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INTRODUZIONE

Questa tesi è stata redatta con l'obiettivo di esporre il fenomeno del turismo culturale nel nostro paese. Nel primo capitolo dopo aver dato una definizione di cosa si intende per turismo culturale prosegue esponendo l'impronta storica che ha da sempre contraddistinto questa tipologia di turismo, per arrivare a presentare come si è sviluppato al giorno d'oggi questo fenomeno sia in Italia che anche nel resto d'Europa.

Nel secondo capitolo vengono analizzati i beni culturali dando una definizione e una classificazione di questi, approfondendo quali le tappe che hanno portato ad una loro tutela e valorizzazione. Nella seconda parte del capitolo viene affrontata l'evoluzione legislativa italiana in ambito dei beni culturali.

Il capitolo terzo vuole offrire una panoramica sul mercato turistico culturale. Analizzando in prima battuta l'offerta turistico culturale alla quale segue l'esposizione della domanda; il capitolo si conclude

Esponendo i diversi profili dei turisti culturali. Il capitolo quarto, infine, si concentra sulla città di Tivoli, nello specifico sulle sue principali attrazioni turistiche che sono Villa Adriana e Villa d'Este. In questo capitolo dopo aver illustrato la situazione attuale della città vengono messe in luce quelle che sono le sue principali carenze e quali sono le eventuali azioni per poter migliorare.

CAPITOLO 1: Turismo culturale: la nascita, la sua evoluzione e l'attuale configurazione

1.1 Cosa si intende per turismo

Con l'espressione turismo nel linguaggio comune molto spesso si intende come un sinonimo di viaggio e di vacanza, ma se si cerca di dare una definizione più appropriata, fornirne una unitaria di turismo non è un'impresa agevole, soprattutto tendo in considerazione le molteplici definizioni che si sono susseguite nel corso degli anni e che hanno arricchito il suo significato.

Etimologicamente il termine deriva dall'inglese

to tour (andare in giro, girare), e dal francese tourner (girare intorno). Una prima definizione si fa risalire a Norval (1937) che lo considera un "movimento generato da coloro che entrano in un paese straniero, permanendovi almeno ventiquattro ore e trasferendovi denaro altrove introitato". Un'altra definizione è quella data da Hunziker e di Krapf nel 1942, secondo i quali il turismo è "un insieme di rapporti e di fenomeni che risultano dal viaggio e dal soggiorno di persone non residenti, purché il loro trasferimento non dia luogo a insediamento e non sia legato ad alcuna attività lucrativa principale". Da queste definizioni è possibile mettere in risalto le principali variabili che consentono di definire il fenomeno del turismo: 1. lo spostamento di un individuo dal luogo di residenza abituale; 2. la durata dello spostamento che deve essere di almeno ventiquattro ore, ma contemporaneamente non deve dare luogo a un insediamento;il movimento di reddito sotto forma di spesa ma non connesso ad attività che abbiano uno scopo di lucro. Si nota, comunque la mancanza dell'indicazione della motivazione del viaggio, dove il turista può esprimere quale sia la ragione che lo spinge a soggiornare in un luogo, che può essere per piacere, motivi legati alla salute, per studio o anche per lavoro a condizione che non si tratti di "attività lucrativa principale". Dagli anni Sessanta si è iniziato ad introdurre questa ulteriore variabile esplicativa del fenomeno del turismo. 1.1.1 Definizione dell'Organizzazione Mondiale del Turismo Una definizione accettata a livello globale è quella fornita dall'Organizzazione Mondiale del Turismo, (OMT, sigla ufficiale in italiano, mentre ininglese di UNWTO (United Nations World Tourism Organization), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid, che ha il compito di coordinare le politiche turistiche e quello della promozione dello sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile. Tale organizzazione definisce il turismo come:
“l’insieme delle attività realizzate dalle persone durante i loro viaggi e soggiorni in luoghi diversi da quello di residenza, per un periodo di tempo che va da almeno due giorni (minimo un pernottamento) a un anno, a scopo di vacanza, lavoro o altri motivi.”
Logo UNWTO
Figura 1.1: Logo UNWTO
L’UNWTO prosegue affermando che per essere considerato turismo devono esserci contemporaneamente due condizioni fondamentali:
“che vi sia uno spostamento verso un luogo diverso dalla propria abituale residenza e che nell’insieme delle attività realizzate nella destinazione sia compreso per lo meno un pernottamento.”
Fonte: http://www2.unwto.org/en

La definizione premette di distinguere i turisti propriamente detti dagli "escursionisti", ovvero coloro che si spostano dalla loro residenza abituale per un periodo di tempo inferiore alle ventiquattro ore, e non effettuano un pernottamento nel luogo di destinazione.

81.2 Turismo culturale

Prima di dare una definizione di turismo culturale va preso atto che il concetto di turismo culturale eredita le incertezze concettuali e le difficoltà di definizione di entrambi i termini, turismo e cultura. Per questo motivo, si può far riferimento all'accezione comune secondo la quale il turismo culturale può essere definito come: il movimento turistico determinato dalla volontà di visita e di fruizione di beni culturali, intesi come monumenti, chiese, musei, castelli, siti storici ed archeologici, città d'arte.

Nel 1985 grazie all'UNWTO è stato possibile ottenere una definizione più completa, secondo la quale: "[il turismo culturale] è il movimento turistico che si verifica quando le persone si spostano da un luogo all'altro per motivi culturali, come la partecipazione a festival, eventi artistici o sportivi, visite a siti storici o archeologici, musei, teatri e simili".

Il turismo culturale rappresenta tutti quei movimenti di persone motivati da scopi culturali come le vacanze studio, la partecipazione a spettacoli dal vivo, festival, eventi culturali, le visite a siti archeologici e monumenti, i pellegrinaggi. Il turismo culturale riguarda anche il piacere di immergersi nello stile di vita locale e in tutto ciò che ne costituisce l'identità e il carattere.

Alla luce di queste definizioni si può affermare che indubbiamente il turismo culturale è un viaggio che ha come finalità la fruizione di beni culturali oppure la partecipazione ad un evento che può essere una mostra, un'esposizione oppure la partecipazione ad un festival o a qualche tipo di spettacolo. Da questo punto di vista l'Italia ha sempre rappresentato una meta per questa tipologia di viaggi per la considerevole e vasta presenza di risorse e beni culturali.

Fonte: Ronc, M.C, Massetto, S. Varisella, A., "Il turismo archeologico"

quell'epoca. Questi viaggiatori romani erano spesso accompagnati da guide locali che fornivano loro informazioni sulle attrazioni culturali e storiche dei luoghi visitati. 1.3.2 Grand Tour Un'altra importante tappa nella storia del turismo culturale è rappresentata dal Grand Tour, un viaggio di formazione e cultura intrapreso dai giovani aristocratici europei tra il XVI e il XVIII secolo. Durante il Grand Tour, i giovani nobili visitavano le principali città europee, come Roma, Firenze e Venezia, per arricchire la propria formazione culturale attraverso l'arte, l'architettura e la storia. 1.3.3 Turismo culturale moderno Il turismo culturale moderno ha avuto una significativa espansione a partire dal XIX secolo, grazie all'incremento dei mezzi di trasporto e alla diffusione dell'istruzione. Le persone iniziarono a viaggiare per visitare musei, monumenti storici, siti archeologici e per immergersi nella cultura e nelle tradizioni di diverse comunità. Oggi, il turismo culturale è diventato una delle principali forme di turismo, con milioni di persone che viaggiano in tutto il mondo per scoprire e apprezzare le diverse espressioni culturali e artistiche di ogni paese. Fonti: - Ronc, M.C, Massetto, S. Varisella, A., "Metodologie e tecnologie per la valorizzazione by Iphone/smartphone dei beni culturali" - Conti Puorger, A., "Cultura e turismo: per uno studio del turismo musicale" in Turismopoliedrico. Un brainstorming sulle nuove opportunità di sviluppo turistico, a cura di Brogna, M., Sapienza Università Editrice.

altri popoli.

1.3.2 Dai pellegrinaggi alla rivoluzione culturale

Secondo la letteratura, però, la nascita del turismo culturale può essere ricondotta al fenomeno relativo alle vie di pellegrinaggio. Infatti, i pellegrini spinti da motivazioni di devozione o con delle finalità di espiazione dei propri peccati, percorrendo gli itinerari delle antiche strade romane ridotte più che altro a piste e chiedendo alloggio per i pernottamenti alle abbazie ed ai monasteri si recavano presso alcune mete predilette che erano soprattutto per i mussulmani La Mecca e per i cristiani Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela.

In particolare, i pellegrinaggi verso la città di Roma ebbero inizio intorno al IV secolo, mentre per Santiago di Compostela iniziarono intorno al X secolo. Nei due secoli successivi il pellegrinaggio iniziò ad essere sempre un fenomeno più diffuso, infatti è proprio nel medioevo che questo diventa una parte costitutiva della

stessa.I pellegrini cristiani medievali erano spinti al viaggio dal desiderio di conoscere la simbolica, soprannaturale, che faceva vedere loro solo reliquie, basiliche e .6 Bagnoli, L. (2010), Manuale di geografia del turismo. Dal grand tour ai sistemi turistici, Utet.7 Bagnoli, L. (2010), op. cit.8 Casari, M. (2008), Turismo e geografia. Elementi per un approccio sistemico sostenibile, Hoepli.6 10Un passaggio molto importante fu il Giubileo, il primo indetto nel 1300 fu un eventoche attirò moltissimi credenti e nei giubilei successivi continuò ad attirarne ancora diuna quantità maggiore.Nel 1400, tuttavia, si verificò un cambiamento importante: la rivoluzione culturaleconosciuta meglio come Rinascimento. È proprio in questo periodo che la cultura, l'arte e la scienza riuscirono a conseguire un nuovo ruolo; un ruolo di guida e di espressione9dell'individuo che entrarono ben presto nella vita degli

aristocratici. Gli effetti sul turismo furono che i diminuirono i viaggi verso i luoghi sacri e ci fu un spostamento dei viaggi volti alla conoscenza delle città d'arte dell'Europa centrale e del Mediterraneo. Si può quindi affermare che da questo momento il turismo si trasforma: dal turismo religioso si arriva al turismo culturale. Si tratta ancora di un turismo d'élite, a cui solo gli aristocratici potevano accedere. Inoltre, va osservato che la pratica turistica venne indubbiamente avvantaggiata dal progresso dei mezzi di trasporto sia terrestri (carrozza con sospensioni) sia marittimi. La riscoperta della cultura classica porta molti studiosi, intellettuali, scienziati o semplicemente curiosi nei luoghi dove essa è nata lanciando così una moda che si consoliderà alla fine del Seicento dando vita al Grand Tour.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
73 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher S.Aurora13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e pianificazione turistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Brogna Marco.