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Il legame tra le diverse varianti dello spagnolo in America

Nonostante le molteplici diversità per motivi storici tra le varie zone hispanohablantes (ispanofone) d'America, vi è una sorta di identità generale che raccoglie le differenze sotto un unico concetto di spagnolo atlantico; questo perché rispetto al castigliano in Spagna, l'insediamento del suddetto idioma è più recente. Al momento della scoperta dell'America, la città più importante di Spagna era senza ombra di dubbio Siviglia. Ad essa venne attribuito il privilegio di essere porto di partenza per i territori d'oltremare e chiaramente anche porto di arrivo. In aggiunta a ciò, già nel primo viaggio intrapreso dai coloni, una fetta importante di essi provenivano dall'Andalusia. L'elemento andaluso si insediò quindi in America fin da subito, e le caratteristiche linguistiche sorte in Andalusia si rispecchiavano nella variante che si andava formando in America. Come afferma lafilologa Fontanella de Weinberg M. B.:“[…] podemos afirmar que las investigaciones realizadas en la segunda mitad del siglo sobre el tema muestran que la comprobada antelación de la mayor parte de los rasgos en Andalucía y su traslación desde los primeros tiempos de la conquista a América, así como el peso demográfico de los colonos de esa procedencia, no dejan ya dudas de que los andaluces constituyeron un fermento - y decisivo fermento - de varios de los principales rasgos fonológicos que caracterizan a gran parte del español americano.” La predominanza numerica e linguistica di popolazione andalusa durante il periodo di formazione dello spagnolo in America ha dato vita alla cosiddetta teoria andaluza circa l’origine dell’idioma. Viene descritta dal linguista americano Lispski J.:“Muchos denominadores comunes del español de América, como el yeísmo (neutralización de la

oposición /y/-/ʎ/ a favor del primero), el seseo(neutralización de /θ/ y /s/ a favor del último), y el uso de ustedes en vez de vosotros, coinciden con los principales dialectos de Andalucía. Estos rasgos comunes, unidos a la hegemonía comercial sevillana durante la empresa colonial, han dado lugar a las teorías andalucistas del español de América, según las cuales el andaluz constituyó el modelo lingüístico más importante durante el periodo de formación del español de América."

Fontanella de Weinberg M. B., 1992: El español de América, Madrid, Editorial MAPFRE, p.42

Lipski J. M., 2005: El español de América, Madrid, Cátedra, p.50

La maggior parte dei tratti fonetici che ricordano la variante andalusa nell'Hispanoamérica vengono riscontrati lungo le zone costiere che una volta ospitavano i principali porti addetti al commercio.

Questa zona riguarda le coste dei Caraibi, la costa ovest del sud America fino al Río de la Plata. In queste città portuali era frenetico il contatto linguistico e sociale con le popolazioni provenienti dall'Andalusia e dalle Isole Canarie, di conseguenza sono sorte le varie somiglianze relative alla fonetica. Tra le suddette si possono elencare: la riduzione delle consonanti in posizione finale di sillaba, il seseo, il yeísmo e l'utilizzo di ustedes. Per quanto riguarda le zone interne del territorio, il flusso migratorio procedente dalla Castiglia era caratterizzato per lo più da burocrati, aristocratici, ecclesiastici o personale militare. Questi contatti però non furono superiori a quelli che distinguevano Andalusia e portiamericani, ciò viene inoltre dimostrato dall'assenza di alcuni elementi fonetici caratteristici della Península Ibérica come il suono /x/, la fricativa interdentale /θ/ e l'utilizzo di

Le basi dello spagnolo americano andavano formandosi intorno alla prima metà del XVI secolo, in corrispondenza delle spedizioni ed espansioni sul suolo americano. Gli abitanti delle città portuali che avevano acquisito una sorta di castigliano-andaluso, si muovevano verso l'entroterra portando con sé questa modalità linguistica, la quale veniva poi insegnata presso i nuovi insediamenti. Lo spagnolo nel frattempo continuava ad evolversi in costante contatto con altre lingue europee.

Il 1492, ossia il momento della scoperta del Nuovo Mondo, coincide con alcuni fondamentali cambi fonetici che disgiungono lo spagnolo dal castigliano medievale, creando un afflusso di diverse realizzazioni fonetiche all'arrivo nel nuovo continente. Di seguito un elenco di caratteristiche del lasso di tempo in questione: s z- il castigliano possedeva sei sibilanti tra sorde e sonore: /s/ (ss), /z/ (s), /t / (c), /d / (z), /š/ (x), /ž/ (g, j). Già in un

Primo momento, venne a mancare l'opposizione sonora/sorda, a favore di quest'ultima. In Andalusia occidentale e in America le sibilanti si convertirono in unico suono, cioè /s/, mentre nelle restanti zone della Spagna /t/ e /d/ fecero posto alla fricativa interdentale sorda /θ/. I suoni /š/ e /ž/ si fusero inizialmente in una fricativa sorda che cambiò completamente a metà del secolo XVII in /x/; nel secolo XVI la -f a inizio di parola procedente del latino non era più presente in Castilla La Vieja, mentre si conservava l'aspirazione /h/ della suddetta -f in alcune zone dell'Andalusia occidentale e in Castilla La Nueva; sia in Spagna che in America /b/ e /v/ erano ancora fonemi distinti, soltanto in un secondo momento si fusero in un unico suono; vos era utilizzato come pronome formale, mentre tú era riservato all'ambito familiare. In un secondo momento la forma vos scomparve dallo spagnolo.

dellaPenínsula e dalla maggior parte dello spagnolo americano. Alcune zone peròconservarono questo aspetto in tutti gli ambiti;

- il fenomeno del yeísmo era presente già dalle prime fasi della conquista. Nonostanteciò, ebbe un lento sviluppo e si estese gradualmente nel territorio;

- l’aspirazione e perdita di -s era già comune in alcune zone e si andava man manoestendendo;

- l’indistinzione tra -l e -r e la relativa caduta in fine di parola appare anche in Americanel corso del secolo XVI;

- caduta di consonanti sonore in posizione intervocalica;

- persistevano tuttavia fenomeni vocalici come il cambiamento di vocali atone e > i eo > u caratteristico dello spagnolo medievale; tale fenomeno diminuisce già dalsecolo XVII, seguito poi dalla sua graduale scomparsa. Un altro fenomeno vocalicopresente nello spagnolo americano era il mutamento dei dittonghi ae > ai, oa > ua.

L’español atlántico

attraversava dunque gli stessi cambiamenti dello spagnolo peninsulare fino a circa il XVII secolo. Dopodiché la crescita demografica, la voglia di una propria identità e i costanti flussi migratori frenarono il contatto con il castigliano di Spagna.

4.2. El elemento indígena

Quando i parlanti di due lingue diverse si ritrovano nel bel mezzo di un rapporto comunicativo si ha il così chiamato contatto linguistico, il quale genera a sua volta una serie di fenomeni di contatto tra i quali è opportuno menzionare il prestito. In numerose occasioni un sistema linguistico può accogliere vocaboli estranei al proprio lessico, ovvero appartenenti ad altri sistemi linguistici. Ciò può accadere in due distinte modalità: sotto forma di prestito o sotto forma di calco. Per comprendere al meglio il concetto di prestito segue l'illustrazione offerta dal linguista italiano Berruto G.: "Quando ciò che viaggia da una lingua aun'altra è materiale linguistico di superficie (fonemi, morfemi, parole, locuzioni ecc.), e in particolare quando si tratta di elementi lessicali, si parla più precisamente di 'prestito'. [...] Il prendere unità lessicali da un'altra lingua [...] è fisiologico e normale nella storia di tutte le lingue. Il lessico di una lingua [...] è infatti un insieme composito anche in relazione alla provenienza dei suoi elementi, essendo costituito sia da lessemi di tradizione o formazione indigena, sia, in misura di solito ridotta, ma comunque evidente, di lessemi provenienti da altre lingue, detti 'forestierismi'. Attraverso il prestito la parola entra a far parte del lessico senza apportare cambi relativi all'ortografia, morfologia o fonetica della lingua ricevente. Circa l'aspetto della morfologia il prestito necessita adattarsi a quella della lingua ricevente (modo, tempo, persona per i verbi e

così via). Un esempio di adattamento ortografico può essere il termine football (dell’inglese) che nella lingua spagnola diventa fútbol. Un esempio di adattamento fonologico è la parola estándar, procedente dall’inglese standard. Invece, con il concetto di calco avviene l’incorporazione di una parola per mezzo della sua completa traduzione nellalingua ricevente; proseguendo con l’analisi di Berruto G.:“Quando ciò che passa da una lingua a un'altra non è una parola o espressione nei suoi aspetti formali, ma il suo significato, o la sua struttura interna, resi con mezzi propri della lingua ricevente, si parla di 'calchi'50[…].” Ne è esempio in inglese skyscraper (grattacielo), che diventa rascacielos in spagnolo. Un vocabolo può entrare a far parte della lingua ricevente allo stesso tempo sia come prestito che come calco, difatti fútbol in spagnolo possiede anche

un'altra forma, vale a dire balompié. I cosiddetti indigenismos – parole originarie delle lingue indigene entrate a far parte del lessico spagnolo – devono anch'essi allinearsi al sistema morfologico e fonologico della lingua che li riceve. La maggior parte dei termini di provenienza indigena che entrano a far parte del vocabolario peninsulare sono prestiti, giacché al momento della conquista dell'America, i coloni non possedevano una conoscenza delle lingue indigene tale da poter ottenere una minuziosa traduzione e soprattutto perché i suddetti vocaboli rappresentavano elementi sconosciuti per i conquistatori. Di conseguenza, gli indigenismos servivano per dare un nome a tutto ciò che a quel tempo fosse sconosciuto: flora, fauna, utensili, agricoltura, minerali, vestiti, religione e molto altro. Ciò fa comprendere quanto fosse veritiera l'espressione Nuevo Mundo, effettivamente un nuovo mondo tutto da scoprire. In America

Arrivarono coloni di svariate nazionalità e appartenenti a differenti zone del Regno Castigliano-Leon.

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/07 Lingua e traduzione - lingua spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cassinog di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Mediazione spagnola II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Colantonio Claudia.