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RIS chiamato "Fenix"

PACS: sono sistemi che hanno la possibilità di accedere immediatamente alle immagini acquisite nei 10 giorni precedenti, di richiamare le immagini prodotte 2 anni prima e di conservare per scopo medico-legale le immagini degli ultimi 20 anni. PACS e RIS fanno parte dell'HIS.

Accesso del paziente

I pazienti ambulatoriali devono, come prima cosa, rivolgersi alla segreteria del C.U.P. che eseguirà la cosiddetta accettazione dell'esame. L'accesso fisico del paziente alla prestazione diagnostica deve poi essere attentamente controllato dal tecnico di radiologia, infatti, quando si chiama un paziente è importante accertarsi della sua identità e fare una breve anamnesi. Dopo ciò si può procedere facendo togliere al paziente gli indumenti che potrebbero creare degli artefatti o che interfieriscono con l'esame da eseguire e si posizionano le dovute protezioni. Nel caso in cui siamo in presenza di

Un paziente pediatrico, nella maggior parte dei casi rimane all'interno della sala un genitore/tutore al quale si farà indossare un camice piombato, dispositivo di radioprotezione.

Nel caso invece di donne di età compresa tra i 12 anni e i 55 anni è importante accertarsi che non siano in stato di gravidanza e perciò viene fatta firmare alla paziente una dichiarazione che esclude tale possibilità (se minorenne si richiede la firma del genitore o di chi la accompagna).

I pazienti ambulatoriali sono, in genere, pazienti traumatizzati che eseguono dei controlli periodicamente per valutare le condizioni del trauma, per cui i motivi dell'esecuzione di esami radiografici possono essere molteplici:

  • È possibile che si tratti di pazienti ingessati che eseguono delle radiografie per valutare se, dopo il periodo prestabilito dal medico, è possibile togliere il gesso.
  • Stesso discorso vale se piuttosto che il gesso hanno delle fasciature.

rigide.- È possibile che siano pazienti con dei tutori che immobilizzano un'articolazione (ad esempio il Desault) che deve essere controllata ed in questo caso bisogna capire che tipo di tutori sono, se si possono togliere per eseguire l'esame radiologico o se invece bisogna eseguirlo con il tutore stesso.

Un altro motivo è il controllo periodico post-intervento, ad esempio di protesi o osteosintesi. In relazione a tutto ciò si svolge poi il lavoro del tecnico, nel senso che, in base alle condizioni del paziente e al tipo di paziente, si decidono la posizione più opportuna da far assumere, in modo da eseguire le radiografie rispettando il più possibile i criteri di correttezza, e le modifiche da attuare ai parametri di esposizione (kV e mAs) che, ad esempio, vengono aumentati se il paziente è ingessato (si distinguono i casi in cui si tratta di gesso "vero" osintetico) o potrebbero essere diminuiti per un paziente pediatrico.

Ecc. Anche in questo tipo di esami, così come per qualsiasi altro tipo di esame radiologico, bisogna sempre tenere presente che il paziente è da considerarsi un complesso psico-fisico, una PERSONA che si trova in una situazione di difficoltà, con la quale bisogna essere comprensivi, disponibili, gentili e UMANI. In generale, cercare di mettere a proprio agio il paziente e di tranquillizzarlo, porta ad una migliore collaborazione che si traduce in una più rapida esecuzione dell'esame ed un risultato tecnico di qualità superiore.

Struttura del reparto e apparecchiature annesse

L'ambulatorio è costituito da due sale radiologiche e una sala chiamata camera chiara:

  • una delle due sale radiologiche è la cosiddetta diagnostica lenta e viene utilizzata tutti i giorni per gli esami ambulatoriali;
  • l'altra prende il nome dall'apparecchiatura presente in essa, ovvero Iconos e, a differenza della precedente, un giorno a settimana (il

mercoledì viene utilizzata per l'esecuzione degli esami radiologici con mezzo di contrasto; gli altri giorni settimanali viene invece utilizzata come una normale sala diagnostica per gli esami ambulatoriali.

Nella diagnostica lenta sono presenti:

  • uno stativo verticale, per esami che devono essere svolti con paziente in ortostasi;
  • un tavolo radiologico orizzontale, dove vengono svolti gli esami con paziente in clinostasi ed è possibile eseguirli sia in potter che fuori potter;

Capita anche in questo reparto, così come avviene molto più spesso in pronto soccorso, che il paziente non è collaborante o non riesce a stare in stazione eretta, per cui bisogna eseguire in clinostasi esami che invece in teoria dovrebbero essere eseguiti in ortostasi. Il tavolo radiologico è possibile posizionarlo come crediamo più opportuno, può essere sollevato, abbassato o spostato in senso orizzontale nei due piani ortogonali, grazie a dei

pedali presenti alla sua base;

  • uno stativo pensile, cioè un tubo radiogeno attaccato al soffitto su dei binari. Questi conferiscono al tubo ampia mobilità, infatti è possibile muoverlo nelle due direzioni ortogonali, ruotarlo a 360° e inclinarlo, permettendo quindi di obliquare il raggio in senso cranio-caudale, caudo-craniale, latero-mediale o medio-laterale. Questo permette al tecnico di poter eseguire abbastanza bene anche esami su pazienti poco collaboranti e di poter trovare delle valide alternative alle proiezioni standard quando necessario. Questo stesso tubo radiogeno è utilizzato anche per gli esami in potter sullo stativo verticale.

La postazione del tavolo di comando dell'apparecchiatura si trova in una piccola area adiacente alla sala, costituita da una consolle molto semplice che permette di selezionare la modalità di esecuzione dell'esame (fuori potter/ in potter sul tavolo orizzontale o sullo stativo verticale), il

protocollo (ad esempio tibio-tarsica per lo studio della caviglia) con dei valori di mAs e kV associati che sono però modificabili nel caso in cui si ritenesse opportuno, e il pulsante di erogazione del fascio che permette di andare in fase di preparazione e poi erogare.

Nella sala chiamata Iconos è presente invece un telecomandato provvisto di scopia, motivo per cui la sala viene utilizzata anche per eseguire esami radiologici all'apparato digerente con mezzo di contrasto.

Anche in questo caso la consolle di comando è adiacente alla sala e permette di controllare tutti i movimenti dell'apparecchiatura e cioè è possibile: ribaltare il tavolo radiologico dalla posizione verticale a quella orizzontale e viceversa, variare i gradi di inclinazione del tubo, modificare la collimazione del fascio radiogeno tramite campo luminoso ecc.

Si possono impostare inoltre protocolli diversi in base alla tipologia di esame da eseguire e ad ognuno corrispondono dei

parametri preimpostati. Anche qui si ha la possibilità di modificarli se ritenuto necessario. Le tre modalità sono: 1. ICONOS DFR, utilizzato per gli esami dell'apparato digerente con mezzo di contrasto, in quanto permette di acquisire radiografie in sequenza. 2. ICONOS Spot film, utilizzato per acquisire le comuni radiografie usufruendo dell'utilizzo della scopia. 3. ICONOS Bed, utilizzato per effettuare le radiografie fuori potter e pertanto è importante ricordare di non usufruire di scopia per non impressionare la cassetta radiologica e renderla inutilizzabile per un'esposizione successiva. Entrambe le sale utilizzano un sistema di acquisizione radiologico di tipo analogico. Vengono in pratica utilizzate delle cassette radiografiche che possiedono dei codici a barre, dei tre formati standard in base al distretto anatomico da studiare (35x43 cm / 24x36 cm / 18x24 cm), e ne viene utilizzata una diversa per ogni proiezione, salvo il caso in cui si decida di

Dividere una cassetta in due (opzione presente solo nella sala Iconos). La particolarità di queste cassette è che possiedono dei fosfori a memoria che immagazzinano la radiazione dopo l'esposizione e la trasformano in radiazione luminosa, poi vengono inserite nell'apposito scanner che digitalizza la radiazione e rivela l'immagine radiologica vera e propria.

La camera chiara, invece, è una sala in cui sono presenti:

  • Le postazioni dei computer per i tecnici, dalle quali gestiscono gli esami radiologici e possono: dare l'inizio e la fine esecuzione di questi ultimi su Fenix, mandare in stampa i CD o le pellicole radiografiche, stampare le etichette per le buste da consegnare ai pazienti ecc.
  • Una stampante per la stampa appunto delle pellicole radiografiche ai pazienti che le richiedono (per averle devono consegnare ai tecnici il referto del medico radiologo, non dell'ortopedico, che verrà inserito nella busta insieme alle radiografie);

Uno scanner collegato ad un monitor -> una volta dato l'inizio esecuzione di un esame su Fenix, questo apparirà sotto nominativo del paziente sul monitor dell'apparecchio; poi una volta impressionate le cassette, vengono assegnate alla rispettiva proiezione tramite una luce laser che legge dei codici a barre e vengono inserite in un apposito "binario" dove sempre tramite una luce laser vengono sviluppate le immagini radiologiche che appariranno sul monitor. Da quest'ultimo è possibile attuare delle modifiche come l'inserimento di lettere che indicano il lato in esame, aggiungere delle descrizioni (ad esempio "in carico" se si tratta di radiografie eseguite sotto carico), ritagliare le immagini, gestire la luminosità e il contrasto ecc. Dopo ciò vengono inviate a PACS.

Due esempi di esami radiologici eseguiti in Ambulatorio

Bacino

La proiezione standard che si esegue per il bacino è l'antero-posteriore. Il

paziente si pone in decubito orizzontale supino sul tavolo radiologico, pone gli arti superiori sul petto per escluderli dal radiogramma egli viene indicato di unire le punte dei piedi; in questo modo attua una rotazione interna di circa 20° degli arti inferiori e di conseguenza, fisiologicamente, il collo femorale di entrambi i lati si dispone parallelamente (quanto possibile) al tavolo radiologico. Ricordiamo che se il paziente non collabora possiamo utilizzare dei sacchetti di sabbia per agevolare l’assunzione di questa posizione. Posizionando il paziente correttamente la linea bicrestoiliaca, la bisiliaca e la xifopubica saranno parallele al piano sensibile e ciò ci permetterà di avere una simmetria dei due emibacini e uguali dimensioni dei forami otturatori.

La cassetta radiografica che viene utilizzata è quella dalle dimensioni 35x43 cm e viene posta in orizzontale.

Il raggio centrale incide perpendicolarmente al piano sensibile nel punto di incrocio tra la

sere posizionato in modo tale che la linea xifopubica e la bisiliaca siano allineate. Il tubo è posto ad una distanza fuoco-pellicola di 100-110 cm circa. Rispettando quelli che sono i criteri di correttezza, il bacino deve essere posizionato correttamente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
10 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LuanaRinaldi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche radiografiche ambulatoriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Medicina Prof..