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OCCO

p. 71.

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 72.

411 OCCO

L. D , Diderot Studies XV, O. Fellows e D. Guiragossian (a cura di), Libraire Droz, Genève

412 ROZ

1971, p. 102.

D. D , Pensées philosophiques, in Œuvres de Denis Diderot, publiées, sur les manuscrits de

413 IDEROT

l’auteur, par Jacques-André Naigeon, cit., tome I, p. 240. Per la citazione cfr. E. C , Etica ed estetica

OCCO

del giardino, cit., p.81.

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 81.

414 OCCO 75

In un certo senso i fautori del “pensiero in movimento”, e quindi anche del

dialogo, si rifanno tutti a Platone che nel Fedro, per bocca di Socrate, accusa la

parola scritta di ripetere sempre lo stesso concetto fino a stereotiparsi:

Socrate – Perché vedi, o Fedro, la scrittura è in una strana condizione, simile

veramente a quella della pittura. I prodotti cioè della pittura ci stanno davanti come

se vivessero; ma se li interroghi, tengono un maestoso silenzio. Nello stesso modo si

comportano le parole scritte: crederesti che potessero parlare quasi che avessero in

mente qualcosa; ma se tu, volendo imparare, chiedi loro qualcosa di ciò che dicono

esse ti manifestano una cosa sola e sempre la stessa. E una volta che sia messo in

iscritto, ogni discorso arriva alle mani di tutti, tanto di chi l’intende tanto di chi non

ci ha nulla a che fare; né sa a chi gli convenga parlare e a chi no. Prevaricato ed offeso

oltre ragione esso ha sempre bisogno che il padre gli venga in aiuto, perché esso da

solo non può difendersi né aiutarsi .

415

Il dialogo, quindi, è essenziale per la vera conoscenza. Mentre la parola scritta,

per essere compresa al meglio, ha sempre bisogno che il suo autore la esprima, il

dialogo si fa portavoce di una conoscenza dinamica e partecipativa, in un certo

senso si rifà anche alla maieutica socratica. Attraverso il dialogo con gli altri si

riesce a percepire meglio anche sé stessi.

Il protagonista principale de La passeggiata dello scettico è Cleobulo, paragonabile

al deista e amante della natura Teocle di Shaftesbury . Egli vive appartato,

416

lontano dalla città, in una piccola proprietà di campagna in quanto, “dopo aver

visto il mondo ne ha provato disgusto” . Egli vive da solo felicemente libero

417

dalle passioni, pago della visita di qualche buon amico con cui conversare.

Questo personaggio rispecchia pienamente l’ideale del saggio espresso da

Seneca: ‘’Infatti, a nulla giova che tutta la contrada sia silenziosa, se le passioni

fremono in noi’’ .

418

P , Fedro, 275d-275e, in Opere, vol. I, Laterza, Bari 1967, pp. 790–792.

415 LATONE

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 83.

416 OCCO

Ibidem.

417 S , Lettere a Lucilio, VI, 55, 3-6, tr. it. di G. Monti, Rizzoli, Milano 1989, p. 687.

418 ENECA 76

È importante notare che alla casa del saggio Cleobulo si giunge percorrendo un

viale di vecchi alberi che non hanno mai provato le “cesoie di un giardiniere” .

419

Questo viale e più genericamente tutti gli elementi che lo compongono sono

simboli di diversi tipi di libertà: “Libera produttività della natura” che si sviluppa

420

secondo le sue caratteristiche e i suoi tempi; “libertà filosofica” in quanto la

421

diversità arborea e la non ben definita strada portano ad una pluralità di pensieri,

tutti degni di essere presi in considerazione; “libera espressione della natura

umana” che vede in una natura lasciata in libera crescita la volontà di aprirsi in

422

una piena espressione di sé stessi; “libertà geniale dell’artista” che osserva e

423

comprende la natura e ad essa si ispira cercando l’ordine nel disordine, di far

confluire nella sua opera il bello e il bruto, il grazioso e il sublime in quanto la

natura è, appunto, questo: unione di tutto .

424

Attraverso questo viale si giunge alla casa di Cleobulo, una costruzione semplice

e austera. Il vestibolo presenta i busti di alcuni grandi pensatori come Socrate,

Platone, Attico e Cicerone. Oltre la casa il saggio Cleobulo possiede un giardino

in cui “ha preferito un disordine sempre nuovo alla simmetria che si coglie in un

momento; ha voluto che la natura si presentasse ovunque nel suo parco” .

425

Il giardino di Cleobulo è metafora del suo stesso animo, egli è un uomo aperto a

nuove conoscenze e tanto saggio da non giudicare nessun pensiero diverso dal

suo. Coltivando il suo giardino Cleobulo coltiva sé stesso che è terreno fertile per

la vera filosofia, usando le parole di Cicerone: “nel caso dell’anima la coltivazione

è la filosofia; essa (…) vi semina semi tali che, una volta sviluppati, daranno frutti

rigogliosissimi” .

426

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 83.

419 OCCO

Ibid., p. 84.

420 Ibidem.

421 Ibidem.

422 Ibidem.

423 Per la teoria delle “diverse libertà” del viale dei castagni cfr. E. C , Etica ed estetica del

424 OCCO

giardino, cit., p 84.

Ibid., p 85.

425 C , Tuscolane, II, 13, L. Zuccoli Clerici (a cura di), Rizzoli, Milano 1997, p. 201.

426 ICERONE 77

Ma il giardino che ci descrive Diderot è anche un chiaro esempio di landescape-

garden, di giardino paesaggistico inglese che l’amico de Jaucourt descrive nella

voce “Jardin” nell’ Encyclopédie: si tratta di “una natura modestamente adornata,

mai imbellettata, che spontaneamente prospera e fiorisce in sé stessa” .

427

Cleobulo ospita i suoi amici nel suo giardino e discorre con loro su ogni

argomento senza pretendere che cambino mai idea. Gli amici di Cleobulo fanno

parte di diverse correnti filosofiche: essi sono scettici, pirronisti, deisti, atei, liberi

pensatori e spinozisti, e tutti vivono in concordia . In questo luogo però non

428

fanno visita “i dogmatici, quindi, gli intolleranti, i religiosi zelanti e gli spiriti

ardenti” .

429

La filosofia di Cleobulo è, come quella de I Moralisti di Shaftesbury, una

philosophie locale che si adatta di volta in volta al luogo in cui egli passeggia. Egli,

infatti, ha un unico intento: “Io mi propongo un fine più nobile, un utile più

vicino, quello di illuminare, di perfezione la ragione umana col racconto di una

semplice passeggiata’” . Così anche l’opera di Diderot, come quella di

430

Shaftesbury, diventa il racconto di passeggiate all’aperto.

Aristo, amico di Cleobulo, descrive con queste parole la filosofia del saggio: “Mi

resi conto che Cleobulo s’era fatta una sorta di filosofia locale […] le opere della

natura erano ai suoi occhi un libro allegorico ove leggeva mille verità che

sfuggivano agli altri uomini” .

431

I dialoghi della Promenade traggono ispirazione dai luoghi in cui avvengono: ad

esempio, in un giardino labirintico Cleobulo si attarda nella considerazione

ambigua ed incerta della vita umana; osservando una foglia che, cadendo,

increspa uno specchio d’acqua, egli riflette sulla caducità della vita; sulla

Cfr. la voce Jardin (a cura di Louis de Jaucourt), in D. D e J.-B ’A , Encyclopédie,

427 IDEROT D LAMBERT

ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts at des métiers, Imprimerie des Éditeurs, Livourne 1770-

1779, p. 416.

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 86.

428 OCCO

Ibidem.

429 D. D , La passeggiata dello scettico. Colloquio sulla religione, la filosofia, la mondanità, M. Brini

430 IDEROT

Savorelli (a cura di), Serra e Riva Editori, Milano 1984, p. 22.

Ibid., p. 76-77.

431 78

sommità di una collina, il pensiero lo porta a discorrere sulla fatuità e vanità

umane rispetto alla bellezza del Creato; la vista di un’ampia vallata l’induce a

discorrere sulla condizione umana, costantemente soggetta al male e alla

morte .

432

Tutto, e in ogni luogo, è oggetto di un’attenta riflessione. Le passeggiate che ci

descrive Diderot avvengono in diversi “viali” (allées). Quelli presi in

considerazione dal filosofo francese sono metafore degli argomenti filosofici in

essi trattati e del “modus vivendi” di chi li abita.

I viali de La promenade sono tre: “l’allées des épines (il viale delle spine), l’allées des

marroniers (il viale dei castagni) e l’allées des fleurs (il viale dei fiori)” . A questi

433

tre luoghi si giunge attraverso tre strade.

La strada che porta al viale delle spine (quello frequentato dai religiosi),

inizialmente e a un primo sguardo, sembra la più sicura, ma in realtà è quella più

difficile da percorrere in quanto è piena di difficoltà. Generalmente tutti, almeno

in principio, percorriamo questa strada che, in sostanza, è quella che la tradizione

cristiana spinge a scegliere. Tuttavia, essendo questo il viale più difficile da

percorrere, è anche il primo ad essere abbandonato in favore di un altro viale. Il

viale delle spine, contrariamente a quello che si può pensare, non sostiene lo

spirito ma lo prostra e lo sottomette ad una fede dogmatica e anche feroce. In esso

i frequentatori procedono “fra i rovi e le ortiche” , a tastoni, in ginocchio e con

434

le mani e i visi feriti .

435

Un’ampia e bellissima strada imbocca il viale dei fiori (quello frequentato dai

mondani). Tutti sono portati, per natura, a sceglierla. È una strada ariosa,

percorribile in ampie comitive o anche in carrozze. È disseminata di alberi

frondosi e fiori colorati e profumati. Questo è il luogo in cui i sensi si possono

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., pp. 86-87.

432 OCCO

Ibid., p. 89.

433 D. D , La passeggiata dello scettico. Colloquio sulla religione, la filosofia, la mondanità, cit., p.

434 IDEROT

91.

E. C , Etica ed estetica del giardino, cit., p. 89.

435 OCCO 79

inebriare. Tuttavia, ad un occhio attento, non sfuggiranno i mille pericoli che si

celano dietro le lussureggianti siepi e cespugli fioriti. È il viale della vita mondana

e dei piaceri, il viale in cui si incontrano visi gai e allegri dietro cui si celano solo

vizi pericolosi, passioni esagerate e cattiveria verso gli altri che percorrono lo

stesso viale . Degli percorritori del viale dei fiori non ci si può fidare. Degli

436

esempi reali di questo viale potrebbero essere i giardini di Vaux-le-Vicomte, o

meglio ancora, i giardini di Versailles; in essi un’attenta etichetta vige in ogni

frangente della vita umana che non lascia spa

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

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