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Il reparto di diagnostica senologica
Il secondo reparto assegnatomi è stato il reparto di diagnostica senologica in cui, tra i diversi esami, viene eseguito l'esame mammografico. Il reparto è diretto dal dottor Giuseppe Di Giulio ed è localizzato al secondo piano della Palazzina Poliambulatori, Padiglione 33, del Policlinico San Matteo. Si tratta inoltre di un centro diagnostico di riferimento per l'attività di screening mammografico della ASL di Pavia.Struttura del reparto e tecnologie
All'ingresso del reparto è presente la sala d'attesa e l'ufficio di registrazione C.U.P., da lì le pazienti vengono chiamate ed invitate ad entrare all'interno per eseguire i diversi esami. Il reparto dispone di 2 sale per l'esecuzione dell'esame mammografico, 2 sale per l'esecuzione dell'ecografia, 1 sala per l'esecuzione di biopsie stereotassiche e 1 sala per la visita senologica. I macchinari presenti nelle due sale di diagnostica sono Sectra,Con tecnologia digitale diretta, e Pristina. Quest'ultima ha circa un anno di vita ed è uno degli ultimissimi modelli presenti in commercio; si tratta infatti di un mammografo che permette l'esecuzione di tomosintesi e acquisizione a doppia energia, tecnologie innovative ed esclusive sul territorio pavese.
La tomosintesi permette una "stratigrafia" della mammella e quindi l'acquisizione di molte più immagini e informazioni diagnostiche rispetto alla mammografia "tradizionale" e la possibilità di eliminare gli effetti della sovrapposizione di altre strutture anatomiche. Si tratta quindi di un esame tridimensionale ad alta definizione con la possibilità di intercettare meglio lesioni tumorali, anche molto piccole.
Inoltre, con un apparecchio radiologico ad acquisizione a doppia energia le potenzialità e possibilità diagnostiche della mammografia sono superiori rispetto a quelle di un esame standard.
L'apparecchiatura permette anche esami mammografici con mezzo di contrasto.
Sistemi informativi HIS, RIS e PACS sono sistemi informativi che hanno la funzione di coordinare la raccolta, la gestione, la presentazione e lo scambio di informazioni. Esistono 3 sistemi informativi sanitari:
- HIS (Hospital Information System): sistema informativo ospedaliero che gestisce i dati relativi al paziente, alle attività fornite dalla struttura e alle risorse.
- RIS (Radiological Information System): sistema informativo radiologico che ha il compito di gestire le informazioni generate nel reparto di radiologia. In particolare, si occupa della raccolta di informazioni amministrative, come i dati anagrafici del paziente ed il tipo di esame radiologico da effettuare, e di interesse clinico. Tramite il RIS dunque possiamo visualizzare le varie richieste d'esame che si presentano tutte nella sezione "worklist", accettarle, dare l'inizio
E la fine esecuzione dell'esame. Il Policlinico San Matteo utilizza un sistema RIS chiamato "Fenix".
PACS: sono sistemi che hanno la possibilità di accedere immediatamente alle immagini acquisite nei 10 giorni precedenti, di richiamare le immagini prodotte 2 anni prima e di conservare per scopo medico-legale le immagini degli ultimi 20 anni. PACS e RIS fanno parte dell'HIS.
Modalità di esecuzione dell'esame mammografico
Prima dello svolgimento pratico dell'esame mammografico, la paziente appena arrivata si rivolge alla segreteria C.U.P., presente all'ingresso nella sala d'aspetto, dove delle segretarie si occupano di raccogliere i suoi dati e gli esami precedenti se presenti, per poi mettere tutto insieme a quella che sarà la sua cartella. Una volta fatto ciò comparirà ai tecnici nella finestra worklist di Fenix che l'esame della paziente è accettato, di conseguenza recuperano la cartella e
invitano la paziente ad accomodarsi nella sala in cui verrà svolto l'esame. L'approccio iniziale con la paziente è di fondamentale importanza e permette al tecnico di stringere un vero e proprio patto con quest'ultima, il che contribuirà alla corretta esecuzione dell'esame. Per prima cosa è bene che il tecnico si presenti e che faccia una breve anamnesi, e cioè: - verificare la corrispondenza tra i dati anagrafici registrati e quelli effettivi ponendo direttamente delle domande alla paziente - chiedere qual è il motivo dell'esecuzione dell'esame mammografico, se per la presenza di qualche sintomo in particolare, se per controllo dopo un'operazione o se per un semplice controllo di routine (se dovessero essere presenti sintomi chiedere dove sono localizzati) - informarsi sulla presenza di familiarità, quindi se in famiglia ci sono stati episodi di tumori al seno - chiedere se ha avuto precedenti. Se siamo inpresenza di una giovane donna bisogna inoltre far firmare il foglio che attesti lo stato di nongravidanza (se così non fosse l’esame non potrebbe essere eseguito).Dopo questa prima fase iniziale, aver dato l’inizio esecuzione su Fenix e aver aperto l’esame, vengono datealla paziente delle indicazioni la prima delle quali è quella di rimanere a torace scoperto.Dato che si lavora con donne, ovvero pazienti che a prescindere dal motivo dell’esecuzione dell’esame sonopreoccupate e in ansia per il risultato, è sempre utile la comunicazione; quindi parlare con la paziente,anche nel corso dell’esecuzione dell’esame, per cercare di tranquillizzarla e darle indicazioni su cosa si staeffettuando, come lo si sta effettuando e perché. Questo aumenta il livello di collaborazione che si traducein una più rapida esecuzione dell’esame ed un risultato tecnico di qualità superiore.Le proiezioni standard che
vengono eseguite per l'esame alla mammella sono la proiezione cranio caudale e la proiezione obliqua, in alcuni casi si esegue una terza proiezione, ovvero la laterale. In qualunque caso per ogni acquisizione bisogna selezionare il lato destro o sinistro.- Proiezione cranio caudale: la paziente è in stazione eretta davanti la macchina radiologica con i piedi uniti, le viene indicato di ruotare il viso dal lato opposto rispetto a quello in esame per eliminare possibili coni d'ombra dovuti a naso e mento; per lo stesso motivo vengono portati indietro i capelli e la spalla; quest'ultima viene allontanata anche per non avere sovrapposizioni dovute alla testa omerale (potrebbe essere d'aiuto far piegare alla paziente il braccio del lato in esame). Dopo ciò il tecnico posiziona la mammella perfettamente al centro del piano d'appoggio con quest'ultimo all'altezza del solco mammario, la accompagna con la mano e stende i quadranti.
inferiori per comprenderli bene nel radiogramma. Bisogna assicurarsi che sia i settori interni che quelli esterni siano compresi e che il capezzolo sia perfettamente in asse. Dopo aver informato la paziente ed averla rassicurata, il tecnico inizierà la fase di compressione e, per evitare inconvenienti, tiene con la mano la spalla del lato in esame, facendo pressione con l'avambraccio sul torace della paziente, in modo che non possa allontanarsi dalla macchina radiologica. Dopo aver effettuato la giusta compressione ed essersi assicurato dell'assenza di pieghe cutanee, il tecnico può raggiungere la console di comando ed erogare.
I criteri di correttezza di questa proiezione sono:
- Corpo mammario perfettamente al centro del radiogramma
- Capezzolo in asse
- Dimostrazione del muscolo retromammario (non sempre si riesce)
- Assenza di pieghe cutanee e artefatti
- Simmetria
Proiezione obliqua: la paziente è in stazione eretta davanti
la macchina radiologica con i piedi uniti; lo stativo viene ruotato di 45° (in alcuni casi anche di 60°). Il tecnico accompagna la mano dellato in esame della paziente all’altezza della porzione inferiore della maniglia posta lateralmente allo stativo e stabilisce l’altezza adeguata del piano d’appoggio. Viene indicato alla paziente di inclinarsi in modo da posizionare la linea ascellare mediana parallelamente al potter e il corpo mammario al centro del piano d’appoggio, le viene inoltre detto di rilassare la spalla per comprendere bene cavo ascellare e muscolo pettorale. Tenendo la mano sulle spalle della paziente per non farle perdere la posizione assunta, il tecnico accompagna la mammella verso il centro del potter distendendola e, sempre dopo aver avvisato la paziente, inizia la fase di compressione senza mai lasciare la mammella. Se il posizionamento è stato effettuato correttamente la clavicola non andrà ad ostacolare la compressione. Anche in
Questo caso solo dopo essersi assicurato dell'assenza di pieghe cutanee, il tecnico può raggiungere la console di comando ed erogare.
I criteri di correttezza di questa proiezione sono:
- Ombra riferibile al muscolo pettorale fino al livello del capezzolo
- Capezzolo in asse
- Rappresentazione dell'angolo sottomammario (non sempre si riesce)
- Simmetria
- Assenza di pieghe cutanee o artefatti
Proiezione laterale: la paziente è in stazione eretta davanti la macchina radiologica; lo stativo viene ruotato di 90°, quindi il potter è perpendicolare al pavimento ed il suo angolo superiore deve essere all'altezza della spalla del lato in esame. Il tecnico indica alla paziente di appoggiare il cavo ascellare sull'angolo superiore del potter, facendo in modo che il braccio si adagi sul lato dello stesso. Anche in questo caso, avvisando la paziente, inizia la compressione dopo aver preso con la mano la mammella e continua.
ad accompagnarla fino alla fine. Prima di allontanarsi ed erogarebisogna controllare che non ci siano pieghe cutanee o sovrapposizioni tra addome e quadrantiinferiori e che non ci siano ombre dovute al volto. I criteri di correttezza di questa proiezione sono:- Capezzolo in asse
- Dimostrazione dell'angolo sottomammario
- Rappresentazione di parte del muscolo pettorale (non sempre si riesce)
- Simmetria
- Assenza di pieghe cutanee o artefatti