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Capitolo I - Il pensiero e la creatività
1. La Creatività
I primi studi sulla creatività la considerarono prevalentemente da un punto di vista biologico, ritenendola un fatto genetico ed ereditario, associato alla parte irrazionale della psiche. Solo a partire dal Novecento vennero presi in considerazione aspetti diversi da quelli meramente biologici e genetici.
A secondo del campo specifico di ricerca, la creatività è stata osservata da diverse prospettive:
- Psicoanalitica, come la capacità di fare ricorso a contenuti inconsci.
- Comportamentista, come associazioni tra stimoli e risposte attraverso i rinforzi.
- Personalista, nel senso del perfetto funzionamento dell'individuo.
- Costruttivista, come relazione tra sviluppo del pensiero creativo e attiva partecipazione nel processo stesso.
- Cognitivista, come una funzione dell'io che perviene a soluzioni efficaci.
Nelle diverse definizioni scientifiche di creatività si possono...
distinguere tre prospettive che sottintendono modelli conoscitivi diversi e che si pongono tra loro in un rapporto di complementarità: - prospettiva genetica, relativa alle origini della funzione, della capacità dell'atto creativo. - Prospettiva morfologica: rapporto tra esperienza creativa e alcune qualità dell'mente. - Prospettiva del processo e delle abilità che esamina le azioni generate da creatività e il loro prodotto. La prospettiva psicanalitica sulla creatività Nella concezione Freudiana, l'artista si espone alla tensione dialettica tra conscio e inconscio. Freud che studiò a fondo il processo creativo, considerava gli artisti veri precursori nella conoscenza del mondo psichico. Nel saggio intitolato "Il poeta e la fantasia" (1908), il medico austriaco individua l'origine della creatività nel desiderio infantile in quanto una forte esperienza nel presente ridesta nel poeta il ricordo di.un'esperienza precedente da cui nasce un desiderio che trova appagamento e realizzazione nell'opera creativa. Per Freud, dunque, il talento e l'abilità artistica sono legati alla sublimazione. Secondo Carl Jung, allievo di Freud, il processo creativo si può sviluppare secondo due modalità: - modalità psicologica: il contenuto dell'opera creativa dipende da un scopo diretto, consapevole e finalistico. - modalità visionaria: il processo creativo consisterebbe in un'animazione inconscia dell'archetipo perché il contenuto non trae origine dalle esperienze di vita ma da qualcosa senza spazio né tempo. Donald Winnicott ritiene che vivere creativamente sia una condizione di sanità, dunque intende la creatività come una funzione dell'attività sana degli individui. La creatività, per Winnicott, appartiene alla condizione stessa del vivere in quanto è connaturata al modo dirapportarsi dell'individuo con l'esterno. Essa non riguarda soltanto la produzione artistica ma la vita stessa. 2. Pensiero verticale e Pensiero laterale Il pensiero dotato di creatività ha ispirato l'elaborazione di concetti come quello del lateral thinking, pensiero laterale, termine coniato alla fine degli anni '60 dallo scrittore maltese Edward De Bono, che lo vede contrapposto al cosiddetto "pensiero verticale". In qualche modo, il pensiero laterale, che nasce dall'intuito e dalla parte più istintiva di noi stessi, si riallaccia all'intelligenza emotiva di Goleman e, prima di lui, di Gardner. De Bono propone un aneddoto per cogliere la differenza tra "pensiero verticale" e "pensiero laterale": Il Mercante Molto tempo fa un mercante inglese si trovò ad essere debitore di un usuraio. L'usuraio, che era di animo malvagio, fingendo di venire incontro al mercante che gli chiedeva indulgenza, gliproposto un tag html per formattare il testo:Propose una soluzione: avrebbe annullato il debito soltanto se avesse ricevuto in sposa la figlia del mercante, una ragazza molto giovane e bella. L'usuraio spiegò che avrebbe fatto decidere alla sorte: avrebbe messo nella sua bisaccia due sassolini, uno bianco e l'altro nero. Se la ragazza avesse estratto il sassolino nero, sarebbe diventata sua sposa e il debito di suo padre sarebbe stato dimenticato. Se avesse estratto il sassolino bianco, la ragazza sarebbe rimasta con suo padre e il debito sarebbe stato cancellato anche in tal caso.
Il mercante e la figlia non ebbero scelta: se avessero rifiutato la proposta dell'usuraio, il padre sarebbe stato rinchiuso in prigione e lei sarebbe stata uccisa.
La scena si svolse in un viale pieno di sassi di ghiaia. L'usuraio si chinò per raccogliere i sassolini da mettere nella borsa per il sorteggio e la ragazza notò che ne prese due neri: in ogni caso avrebbe perso.
E' proprio in questo momento che viene proposto un tag html per formattare il testo.
In luce la differenza tra "pensiero verticale" e "pensiero laterale". Applicando il pensiero verticale, probabilmente la fanciulla: - si sarebbe rifiutata di estrarre il sassolino; - avrebbe provato a smascherare l'usuraio imbroglione; - avrebbe estratto uno dei sassolini neri. In ogni caso non avrebbe raggiunto lo scopo cioè liberare sé stessa e il padre. Applicando il pensiero laterale, invece, la ragazza estrasse un sassolino dalla borsa e finse di farlo cadere a terra accidentalmente. Il sassolino si confuse con gli altri presenti nel vialetto e la ragazza disse che per sapere la sua sorte sarebbe stato sufficiente guardare il colore del sassolino rimasto nella borsa. Quest'ultimo era nero, segno che la ragazza avesse estratto quello bianco. Vediamo più in dettaglio le specificità dei due tipi di pensiero: - pensiero verticale: è schematico, ferreo e non ammette deviazioni. - pensiero laterale: crea soluzioni innovative.
cappello bianco si concentra sui fatti e sui dati oggettivi, senza fare valutazioni o giudizi. - Cappello rosso: espressione delle emozioni, dei sentimenti e delle intuizioni personali. Chi indossa il cappello rosso può esprimere liberamente le proprie opinioni e sensazioni. - Cappello nero: analisi critica e valutazione dei rischi e dei problemi. Chi indossa il cappello nero si concentra sugli aspetti negativi e sulle possibili difficoltà. - Cappello giallo: valutazione positiva e ricerca di opportunità. Chi indossa il cappello giallo cerca di individuare i lati positivi e le possibilità di successo. - Cappello verde: pensiero creativo e generazione di nuove idee. Chi indossa il cappello verde si dedica alla ricerca di soluzioni innovative e originali. - Cappello blu: controllo del processo di pensiero e organizzazione delle discussioni. Chi indossa il cappello blu si occupa di gestire la comunicazione e di garantire un approccio strutturato e razionale. Utilizzando questi cappelli, è possibile esaminare un problema o una situazione da diverse prospettive, stimolando la creatività, la riflessione critica e la collaborazione all'interno di un gruppo. Questa tecnica metacognitiva può essere utilizzata sia individualmente che in gruppo, in diversi contesti e per diversi scopi.cappello bianco deve essere neutrale e obiettivo, valutare soltanto ciò che è suffragato da prove. È un atteggiamento non facile da mantenere perché è molto difficile essere oggettivi.
Cappello rosso: emotività, espressione istintiva e liberatoria di intuizioni, emozioni e sentimenti soggettivi. Utilizzare il cappello rosso significa pensare con il cuore, è l'estremo opposto del cappello bianco. Il cappello rosso legittima emozioni, sentimenti, sensazioni, presentimenti, intuizioni, in quanto componenti importanti del pensiero. Il pensiero del cappello rosso non ha bisogno di giustificazioni né di basi logiche.
Cappello giallo: rileva gli aspetti positivi, i vantaggi, le opportunità. Il pensiero di chi indossa il cappello giallo è costruttivo. Il pensatore con il cappello giallo sogna, si diverte a fantasticare, mantenendo i piedi per terra.
Cappello nero: è l'opposto del cappello giallo. Rileva gli aspetti negativi, i rischi, le criticità. Il pensatore con il cappello nero è cauto, analitico e attento alle possibili conseguenze negative.
Aspetti negativi mal ’oggetto specifico del pensiero con il cappello nero è la valutazione pessimistica. Se con il cappello bianco vengono presentati i fatti, con quello nero li si mette alla prova, si cerca di individuare, in modo obiettivo, ciò che è debole, falso, scorretto, si additano i rischi, i pericoli e le lacune di un progetto. Il pensiero con il cappello nero non è mai emotivo.
Cappello verde: indica l’innovazione, nuove idee, analisi e proposte migliorative, visioni insolite. Il cappello verde serve per produrre il pensiero creativo, cercare alternative, superare ciò che è noto, ovvio e soddisfacente. Pensare con il cappello verde significa muovere da un’idea per approdare a una nuova visione utilizzando il pensiero laterale che consente di tagliare trasversalmente gli schemi dei sistemi auto-organizzati per generare concetti nuovi.
Cappello blu: stabilisce priorità, metodi, sequenze funzionali. Pone domande esplorative,
pianifica il pensiero, stabilisce le regole e conduce il gioco. Il cappello blu è adibito al controllo e significa che chi lo indossa deve organizzare il pensiero necessario per esplorare un argomento. Il pensatore con il cappello blu è colui che individua e mette a fuoco i problemi.
4. Il "pensiero convergente" e il "pensiero divergente"
Il pensiero si è associato alla creatività anche grazie ad un'altra teoria, quella del "pensiero divergente". Vedere la creatività come un particolare modo di pensare, laddove lo connota già nel momento in cui l'idea nasce. Lo psicologo statunitense J.P. Guilford (1897-1987), per spiegare questo processo, si serve delle nozioni di "pensiero convergente" e "pensiero divergente". Il pensiero convergente è logico, razionale, quello che, di fronte a una data situazione, genera una risposta frutto di un procedimento sequenziale e deduttivo.
L'applicazione meccanica di regole apprese, analisi metodica di informazioni. Il pensiero convergente è sicuramente da applicare quando si tratta di "problemi chiusi", cioè quelli che prevedono un'unica soluzione. I tradizionali test di intelligenza che rilevavano il Q.I. prendono in considerazione solo questo tipo di pensiero. Il pensiero divergente, invece, è caratterizzato, secondo Guilford, da cinque fattori: la fluidità (quantità di idee prodotte in merito alla fattispecie), la flessibilità (capacità di cambiare strategia e versatilità nell'approccio passando da un compito all'altro), l'elaborazione (la capacità di dar vita a qualcosa di diverso utilizzando in modo nuovo elementi di una configurazione precedente), la valutazione (abilità nel selezionare idee e riorganizzarle in nuove forme, come avviene coi test nei quali s