vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
GENNUSO ELENA
2023/2024
FILOLOGIA DIGITALE
Prima lezione di filologia
Kant: “la filologia comprende in sé una conoscenza critica dei libri e delle lingue”.
Hermann aggiunge che in origine la parola si riferiva alla cultura antica, ma già nel Settecento
poteva usarsi per le lingue e le letterature moderne.
Dizionario Trésor de la langue française: “disciplina che mira a ricercare, conservare e
interpretare i documenti, generalmente scritti e nella maggior parte letterali, redatti in una
lingua data e il cui compito principale è stabilire un’edizione critica del testo”.
lingue europee attuali, parola
Nella maggior parte delle salvo che in italiano, la è connotata come
indicante degli studi vecchi e sostanzialmente inutili. Kant mette sullo stesso piano libri e lingue,
mentre la lingua diventa centrale delle definizioni inglesi, in quelle italiane l’analisi linguistica è solo un
mezzo per lo studio dei testi.
in primo piano ricostruzione,
vi è il concetto di funzionale ai testi classici ma molto meno a quelli
moderni (perché ne possediamo gli autografi o le stampe curate dagli autori). Il rilievo dato alla
Filologia testuale o ecdotica.
ricostruzione tende a spingere la filologia verso l’accezione di
ricostruire il testo quale l’ha voluto l’ultima intenzione dell’autore.
L’ecdotica mira a I problemi
insorgono dalla mancanza del testo stesso e dalla molteplicità di interpretazione di ogni opera (es. il
commento della Divina Commedia). Inoltre, un classico è sempre passibile di nuove interpretazioni che
possono essere falsate dal divario diacronico delle conoscenze socio-culturali.
Filologia testuale
Tecnica o metodologia della ricostruzione del testo quanto più vicino possibile
all’originale (ecdotica).
fase ecdotica fase preliminare
La è la del lavoro filologico, ma non è il suo compimento. Grave errore
è affidare il proprio studio a ristampe poco attendibili o a testi disponibili in rete. Per
indispensabile conoscere com’è stato costruito un testo?
Perché, per la sua valutazione, è
esempio, nelle edizioni moderne di Petrarca (di cui abbiamo un manoscritto parzialmente autografo) la
punteggiatura è stata riadattata secondo l’uso odierno. In Dante invece (di cui non possediamo alcun
autografo), non abbiamo garanzie nemmeno su grafia, sintassi e lessico: ci si basa unicamente sulle
rime, che sono il luogo meno vulnerabile di un testo in versi.
Ogni copia comporta errori, sia volontari che involontari. Maggior distanza temporale implica
maggiori copie, pertanto più possibilità d’errore. Qualora un’opera fosse rimasta a lungo sconosciuta e
non copiata, potrebbe non essere stata sottoposta al logorio delle copie.
La storia della tradizione
Esame di tutti i testimoni a partire dall’originale perduto fino al più recente.
critica genetica prima idea del testo alla sua
La studia il travaglio documentato che ha portato dalla
redazione. Non si tratta di ripulire il testo dalle corruttele della tradizione, bensì di accertare le
successioni delle scelte autoriali in direzione del testo finale.
Ad esempio, l’edizione del IV libro delle Chroniques di Jean Froissart, una storiografia di uno scrittore
nato in Hainut fra il 1389 e il 1400, fu scritta attorno al 1400. I primi tre libri narravano della guerra dei
Cent’anni, ed ebbero buona diffusione dal 1381 anche nelle biblioteche, fino al XV secolo. Si presume
che il decesso del cronista sia avvenuto all’inizio del 1404, e non si sa se il IV libro sia stato completato
da lui. Il IV libro non ebbe altrettanto successo dei precedenti. Il cronista Enguerrand de Monstreler
redasse una continuazione fino al 1444. È probabile che dopo la morte di Froissart, a distanza di tempo
il libro sia stato ritrovato e ne sia stato commissionato un seguito dalla famiglia di Croy a Monstrelet. Da
qui in poi ci furono una serie di ristampe, nessuna delle quali anteriori al 1470. Rispetto agli altri, il IV
libro aveva una tradizione manoscritta abbastanza compatta, soggetta alle modificazioni dei copisti. Ci
furono infatti a fine libro avvenimenti cronologicamente sconnessi, talvolta erronei: sembrano schede
preparate dall’autore ma non integrate da lui nel testo. La divisione e la titolatura dei capitoli è
incoerente con gli altri volumi. Pertanto, l’opera non è stata compiuta, sistemata e rivista dall’autore. In
tutta la prima parte del libro IV Froissart adotta l’entrelacement, che diviene via via più raro sino a
scomparire. È ipotizzabile quindi che il cronista stendesse prima i racconti lineari e poi li intrecciasse
assieme.
La storia della tradizione ci fornisce informazioni diffusione
inoltre sulla e sulla fortuna dell’opera.
La filologia riguarda solo i testi letterari?
La filologia ha origine dallo studio dei testi classici, latini e greci, e della Bibbia, tutti casi di testi
letterari. Quest’ultimi, in Grecia e ancor più a Roma, sono stati considerati a lungo di limitata
principio infondato che
importanza, se non per lo storico, l’archeologo e l’antiquario. Nacque quindi il GENNUSO ELENA
2023/2024
FILOLOGIA DIGITALE
testi non letterari non necessitassero di cure filologiche, infranto solo nel caso di testi arcaici, con
documenti di archivio
particolare rilevanza storica. Nel caso di la prassi prevalente è stata quella
dell’edizione diplomatica, che prevede la riproduzione degli originali manoscritti rispettandone al
massimo tutte le caratteristiche.
La filologia si applica solo a testi scritti?
limitazione infondata.
Anche in questo caso si tratta di una Innanzitutto, non vi è ragione per
escludere l’opportunità di un esame filologico di testi della tradizione popolare trasmessi oralmente.
prima delle registrazioni visive e sonore, testi
Fino a un secolo fa, i in questione diventavano
studiabili dopo esser stati messi per iscritto.
solo Sono stati oggetto di equivoco e mistificazione
proprio in ragione di inadeguati trattamenti filologici.
Il poemetto che narra della baronessa di Carini fu pubblicato nel 1870 dal raccoglitore Salvatore
Salomone Marino. Ci furono altre due edizioni dello stesso, una nel 1873 e l’altra nel 1914, con
notevolissime differenze. Marino trasse il suo poema da circa 400 versioni comunicategli dai popolani
siciliani. Aurelio Rigoli nel 1963 recuperò e pubblicò le 392 varianti trascritte in bella copia da Marino. Il
lavoro ebbe buona fortuna fra i lettori. La seconda edizione fu inclusa nella raccolta di canti popolari
siciliani di Giuseppe Pitrè, e dalla metà del Novecento passò nel Canzoniere italiano di Pier Paolo
Pasolini. Questa galassia di testi pare riferirsi ad un caso realmente accaduto: il 4 Dicembre 1563 la
baronessa di Carini era stata uccisa assieme all’amante Ludovico Vernagallo nel castello di Carini. I testi
sono stati raccolti a partire dal 1868 fino ai primi anni del 1900, pertanto almeno 250 anni dopo
l’omicidio. Giungere all’originale, ammesso che sia mai esistito, è un’impresa impossibile. Rarissime
sono le indicazioni sulla musica le cui varianti erano cantate. La corrispondenza tra gli avvenimenti reali
e il racconto poetico è molto limitata. Quelle che noi abbiamo sono versioni orali del 1868 o postume,
che non possono servire a ricostruire un poemetto della fine del XVI secolo.
La filologia genetica
Possibilità di studiare quella fase della storia e della tradizione che sta a monte del
testo definitivo, mentre tradizionalmente l’oggetto del nostro studio riguarda soltanto
quello che è accaduto dopo la definizione del testo.
Il problema dell’edizione critica
fine della critica testuale ristabilimento del testo secondo l’ultima volontà dell’autore.
Il è il
Talvolta però, è possibile che l’ultima volontà dell’autore non sia quello che più interessa lo studioso di
letteratura. Altre volte si può addirittura dubitare sull’esistenza stessa di una volontà dell’autore.
Rico compromesso fra le esigenze dell’autore,
Fransisco afferma che una vera edizione è sempre un
il testo ed il lettore. Ogni edizione deve tener conto dello stato della tradizione, delle fonti e dei suoi
destinatari.
Vi è un profonda differenza tra la filologia classica e quella moderna per quanto riguarda la
congettura l’operare una correlazione al
considerazione che si ha per le congetture. Per s’intende
testo tràdito ope ingenii, vale a dire in base ad un’intuizione esplicitamente ragionata del
filologo.
Gli antichi considerano la congettura come la forma più raffinata di restauro del testo, mentre i
moderni ne diffidano e non vi ricorrono se non in casi estremi. La ragione di questa differenza risiede
diversa condizione in cui si trovano le tradizioni manoscritte
nella degli editori di testi greci e
latini e quelle dei testi volgari medievali e moderni. Michel Zink, studioso francese di letteratura
medievale, riflettendo sulla sofisticazione cui spesso giungono le edizioni critiche italiane, nota che
quanto più sono raffinate le edizioni, tanto più si riduce il numero dei loro utenti, fino al limite
paradossale di un’edizione perfetta per la quale non esiste più il lettore.
perfezionismo auto-distruttivo
Questo ha indotto personaggi come Salomone Morpurgo o Salvatore
eliminare il loro lavoro filologico dopo la pubblicazione.
Gentile a
Michael Reeve disse di aspettarsi cinque cose da un’edizione critica:
regesto dei testimoni
1. Un disponibili;
ragioni per usarne alcuni
2. Le e non altri;
collazione
3. Una accurata;
4. differenza tra il miglior testo e ciò che
Una guida alla che può essere ricavato dai testimoni
sembra probabile che l’autore abbia scritto;
progressi sostanziali almeno in uno dei quattro
5. I punti precedenti.
I primi due dovrebbero essere combinati in un resoconto storico: il valore dei testimoni dipende dai fini,
dalle risorse e dall’abilità di chi li ha prodotti.
Il censimento dei testimoni GENNUSO ELENA
2023/2024
FILOLOGIA DIGITALE Un lavoro esemplare riguarda la
prima fase del lavoro ecdotico reperimento dei testimoni.
La è il
lirica occitana medievale, quella dei trovatori, di cui tutti i manoscritti e tutte le composizioni sono stati
repertoriati accuratamente, e gli schemi metrici sono stati classificati da Istvàn Frank. Un censimento
monumentale è quello dei manoscritti che contengono commenti danteschi fino al 1480 realizzato da
Enrico Malato e Andrea Mazzucchi. Ad oggi, il censimento dà compiuta informazione su 702 manoscritti,
di cui circa 200 sono venuti a ga