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Il ponte nella composizione pittorica

Piacendo al pittore d'introdurre un fiume nella sua composizione, sarà a suo arbitrio di dargli qualunque direzione, purché sia coerente al tutto.

Un ponte lega nobilmente il paese. Sono varie le strutture di esso, dovendosi adattare al luogo ove si pone. Fra due rocce non avrà bisogno di rinfianchi, come nel piano di un terreno limaccioso.

Nel primo caso, restando il fiume molto al di sotto dell'abitato che deve supporsi nella collina, gli archi non saranno della proporzione ordinaria, ma stretti ed alti, ed anche a più ordini, come quello di Civita Castellana e l'acquedotto di Caserta. Questi vogliono avere alquanto angusta la loro strada, essendosi avuto nel costruirli più riguardo al bisogno della società che alla loro bellezza.

I ponti corti di pochi archi hanno una sommità nel mezzo, che forma angolo sopra la chiave dell'arco maggiore. Quando sono essi formati di pietra a taglio o di mattoni, debbono questi esser.

diretti al centro dell'arco. I ponti di maggior estensione hanno il piano nel mezzo, e vanno poi a declinare verso le sponde. I ponti magnificamente ornati come da colonne, pilastri, o da altra sorta di fabbricato debbono aver i vani corrispondenti ai vani degli archi, e così i pieni della fabbrica superiore ai pieni degli archi medesimi. <21> Rapporto ai rinfianchi non si può assegnare precisa teoria, variando secondo le circostanze locali. Si scorge però sempre che verso la ripa i piloni di rinfianco sono internati nella medesima con due controforti o ale di muro a sperone, che nelle acque basse restano scoperte all'inclinazione delle ripe medesime. Gli speroni, essendo fatti ad oggetto di rompere la corrente, si pongono incontro di quella nel pieno della sua direzione, ove lo sperone deve dividerla, e divisa farla divergere sotto i due archi laterali. II ponte si pianta incontro la direzione del fiume. Se il corso di un fiume introdotto nel quadro sia verso il riguardante,evenga attraversato da un ponte, i speroni saranno occultati all' occhio, rimanendo essi dalla parte opposta: non così allorché si voglia dimostrare la corrente del fiume salire all' orizzonte, nel qual caso si vedranno i speroni suddetti per la contraria ragione. Ma il buon pittore dovendo dar conto delle cose principali introdotte nella composizione, dovrà inoltre far vedere il mare in distanza, accertando così che quelle acque vanno a terminare alloro destino. La proporzione delle torri, l'altezza e l'estensione de' loggiati, la forma delle scale esterne ed altrettante sì fatte cose che alla completa arte dell'architettura appartengono, qui si debbono omettere e per essere superflue relativamente al pittor di paesi, e per non dipartirsi soverchiamente dal proposto soggetto. Chi amasse poi di avere delle idee più diffuse in tale materia può apprenderle separatamente né molti libri che trattano di questa nobileed util arte, arte che ha meritato in ogni tempo le più assidue cure di molti chiari ingegni. Chi amasse poi... cure di molti chiari ingegni: riferimento ai testi di Francesco Milizia, quali Dizionario Delle Belle Arti Del Disegno estratto in gran parte dalla Enciclopedia metodica e Principj di Architettura Civile, dove vengono descritti e approfonditi argomenti fondamentali per il pittore di per l'architettura; il modo di fabbricare; la resistenza dei paesaggio: la scelta e l'uso dei materiali, etc. [n.d.c]. <22>SPIEGAZIONE di alcuni nomi propri di Architettura. Abaco, pezzo quadrato che copre i capitelli delle colonne. Aggetto, quella parte che sporge in fuori dalla linea. Architrave, trave maestro che posa immediatamente sui capitelli delle colonne, ed anche sopracciglio delle porte. Base, parte inferiore della colonna che posa sul basamento. Basamento, specie di base continuata in guisa di fascia ristretta appiè degli edifici. Capitello, la parte

superiore della colonna.

Canale del gocciolatoio, incavo del gocciolatoio per lo scolo delle acque.

Canale del capitello Ionico, incavo in mezzo della voluta.

Caulicolo, ciò che esce tra le foglie del capitello corintio e che si curva sottol'abaco del medesimo.

Campana, corpo del capitello Corintio.

Cimasa, membro la di cui metà è convessa e l'altra metà concava, l'una è chiamata gola diritta la di cui parte più avanzata è concava; l'altra è detta Tallone, o sia gola rovescia la di cui parte più avanzata è convessa. Cimasa grande è l'ultimo membro ed il più alto de' cornicioni.

Collarino è la parte superiore della colonna contigua al capitello in tutti gli ordini, il quale è composto di listello, e di astragulo.

Cornice è il terzo membro del cornicione, che è vario secondo i cinque ordini. Cosi dicesi ancora ogni risalto profilato che corona un corpo.

comequel del piedestallo, e si dice intagliato quando ha ornamenti convenevolinelle sue modanature.

Corona, parte della cornice detta gocciolatoio

Dado, corpo quadrato come la parte nel mezzo de' piedestalli. È chiamatocosi, perché è quasi sempre di figura cubica.<23>

Dentelli, piccioli rettangoli sotto il gocciolatoio.

Frontone, o frontespizio è quello che corona, e termina le facciate, e served'ornamento sopra le porte e finestre. Alcuni frontespizi sono curvi in formad'arco, ed alcuni acuti in forma di triangolo.

Fiore del capitello, ornamento di scultura in forma di rosa nel mezzo delle facce dell'abaco nel capitello corintio, ed in maniera di rosone nelcomposto.

Fogliami, rami di foglie naturali, o immaginarie con cui si adornano fregi, gole, e timpani.

Fascia, è un membro di architettura che ha molta larghezza, e poco aggetto. Si mette agli architravi, antepagmenti , o erte.

Fregio, parte che è posta fra l'architrave

e la cornice. Fusarolo, picciolo membro tondo, o astragalo; che talvolta è intagliato di olive, o di grani sotto l'ovolo de' capitelli dorico, jonico, e composito. Fusto, il tronco della colonna, senza comprendervi la base ed il capitello. Gocce, piccole parti che si pongono in numero di sei sotto ciascun triglifo nell'architrave dorico. Gocciolatoio è la parte della cornice altrimenti detta corona; il suo uso è di far gocciare l'acqua lungi dal muro. Gola diritta, e gola rovescia sono alcuni membri in tutti gli ordini che ritrovansi o ne' cornicioni, o ne' piedestalli. Guscio o Baccello specie di scorza di fava che serve di ornamento nel capitello Jonico antico; ve ne son tre in ogni voluta, e nascono dal medesimo tronco e formano una specie di festone. Imposta è una pietra in aggetto con qualche profilo che corona uno stipite o un pilastro, e sostiene le arcate. Listello, Gradetto, o Filetto, picciolo membro quadrato e diritto. Se

netrovano in diverse parti di tutti gli ordini; ed anche è il sopracciglio, e sopralimitare di una porta o finestra. <24>Modulo. È in architettura una misura arbitraria per misurar le parti d'unedificio, la quale si prende ordinariamente dal diametro inferiore dellacolonna e dei pilastri. Il modulo del Vignola per gli ordini toscano e dorico èdiviso in 12 parti, e si misura dal semidiametro della colonna; per gli altri treordini è diviso in 18.

Metopa è lo spazio quadrato che vi è fra i triglifi nel fregio dorico, ed anchelo spazio intervallo fra le teste dei travicelli d'un solaio, de' quali i triglifirappresentano la vera figura; semimetopa, è lo spazio un poco minore dellameta della metopa nella cantonata del fregio dorico.

Modiglione, sono piccioli beccatelli rovesciati sotto i soffitti delle cornicijoniche, corintie, e composite, che devono corrispondere al mezzo dellacolonna.

Mensola o cartella, è un

membro che si pone di qua di là dall'erta dellaporta Jonica per sostener la cornice che v' è di sopra. Ovolo o Echino, cosi dicesi un membro che è un quarto di tondo il quale pretendesi rappresenti una castagna colla sua scorza spinosa mezzo aperta. Piedestallo, corpo quadrato con base e cornice che sostiene la colonna e le serve di zoccolo, ed ha sempre secondo il Vignola il terzo dell' altezza della colonna. È differente secondo gli ordini. Pilastro, specie di colonna quadrata col suo piano, qualche volta isolato ma più sovente incastrato nel muro, sicché non ne apparisce se non la IV o V parte della grossezza: è differente secondo gli ordini da quali desume il proprio nome, ed ha le medesime proporzioni, ed i medesimi ornati della colonna. Plinto, mattone quadrato. Si prende per una parte quadrata, e fa il fondamento della base della colonna. Rosone, o rosa, ornamento intagliato sulla cassa che è fra le mensole sottoi

soffitti de' cornicioni ed in mezzo a ciascuna faccia degli abachi dei capitelli Corinti, e dei Compositi. <25>Timpano, è la parte del fondo del frontespizio che risponde al vivo del fregio. Questa parte è triangolare, e posa sulla cornice dell'intavolato, ed è ricoperta da due altre cornici in pendìo. Toro, è un membro rotondo nelle basi in forma di un grosso anello, detto anche bastone, tondino, astragalo. Triglifo, è una parte del fregio dell'ordine Dorico a diritto di ogni colonna, ed in certe determinate distanze negl'intercolunni. Voluta, è una parte dei capitelli Ionico, Corintio, e Composito che rappresenta una scorza d'albero attortigliata, e voltata in linea spirale. Zoccolo, è un corpo quadrato più basso della sua larghezza che si mette nelle basi dei piedestalli, delle statue, e dei vasi. Il premesso esercizio di prospettiva e di architettura avrà intanto resa docile la mano ad

obbedire al pensiero; ma non deve perciò il principiante credersi abile disegnatore onde già siagli permesso di adoperare i colori. È comune altrettanto che inopportuna l'ansietà del dipingere, nel supposto che la vaghezza delle tinte supplisca all'incertezza delle forme; comeché per lo contrario è osservato che invece le forme suppliscono alla mancanza del colorito. Suole dipendere il buon esito degli studj dai buoni principi ricevuti. I fondamenti di qualunque arte o scienza abbreviano anziché prolunghino la via della perfezione, perciò lo studente abbia in vista, per quanti avanzamenti egli faccia, l'uso continuo dell'amatita, giacchè il primo elemento della pittura è il disegno. Molti sono divenuti valenti copiando in principio le opere altrui; alcuni pieni

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robertabarba91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio tesi di laurea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Auf der Hyde Alexander.