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2 BIOCOMPOSITO DI CALCE E CANAPA
2.1 Introduzione
Si tratta di un materiale biocomposito ottenuto dalla combinazione del
canapulo, ovvero la parte legnosa dello stelo di canapa, e un legante a
base di calce idrata con aggiunta di acqua ed eventuali additivi. La canapa
funge da materiale riempitivo leggero, detto anche aggregato, mentre la
calce da legante e conservante. Dopo aver formulato e lavorato la miscela
in impastatrice il cemento in canapa e calce indurisce per evaporazione
dell'acqua, carbonatazione e idratazione della calce. Il canapulo, essendo
molto ricco di silice, contribuisce all’indurimento della calce e allo stesso
tempo subisce un processo di carbonizzazione nel quale il legno viene
mineralizzato, ovvero trasformato in pietra. Si consolida in poche ore e una
volta indurito diventa in un materiale rigido e leggero con ottime
caratteristiche di isolamento e durevolezza. Può assolvere diversi compiti
in edilizia, a seconda della composizione della miscela e della lavorazione
possono essere prodotti blocchi o intonaci, ma può essere anche
direttamente gettato in opera in delle casserature in legno che fungono da
(2.1)
contenimento temporaneo.
2.1.1 Storia e situazione attuale
La diffusione della canapa in edilizia cominciò negli anni ’90, ma ci sono
ritrovamenti di un conglomerato di calce e canapa in Francia datato tra il
500 ed il 750. Si pensa sia stata la Francia la prima a reintrodurre il
biocomposito nel campo dell’edilizia, ad oggi vanta diverse centinaia di
case costruite con questo prodotto e circa 4000 tonnellate di canapulo
all’anno vengono utilizzate dall’industria edile per un fatturato totale di circa
35 milioni di Euro. Grazie a un periodo di ricerca svolta in Europa da parte
di Paolo Ronchetti, anche l’Italia scopre l’utilizzo di questo prodotto. Lo
stesso Ronchetti nel 2011 contribuisce alla fondazione di Equilibrium,
un’azienda olistica riconosciuta come start-up innovativa, nata con
l'obiettivo di ripristinare la filiera della canapa in Italia. Attualmente i prodotti
principali a base di calce e canapa realizzati da Equilibrium sono due: il
Biomattone e il Natural Beton. Ad oggi ricerca scientifica è molto attiva, con
il fine di scoprire le proprietà strutturali, termiche, acustiche, numerosi test
vengono condotti costantemente da associazioni e università in tutta
(2.1)
Europa. 13
2.1.2 La calce
Il primo esempio ritrovato di calci idrauliche risale all’intonaco di cisterne
per acqua realizzate a Gerusalemme nel X secolo a.C. probabilmente
opera di Fenici. Nell’epoca romana la calce è largamente conosciuta,
adoperata e le tecnologie di fabbricazione e di applicazione sono già
relativamente avanzate. Fino all’avento della chimica però questi erano
solo concetti acquisiti in modo empirico, e i prodotti e le tecnologie non
hanno sostanzialmente subito progressi. La calce è costituita da ossido di
calcio, che può essere impastato con aggregati sottili per produrre calce
aerea o con leganti idraulicizzanti per produrre calce idraulica. L’ossido di
calcio è ottenuto dalla cottura di pietra calcare in dei forni a 850-900°C
(Fig. 2.1) per circa 10 ore. In queste condizioni il carbonato di calcio si
dissocia rapidamente con sviluppo di anidride carbonica e si ottiene la
calce viva.
→
CaCO CO + CaO
3 2
Può essere messa in commercio
come calce viva in zolle, o più
spesso come calce spenta, se
fatta prima reagire con acqua.
→
CaO + H O Ca (OH)
2 2
Nella fase di idratazione
(spegnimento) della calce se la
quantità di acqua utilizzata è
quella stechiometrica si ottiene
una polvere fine chiamata la
calce idrata, me se l’acqua è in
eccesso si ottiene una pasta
untuosa non completamente
cristallizzata chiamata grassello.
La calce spenta (idrata o
grassello) è impiegata come
materiale da costruzione, nella
preparazione di malte aeree e di
alcune malte idrauliche. Fig. 2.1 - Altoforno produzione calce
14
2.2 Produzione
2.2.1 La miscela
Come detto in precedenza gli ingredienti della miscela sono tre: canapulo,
calce e acqua. Il canapulo è l’aggregato che dà consistenza al prodotto, la
calce funge da legante mentre l’acqua assicura la reazione chimica tra
legante e aggregato, oltre rendere la miscela fluida e facilmente lavorabile.
La fluidità permette al materiale, opportunamente compattato e livellato, di
adattarsi bene al ogni tipo di superficie. Il processo di miscelazione è una
fase importante che influenza molto la qualità del composto; questa
avviene utilizzando un miscelatore orizzontale, ma in mancanza di spazio è
possibile utilizzare una betoniera da cantiere, perdendo però in qualità. La
prima fase consiste nel renderlo umido il truciolato di canapulo
aggiungendo acqua, 20 litri ogni 10kg di canapulo, e miscelando per 2/3
minuti. Successivamente si aggiunge lentamente il legante così da formare
uno strato uniforme di calce attorno al truciolato, continuando a miscelare
per 3/4 minuti per evitare la formazione di grumi. In questo modo si ottiene
prodotto finale omogeneo, che deve risultare umido ma non bagnato. Se le
condizioni meteorologiche lo
permettono è apportuno stendere
l’impasto su un foglio di cellophane e
lasciarlo evaporare per un’ora o due
prima dell’applicazione. La quantità di
acqua utilizzata varia a seconda della
proporzione di legante e della
temperatura dell’aria, solitamente viene
utilizzata più acqua nelle ore
pomeridiane rispetto a quelle mattutine.
Si può testare il corretto contenuto
prendendo un campione di prodotto
finito e comprimendolo con la mano; se
rimane compatta come una palla il
contenuto d’acqua è troppo elevato, se
la miscela si sgretola il suo contenuto è
troppo basso. Con un contenuto
corretto di acqua la miscela deve solo
espandersi leggermente. La miscela
così prodotta viene messa in Fig. 2.2 - Miscelatore orizzontale
(sopra) e miscela di
commercio, oppure utilizzata per calce e canapa (sotto)
(2.1) (2.2)
realizzare elementi prefabbricati. 15
2.2.2 Il prodotto finito
In base alla tipologia di calce, di canapa e in funzione alla proporzione con
cui vengono miscelate con acqua si possono ottenere prodotti con
caratteristiche diverse e quindi con differenti applicazioni in edilizia. Riporto
di seguito alcuni prodotti a base di calce e canapa realizzati da Equilibrim,
(2.2)
e le relative caratteristiche tecniche.
• Natural Beton® 200 - Rapporto miscela calce e canapa 1:1
• Natural Beton® 300- Rapporto miscela calce e canapa 2:1 16
• Natural Beton® 500- Rapporto miscela calce e canapa 4:1
• Biomattone® - Rapporto miscela calce e canapa 2:1
2.2.3 Applicazioni
Il biocomposito è un materiale con una vasta gamma di applicazioni in
ambito domestico, commerciale e industriale; può essere utilizzato come
isolante o per la realizzazione di muratura massiccia alla stregua di un
conglomerato cementizio, sia in modo indipendente che come
(2.1) (2.2)
riempimento.
Al momento gli usi principali sono: 17
Murature isolanti non portanti
•
La miscela in calce e canapa ha una resistenza a compressione di circa
2
0.2/1 N/mm e quindi, pur essendo autoportante, non può assolvere
funzioni strutturali. E’ possibile però utilizzarla in combinazione a strutture
portanti realizzate in legno, acciaio o calcestruzzo (Fig. 2.3). Con interventi
di questo tipo, di solito effettuati su edifici di nuova costruzione, si
realizzano murature di tamponamento caratterizzate da un notevole
isolamento, inerzia termica, e regolazione dell’umidità. Il tutto utilizzando
un solo materiale omogeneo, piuttosto che accoppiare più materiali
minerali, sintetici e naturali in una stratigrafia. I muri così realizzati variano
da 20 a 50cm di spessore e non necessitano di pannelli di isolamento o
rivestimento ne di barriere al vapore; solo l’intonacatura esterna è
indispensabile per difendere il muro dagli agenti atmosferici. La muratura
può essere realizzata utilizzano i blocchi prefabbricati posati utilizzando un
legante in calce e canapa o in alternativa direttamente gettando in opera la
miscela in appositi casseri di contenimento temporanei.
Fig. 2.3 - Muratura realizzata con miscela di calce e canapa (sinistra) e biomattone
(destra) 18
Isolamento per tetti
•
Il cemento in calce e canapa viene applicato utilizzando dei pannelli di
contenimento tra una trave e l’altra. La miscela deve essere molto leggera
per non sovraccaricare la struttura e contenere solo la calce strettamente
necessaria a fissare tra loro le particelle di canapulo. (Fig. 2.4)
Soletta isolante
•
Il biocomposito può essere impiegato come sottofondo isolante nella
realizzazione del solaio, evitando quindi di utilizzare materiali sintetici. Può
anche sostituire completamente il massetto in calcestruzzo e per via della
sua flessibilità a leggerezza è in grado di resistere alla deformazioni del
pavimento e di non sovraccaricare la struttura. (Fig. 2.4)
Fig. 2.4 - Isolamento tetto (sopra) e solaio (sotto) con miscela di calce e canapa. 19
Cappotto isolante
•
Il cappotto isolante è una soluzione pratica ed efficace che permette di
migliorare nettamente l’isolamento e di evitare le dispersioni di calore.
Viene utilizzato nel restauro di edifici poco coibentati, agendo sulle pareti
interne o esterne. Non richiede nessuna modifica dei muri esistenti, lo
strato isolante in canapa e calce viene applicato sul muro e
successivamente ricoperto da uno strato d’intonaco, uno di rafforzamento e
uno di finitura. Senza modificare l’estetica pre-esistente è in grado di
ridurre i consumi energetici ed evitare la formazione di ponti termici,
ottenendo grandi benefici con un’intervento veloce e conveniente. (Fig. 2.5)
Intonaco isolante per muri
•
La miscela è efficace anche per lavori di intonacatura interna o esterna, sia
sui nuovi fabbricati realizzati in calce e canapa, sia come intervento su muri
tradizionali. La miscela di partenza deve contenere una maggiore quantità
di calce per rendere il prodotto lavorabile. L’intonaco può esser applicato a
mano o a macchina, anche fino a spessori di 10 cm. Applicazioni di questo
intonaco su muri tradizionali hanno dimostrato di migliorare notevolemente
il comfort acustico e termico della parete, oltre a ridurre alcuni problemi
causati dall’umidità. (Fig. 2.5)
Fig. 2.5 - Isolamento a cappotto (sinistra) e intonaco (destra) in