vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RACHIDE TORACOLOMBARE
A livello toracico non ritroviamo la stessa mobilità del rachide cervicale, infatti i movimenti
permessi sono molto circoscritti poiché le vertebre sono in contiguità con le coste che ne limitano i
movimenti e soprattutto perché una maggiore mobilita a livello dorsale comprometterebbe la
funzione di dare protezione e stabilità alla gabbia toracica. È importante dire che il midollo non
prosegue in tutte le vertebre ma si ferma a livello delle prime due vertebre lombari per poi
proseguire con la cauda equina ovvero tutte le diramazioni finali del midollo che costruiranno il
plesso lombosacrale.
A livello lombare avremo una resistenza maggiore in quanto il peso che deve sorreggere è
maggiore; ha una funzione ammortizzatrice di tutto il peso corporeo durante il movimento e la
corsa. Questa porzione del rachide è l’anello di giunzione con gli arti inferiori in quanto entra
direttamente in contatto con il bacino. (prendere un peso da terra flettendo la schiena sul bacino
affatica sensibilmente questa zona del rachide per questo motivo è consigliato fare leva sulle
gambe e quindi inginocchiarsi).
OSSERVAZIONE
Come cammina il paziente? È rigido? Dobbiamo osservare a livello cutaneo se ci son edemi ,
ematomi, arrossamenti, cicatrici o lesioni cutanee di altra natura. Dobbiamo guardare
l’atteggiamento posturale, se ci sono variazioni della cifosi dorsale e della lordosi lombare, se son
presenti scoliosi o qualsiasi altro tipo di deformità o alterazione della struttura.
La scoliosi è una rotazione concomitante delle vertebre, oltre che essere una deviazione dei
processi spinosi, in base alla gravità possono dare delle complicazioni molto importanti.( per
esempio problemi respiratori).
Articolazioni del rachide: intervertebrale, zigapofisarie, costo-vertebrale, sacroiliaca. I movimenti
sono sempre quelle di flessione, estensione, inclinazione laterale e rotazione.
La flessione è data dai muscoli addominali, quindi il muscolo retto dell’addome, l’obliquo esterno e
l’obliquo interno. L’estensione è data dal muscolo erettore della colonna che si suddivide in ileo
costale, lunghissimo e spinale. Muscoli estensori sono ancora i muscoli trasversi spinosi e i muscoli
interspinosi.
La rotazione è invece data dai muscoli obliqui dell’addome ( esterno e interno), dai muscoli
trasversi spinosi e dai muscoli rotatori. L’inclinazione laterale è permessa dal muscolo quadrato
dei lombi, ileo costale e i muscoli intertrasversari (?). il quadrato dei lombi permette anche la
sollevazione dell’emibacino che è fondamentale nel movimento.
Tutto il tronco è costituito nella sua globalità non solo dalle vertebre ma anche dalle coste e
dall’osso sacro e anteriormente dallo sterno. A che cosa serve il tronco? Serve a resistere alle forze
compressive date dalla forza di gravità, che ci spinge verso il basso, di assorbire le sollecitazioni
meccaniche, di proteggere il midollo, e di stabilizzare i cingoli in modo da stabilizzare i movimenti
degli arti superiori e inferiori.
Tilt pelvico o ritmolombopelvico: il bacino che si sposta anteriormente e posteriormente. Ovvero il
movimento della colonna è accompagnato da un movimento del bacino. (esempio, se dovessi
flettermi in avanti fino a toccare le punte dei piedi dovrei per forza coinvolgere il bacino, facendo