibili quando in realtà non lo sono;

3. Creare marchi ed etichette affidabili per i prodotti finanziari in

grado di soddisfare le esigenze degli investitori in maniera facile ed

ordinata; ad esempio determinate obbligazioni vengono definite

“green in quanto identificano un impatto positivo per

bond”

l’ambiente, come la produzione di energia da fonti sostenibili o

l’efficienza energetica;

4. Incentivare nuovi investimenti in progetti sostenibili: per far ciò è

necessario mobilitare il capitale privato verso questi nuovi

“prodotti” rappresenta un requisito fondamentale per il passaggio

ad un modello economico sostenibile;

Cercare di adattare la sostenibilità nella consulenza finanziaria

5. poiché le imprese di consulenza forniscono dei chiarimenti ovvero

consulenze finanziare agli investitori finali e per questo motivo

svolgono un ruolo centrale dal momento che gli intermediari

finanziari valutano gli obiettivi di investimento in base alle

preferenze dei clienti includendo anche i fattori ambientali, sociali

e di governance;

6. Elaborare degli indici di riferimento in modo da facilitare il calcolo

in materia di sostenibilità; un esempio sono i benchmark

tradizionali poiché svolgono un ruolo essenziale per la formazione

dei prezzi dei vari strumenti finanziari ma non sono utili per la

misurazione della performance degli investimenti sostenibili. Una

risoluzione a questo problema è incorporare gli obiettivi di

sostenibilità definiti anche se hanno subito delle

benchmark ESG

ripercussioni negative a causa della mancanza della trasparenza

nelle metodologie di determinazione;

Integrare la sostenibilità nella ricerca di mercato e nel rating: non a

7. caso negli ultimi anni si sono sviluppati i cosiddetti market

i quali contribuiscono ad una migliore

research provider

allocazione del capitale migliorando il flusso delle informazioni tra

gli investitori e gli emittenti;

8. Chiarire quali sono gli obblighi dei gestori dei fondi nonché degli

investitori istituzionali: in tale ambito l’UE ha decretato diverse

leggi per richiedere ai gestori di agire nel migliore interesse dei

loro investitori senza esplicitare però alcun obbligo per

l’inserimento dei fattori e dei rischi di sostenibilità negli

investimenti;

9. Coinvolgere nei requisiti prudenziali delle banche e delle imprese

di assicurazioni la sostenibilità: a tal proposito la Commissione

europea ha imposto l’obiettivo di attuare dei requisiti patrimoniali

adeguati al fine di calcolare il rischio di attività sostenibili eseguite

da banche ed assicurazioni;

10. Consolidare la comunicazione in materia di sostenibilità e

regolamentazione contabile: per far ciò l’ UE impone a tutti gli enti

di pubblico interesse la divulgazione di tutte le informazioni

riguardanti gli aspetti ambientali, sociali e di gestione dei rischi

poiché secondo la Commissione bisogna cercare di ottenere un

giusto compromesso tra la standardizzazione e la flessibilità delle

informazioni necessarie per decidere sull’eventuale investimento;

11. Attenuare a breve termine la visione nei mercati dei capitali nonché

promuovere una sostenibile questo è un

corporate governance:

passo necessario perché molti manager si concentrano

esclusivamente al raggiungimento dell’obiettivo economico

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ValerioeSimona2014 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management strategico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Natale Francesco.
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