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VALUTAZIONE DELLA LUNGHEZZA MUSCOLARE
La valutazione della lunghezza muscolare dell'anca si fa attraverso lo studio di vari muscoli tra cui i
flessori e gli estensori. Gli estensori comprendono gli ischicrurali che hanno una duplice azione:
sull'anca hanno un'azione di flessione
sul ginocchio hanno un'azione di estensione
La posizione di partenza del soggetto per valutare la lunghezza muscolare degli ischiocrurali prevede
che il paziente cerchi di andare in flessione dell'anca ed estensione del ginocchio partendo da una
posizione supina con arti inferiori distesi sul lettino e inoltre cerchi di estendere il ginocchio di circa
80°. L'operatore cerca di bloccare la gamba controlaterale in modo tale che il soggetto non alzi il
bacino. La gamba durante la flessione dell'anca è completamente tesa per andare meglio a distanziare
l'origine e l'inserzione del muscolo il più possibile.
Posso valutare anche la lunghezza degli adduttori (pettineo, adduttore breve e lungo, gracile, grande
adduttore). Dalla stessa posizione chiedo al paziente di andare in adduzione a ginocchio esteso.
Posso valutare anche la lunghezza dei flessori dell'anca soprattutto dell'ileopsoas, retto femorale
sartoiro, pettineo e tensore della fascia lata. Per la valutazione dell'ileopsoas la posizione del
paziente determinata da una triplice flessione: dell'anca dove il bacino deve essere retroverso si ha la
flessione del ginocchio appiattendo la zona lombare e la flessione del piede in maniera dorsale
Successivamente chiedo al paziente di lasciare cadere sul lettino l'arto in esame andando in
estensione dell'arto esaminato con l'operatore che applica una lieve pressione sulla faccia anteriore
del femore = TEST DI THOMAS.
La valutazione del tensore della fascia lata, muscolo che insieme al piccolo e medio gluteo abduce
l'anca, avviene con il TEST DI OBER a paziente in decubito laterale con flessione della coscia e del
ginocchio non esaminato, il terapista con una mano stabilizza il bacino e porta l'anca in abduzione ed
estensione a ginocchio flesso a 90°. La posizione finale sarà data dal rilascio dell'arto sul lettino e con
la mano il terapista garantisce una lieve pressione per l'adduzione dell'anca. Se l'arto non cade
completamente significa che c'è una contrattura del tensore della fascia lata. La caduta deve essere
lenta perchè rischio di andare ad irritare i fusi neuromuscolari, che misurano la variazione di
lunghezza, e gli ovulotensori.
La valutazione della forza muscolare dell'anca in flessione è data principalmente dall'ileopsoas,
principale flessore, coadiuvato maggiormente da retto femorale e sartorio e in piccola parte tensore
della fascia lata e pettineo. La posizione di partenza per valutare la flessione presenta il soggetto
seduto a ginocchio flesso al petto e non appoggiato, solo la gamba non esaminata è completamente
appoggiata al lettino o su uno sgabello. La stabilizzazione dalla posizione seduta è data dal paziente
che afferra il lettino perchè cosi si stabilizza sul lettino il bacino senza alzarsi. Chiedo
successivamente al soggetto di andare in flessione flettendo anche volontariamente il ginocchio. La
palpazione dell'ileopsoas è impossibile. Applicando la resistenza vado in estensione applicando
resistenza mai sulla rotula ma a monte dell'articolazione del ginocchio in direzione dell'estensione.
Una posizione alternativa contro gravità per valutare sempre l'ileopsoas è posizionare il soggetto in
decubito supino con anca e ginocchio in posizione anatomica e anca e ginocchio non testati sono
flessi. A decubito supino ad un certo momento oltre i 90° c'è un aiuto da parte della gravità e il
terapista blocca il bacino e chiede al paziente di andare in estensione ponendo resistenza a monte del
ginocchio. A gravità eliminata, posiziono il soggetto in decubito laterale con il valutatore che tiene
sollevato l'arto sempre a monte dell'articolazione del ginocchio con l'utilizzo di tutto l'avambraccio
con il paziente a anca estesa e ginocchio flesso si va in flessione dell'anca.
Altro importante flessore è il sartorio che inoltre abduce, extraruota l'anca a ginocchio flesso mentre
sul ginocchio ha azione di flessione e rotazione interna. Per la valutazione del sartorio la posizione di
partenza del soggetto è supina con arti inferiori distesi e chiedo al soggetto di flette abdurre e
extraruotare l'anca cioè portare il palmo del piede verso il ginocchio dell'arto inferiore non esaminato
ed intrarotazione del ginocchio solo in flessione. La palpazione avviene sulla faccia anteriore della
coscia medialmente al tensore della fascia lata. L'applicazione della resistenza avviene su due punti:
1sulla faccia antero laterale della coscia
2sulla faccia posteriore della gamba – caviglia
La resistenza si fa in estensione, adduzione e rotazione interna.
La valutazione degli estensori dell'anca comprende vari muscoli tra cui grande gluteo, bicipite
femorale, semitendinoso e semimebranoso. La posizione di partenza del soggetto per valutare
l'estensione dell'anca è in piedi a decubito prono abbraccia il lettino per stabilizzare il tronco e la
parte del bacino e si pone un cuscino sotto al bacino che risulta retroverso. L'anca che non è valutata
è leggermente flessa e appoggiata al lettino a ginocchio flesso, mentre l'anca esaminata è staccata dal
pavimento ed estesa ma a ginocchio flesso infatti chiedo al soggetto di estende l'anca con il ginocchio
esteso e leggera rotazione esterna. Contro gravità in questo caso applico una resistenza sulla faccia
posteriore della coscia a monte dell'articolazione del ginocchio, evitando sempre l'extrarotazione
dell'anca appoggiando la mano non sul gluteo ma leggermente sopra al livello delle SIPS, perchè se
io vado sul gluteo rischio di bloccargli la contrazione del gluteo, in flessione dell'anca. La palpazione
del grande gluteo avviene sulla tuberosità glutea medialmente. Se diversamente il soggetto ha
problemi di schiena o respiratori, pongo il soggetto impostato diversamente.
L'efficacia dei muscoli ischiocrurali è ridotta se il ginocchio è flesso. Se il soggetto fatica a stare a
decubito prono per la perdita di equilibrio ma anche la mancanza di forza a livello degli arti superiori,
lo posiziono prono disteso sul lettino con un cuscino sotto il bacino e lo blocco a livello delle SIPS
con una cintura (attenzione ai soggetti con problematiche di bloccaggio) e gli chiedo poi di effettuare
una estensione dell'anca verso l'alto staccando l'arto dal lettino e qualora riesca a fare la flessione
posso porre una resistenza in flessione. A gravità eliminata la posizione di partenza del soggetto è a
decubito laterale con entrambe le anche e le ginocchia flesse, l'arto esaminato è quello soprastante, il
terapista solleva tutto l'arto inferiore e il paziente va in estensione senza andare in rotazione esterna
dell'anca e di flessione del bacino. L'estensione avviene in maniera deficitaria se c'è irrigidimento del
retto femorale.
Per quanto riguarda gli abduttori dell'anca, i principali abduttori sono: il medio gluteo, il piccolo
gluteo, il tensore della fascia lata e le fibre superiori del grande gluteo.
La posizione di partenza per valutare gli abduttori è porre il soggetto in decubito laterale con il
ginocchio non in esame flesso al petto per stabilizzare il soggetto e l'operatore chiede al paziente di
andare in abduzione (verso il soffitto). L'applicazione della resistenza in direzione dell'adduzione la
pongo a livello laterale dell'articolazione del ginocchio facendo attenzione al movimento del bacino
lavorando con il quadrato dei lombi.
A gravità eliminata invece pongo il soggetto a decubito supino tenendo sollevato il peso dell'arto.
Chiedo al paziente di eseguire una piccola abduzione.
Se io voglio prendere in considerazione solo il tensore della fascia lata, che ha un'azione di abduzione
e flessione dell'anca, pongo il soggetto in una posizione di decubito laterale, l'anca è leggermente
flessa in avanti e chiedo al paziente di effettuare un abduzione ? valutazione esclusiva del tensore
perchè medio e piccolo gluteo non sono dei flessori dell'anca. A gravità eliminata pongo il paziente in
decubito supino e chiedo al paziente di andare leggermente in abduzione ma qui l'anca risulta
maggiormente flessa.
Un altro gruppo di muscoli sono gli adduttori dell'anca che comprendono: l'adduttore lungo.,
l'adduttore breve, il pettineo e il gracile ma anche il gemello superiore e inferiore (anche extrarotatori
ma muscoli accessori dell'adduzione).
A gravità eliminata la posizione di partenza del soggetto è a decubito supino, l'anca è addotta di circa
40° e ginocchio esteso e l'operatore sostiene l'arto. Successivamente chiedo al paziente di andare in
abduzione.
La stessa posizione non prevede di partire già con l'arto in abduzione, ma di partire con l'arto in
esame neutro e quello controlaterale abdotto e appoggiato esternamente. In questa misurazione la
posizione dell'esaminatore è particolare: il busto dell'esaminatore, in base all'altezza del lettino, è più
o meno inclinato e proteso in avanti e le ginocchia sono piegate. La misurazione della lunghezza
muscolare dei rotatori esterni ed interni è divisa per:
rotazione interna: medio gluteo, piccolo gluteo e tensore della fascia lata
rotazione esterna: piriforme, otturato esterno, gemello superiore, quadrato del femore, gemello
inferiore e otturato interno. Invece, il grande gluteo garantisce l'extrarotazione dell'anca quando
l'anca è in estensione.
Per la valutazione della rotazione interna la posizione di partenza del paziente è seduta con l'anca
flessa a circa 90° e la rotula allineata con la SIAS perchè con questo movimento ma a ginocchio
flesso entra in gioco, per inficiare la rotazione interna dovuta al piccolo e medio gluteo,l'articolazione
del ginocchio che ruota la patella e l'anca ? quindi il piede si trova sempre in posizione anatomica e
attenzione all'allineamento della rotula.
Chiedo al soggetto di effettuare una rotazione interna dell'anca con la tibia che si sposta lateralmente
e l'applicazione della forza viene applicata a monte dell'articolazione tibio – tarsica facendo
attenzione ad eventuali movimenti di bacino (sollevamento) e secondariamente del ginocchio e
all'abduzione dell'anca bloccata leggermente dal peso della coscia, punta del piede in intrarotazione e
rotazione della rotula.
Un'altra posizione è con il paziente supino ad anca estesa dove chiedo al paziente di andare in
rotazione esterna ed int