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Estratto del documento

CAPITOLO SECONDO: EMPLOYEE, WORKER E SELF-EMPLOYED .........5

La necessità della distinzione. ...........................................................................5

Employee. ..........................................................................................................6

L’esistenza del contratto, eccezioni per gli “agency workers”. ..........................7

L’esecuzione personale del lavoro. ....................................................................8

I criteri della reciprocità delle obbligazioni e del controllo................................9

Altri criteri. ........................................................................................................9

Worker e self-employed. ................................................................................. 10

CAPITOLO TERZO: THE PERSONAL EMPLOYMENT CONTRACT .......... 11

La categoria. .................................................................................................... 11

Pre-employment, full-employment, sub-employment e post-employment. ..... 12

I lavoratori occasionali tra full-employment e sub-employment. ...................... 13

Il lavoro intermittente. ..................................................................................... 13

La natura degli obblighi fra le parti nella fase di sotto-impiego. ...................... 14

L’employment status del lavoratore intermittente. ........................................... 15

Conclusioni...................................................................................................... 17

CAPITOLO QUARTO: IL CONTRATTO DI LAVORO IN ITALIA ............... 18

II

Introduzione. ................................................................................................... 18

I casi in limine e la procedura di certificazione. ............................................... 19

Parasubordinazione e lavoro autonomo. .......................................................... 21

CAPITOLO QUINTO: IL PANORAMA EUROPEO ......................................... 23

Le nuove tendenze del lavoro autonomo, il parere 2011/C 18/08 del comitato

economico e sociale europeo. .................................................................................. 23

Il lavoro autonomo economicamente dipendente. ............................................ 24

Modelli europei a confronto. ........................................................................... 25

Conclusioni. ........................................................................................................ 27

Bibliografia. ........................................................................................................ 28

Sentenze. ............................................................................................................. 28

III

Prefazione.

I concetti di worker ed employee non sono semplici da definire. Si tratta di

due termini che hanno alle spalle un’ampia storia di ricerca, dibattitti ed

elaborazioni. È naturalmente possibile darne definizioni e spiegazioni ma queste

non sarebbero certamente sufficienti a comprendere il significato delle categorie.

la portata se non alla luce di un’ampia e

Di fatto non se ne può percepire

articolata analisi non solo della loro evoluzione nel tempo ma soprattutto delle

loro implicazioni pratiche sia nel panorama inglese che in quello comunitario.

Questo lavoro si prefigge l’obiettivo di fornire una conoscenza più ampia e

articolata possibile di questi elementi. Per farlo inviterei ad evitare di ricorrere

ad analogie allo scopo di ricondurre le figure e le istituzioni di cui si tratterà a

categorie del nostro sistema legislativo. Generalmente infatti si fa corrispondere

la figura di worker a quella del lavoratore parasubordinato e la figura di employee

a quella di lavoratore subordinato. L’operazione, che ha certamente rilievo dal

punto di vista di un’adeguata analisi comparatistica, obbliga comunque ad

apportare forzature e quindi a distorcere i concetti originali. Inoltre molti

all’interno

elementi del diritto inglese non hanno sempre figure corrispondenti

del diritto italiano.

Proprio per questo motivo l’analisi è stata divisa in due macrocategorie. La

prima che comprende i primi tre capitoli si focalizza sul diritto inglese, mentre

sposta l’attenzione

la seconda, comprendente i capitoli quattro e cinque,

sull’analisi comparatistica della materia in chiave europea. 1

C P

APITOLO RIMO

PROFILI STORICI –

Sommario: 1. Nascita del diritto del lavoro in Europa. 2. La relazione tra

– L’alfabeto dei

master-servant: origini ed evoluzione del rapporto. 3.

concetti e le prime definizione di workman. 4. Gli sviluppi alla fine del

XX secolo.

1. Nascita del diritto del lavoro in Europa.

La nascita del diritto del lavoro, come elemento autonomo e distinto dalle

altre branche del diritto, si fa storicamente risalire al XX secolo. Pur essendo già

presenti all’interno del XIX secolo le prime leggi protettive dei soggetti

svantaggiati (donne e bambini) e le prime norme riguardanti la disciplina degli

un’autonoma elaborazione scientifica

infortuni sul lavoro, non esiste ancora

riguardante il diritto del lavoro, evoluzione che si registrerà solo

successivamente (Barassi e Messina in Italia, Lotmar e Sinzheimer in

Tuttavia l’Inghilterra di quel periodo costituisce una vera e propria

Germania).

eccezione in materia di elaborazione; vengono certamente prodotti studi e trattati

ma si tratta di opere tutte carenti di metodologia, sistematicità e coesione,

situazione che si protrarrà ben oltre la seconda guerra mondiale. Degno

“Industrial

comunque di nota è il famoso Democracy” di Sidney e Beatrice

Webb realizzato nel 1897 e riformato in nove edizioni fino al 1926. La novità è

ravvisabile, oltre che nel critico studio delle relazioni industriali, nell’analisi

dell’influsso della scuola sociologica sul diritto del lavoro e nell’utilizzo della

metodo d’indagine.

stessa come A ravvisare questi aspetti di novità è Kahn-

Freud, giurista tedesco del XX secolo nonché uno dei maggiori esperti di diritto

del lavoro della sua epoca.

2. La relazione tra master-servant: origini ed evoluzione del rapporto.

dell’abrogazione dei

Al 1875, anno Master and Servant Acts, i giuristi

inglesi fanno risalire la nascita del contratto, come categoria normativa alla quale

2

In particolare, l’abrogazione dei

ricondurre la relazione lavorativa. Master and

Servant Acts, atti normativi volti a regolare la tradizionale relazione tra datore di

lavoro (master) e lavoratore subordinato (sevant) riconducibili al XIIX e XIX

secolo, porta con se la cancellazione di una tradizione risalente a ben prima

l’emanazione della stessa normativa. Per comprendere la portata di questa

rivoluzione basti guardare a come venga descritta la relazione master-servant

nell’opera “Commentaries on the Law of England”, redatta in quattro volumi da

William Blackstone tra il 1765 e il 1769. I commentari di Blackstone, pietre

miliari della letteratura giuridica europea per ampiezza, influenza e meticolosità

dell’analisi, dell’evoluzione dell’ordinamento

ci forniscono una chiara veduta

inglese. Infatti nel periodo tra il 1770 e il 1850, successivamente alla morte

dell’autore, vengono pubblicate numerose rinnovate edizioni dei commentari.

Pur coincidendo il periodo di pubblicazione con quello dell’esplosione della

rivoluzione industriale, il capitolo relativo alla relazione master-servant

rimaneva praticamente invariato come permaneva sottosviluppata la sezione

relativa al contratto, soprattutto se guardata alla luce dell’epoca storica per

definizione segnata da un mutamento radicale del mondo del lavoro. Questo sta

fosse radicata nel sistema inglese l’applicazione dei

appunto a dimostrare quanto

Master and Servant Acts. Si riscontrano tuttavia altre contraddizioni. Il rapporto

tra datore e lavoratore subordinato, pur essendo qualificato prima alla stregua di

“do

una relazione di convenienza e successivamente nei termini di un ut facias”,

non riscontra reale applicazione sul piano delle reciproche obbligazioni, non

essendone prevista una puntuale disciplina. Quello che non emerge con

chiarezza è la base del rapporto, che potrebbe essere ugualmente riconducibile

ad un contratto piuttosto che un obbligo legale o una condizione dei soggetti.

Per cogliere la lontananza del pensiero giuridico inglese da quello europeo

continentale Kahn-Freud esegue una comparazione tra i Commentari di

il “Traitè opera pressoché contemporanea

Blackstone ed du contrat de louage”

del giurista francese Robert Joseph Pothier. Khan-Freud rileva come i due

giuristi siano di fatto agli antipodi in relazione all’indagine dell’elemento

lo sottovaluta, tralasciandone l’importanza

contrattuale nelle loro opere, il primo

e l’emersione nella stessa società, il secondo, al contrario, lo sopravvaluta

ricercandone le origini nella locatio conductio operarum romana (locazione per

alla

la conduzione di schiavi) piuttosto che concentrarsi sull’applicabilità

L’elemento scriminante tra

Francia del tempo. i punti di vista dei due giuristi è

secondo Kahn-Freud la mancata ricezione del diritto romano nel Regno Unito.

Tuttavia la forza della concezione di Pothier, pur espressamente riconosciuta ad

oggi come inadeguata, stava nella possibilità di prestarsi da solida base per la

successiva evoluzione del diritto del lavoro, possibilità che di fatto si è realizzata.

3

Per lungo tempo la distinzione predominante tra le classi di lavoratori fu

quella tra lavoratori manuali e non. Dal 1806 e più precisamente dal 1867 i

Master and Servant Acts vennero estesi ad una cerchia definita di soggetti, ai

lavoratori a cui la disciplina non veniva applicata era dato il temine di employee.

Da questo momento si sviluppa un modello più contrattuale di rapporto di lavoro.

La concezione dell’elemento contrattuale rappresentata da Blackstone era

radicata nell’Inghilterra che l’abrogazione dei

poi così del XIX secolo Master

and Servant Acts fu solo formale, dato che la tradizionale normativa continuò,

seppur con minor rigore, ad essere applicata. Solo nel primo novecento si

percepiranno gli sviluppi dell’abrogazione intervenuta più di vent’anni prima.

L’alfabeto

3. dei concetti e le prime definizione di workman.

Con la locuzione alfabeto dei concetti si fa riferimento ad una pratica

giuridica continentale attraverso la quale il giurista, alla presentazione della

materia da trattare ne definisce preventivamente ed accuratamente il suo campo

di applicazione al fine di compren

Dettagli
A.A. 2014-2015
32 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher liuk91-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto europeo e comparato del Lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Magnani Mariella.