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La ricerca della felicità
'"Come la vera felicità è qualcosa che trascende la vita piacevole, così la vita piena di senso trascende la felicità" (M. Seligman)
Il benessere psicologico (PWB) si differenzia dal benessere soggettivo (SWB) perché si tratta di un costrutto multidimensionale, che comprende diversi aspetti relativi all'autorealizzazione, come l'autonomia, la crescita personale, l'auto-accettazione, lo scopo di vita, la padronanza ambientale e buoni legami sociali.
La ricerca nell'ambito della psicologia, e in particolare quella clinica, si è da sempre focalizzata sulla definizione e sul trattamento del disagio e del malessere. Di conseguenza, la salute è stata spesso identificata semplicemente come assenza di malattia.
Come è stato dimostrato anche da numerosi studi, indicatori oggettivi, come il reddito, la salute fisica, le condizioni abitative e i ruoli sociali, non sono sufficienti per
Fornire una valutazione adeguata del benessere e della soddisfazione di un individuo, in quanto la qualità della vita e il benessere sono concetti relativi. Ogni individuo ne elabora un'interpretazione personale, basandosi sulle proprie condizioni fisiche, il proprio livello di soddisfazione nell'ambito sociale, lavorativo e personale, le caratteristiche psicologiche e lo stile d'interazione con l'ambiente circostante, ovvero tramite indicatori soggettivi.
Alla base di questo approccio c'è il concetto di prevenzione. Considerando gli individui in grado di scegliere, di assumersi rischi e responsabilità, essi possono imparare a condurre stili di vita più sani a livello psicofisico.
Ryff ha costruito la Scala del Benessere Psicologico (Psychological Well-Being Scale, PWB) per misurare costrutti quali il benessere psicologico e il funzionamento ottimale di un individuo. La versione italiana del PWB (84 item suddivisi in sei scale) è un
Ryff sono correlate positivamente contratti di personalità quali l'estroversione e l'apertura verso nuove esperienze. Oltre a queste, Schmutte e Ryff hanno documentato altre importanti relazioni tra tratti di personalità e dimensioni di benessere, in particolare la gradevolezza che risulta fortemente correlata con le relazioni positive; l'apertura all'esperienza, associata alla crescita personale e la coscienziosità legata alla padronanza ambientale. Il benessere e la felicità, misurati con questionari composti da item formulati positivamente, sembrano dipendere maggiormente dagli eventi di vita di una persona piuttosto che dalle sue caratteristiche di personalità. Da un punto di vista clinico, è di fondamentale importanza valutare la presenza di autonomia, crescita personale, padronanza ambientale, scopo nella vita, relazioni interpersonali positive, auto-accettazione, e non semplicemente l'assenza di disagio, per.Questionario autovalutativo in cui ai soggetti viene chiesto di valutare il loro grado di accordo per ogni item, secondo una scala Likert a 6 punti che varia da "fortemente d'accordo" a "fortemente in disaccordo". Le risposte agli item formulati negativamente vengono conteggiate in modo inverso; il punteggio finale rappresenta l'autovalutazione di ciascun soggetto nelle sei dimensioni di benessere psicologico. Il range di punteggio varia da 14 a 84.
Indagini esplorative nell'ambito del benessere psicologico hanno identificato differenze nelle sei dimensioni di benessere in rapporto all'età, al sesso, al livello educativo, alla cultura di appartenenza.
Esaminando le varie ricerche la considerazione principale che ne emerge è che il benessere psicologico sia un concetto molto complesso. È stata evidenziata una correlazione negativa tra benessere, depressione, nevroticismo e disturbi di personalità; mentre alcune dimensioni di
Potrebbe affermare che un individuo presenta una buona qualità di vita. Ryan e Deci (2000) nella loro teoria dell'autodeterminazione sostengono di aver individuato l'autonomia, la competenza e le relazioni sociali come bisogni psicologici di base. Soddisfarli è essenziale per la crescita psicologica, l'integrità, il benessere, la vitalità e la congruenza con se stessi. Sembra essere più produttivo quindi considerare il benessere come un concetto multidimensionale che include sia aspetti edonici che eudaimonici.
2.1 Ottimismo
Gli studi sulla psicologia positiva si possono raggruppare in tre aree: le esperienze positive, la personalità positiva e le comunità e le istituzioni positive. Alla prima area, le esperienze positive, appartengono i contributi di Peterson (2000) sull'ottimismo, di Myers (2000) sulla felicità, di Ryan e Deci (2000) sull'autodeterminazione, di Taylor et al. (2000) e di Salovey et al. (2000)
soggettivo e l'ottimismo attributivo. L'ottimismo soggettivo si riferisce alla tendenza di una persona a vedere gli eventi futuri in modo positivo, ad avere fiducia nelle proprie capacità e a credere che le cose andranno bene. L'ottimismo attributivo, invece, riguarda la tendenza a attribuire gli eventi positivi a cause interne e stabili, mentre gli eventi negativi vengono attribuiti a cause esterne e temporanee. Diversi studi hanno dimostrato che l'ottimismo è associato a una migliore salute fisica. Le persone ottimiste tendono ad adottare uno stile di vita più sano, come una dieta equilibrata, l'esercizio regolare e il non fumare. Inoltre, l'ottimismo può influenzare positivamente il sistema immunitario, riducendo l'infiammazione e aumentando la produzione di cellule immunitarie. Al contrario, l'ottimismo irrealistico può portare a comportamenti rischiosi e a una mancanza di attenzione verso la propria salute. Ad esempio, una persona ottimista potrebbe ignorare i sintomi di una malattia o non adottare misure preventive perché crede che tutto andrà bene comunque. In conclusione, le emozioni positive, come il piacere e la gioia, sono importanti per la salute fisica. L'ottimismo, se realistico, può avere benefici significativi per il benessere del soggetto. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio tra l'ottimismo e la consapevolezza della realtà, al fine di prendersi cura della propria salute in modo adeguato.Attribuzionale di Seligman (1991, 1996) e l'ottimismo disposizionale di Anolli (2005) e Carver e Scheier (2002).
Seligman definisce l'ottimismo attribuzionale come uno stile esplicativo (Peterson, 1991), ovvero una spiegazione degli eventi caratterizzato da:
- Permanenza. Il soggetto percepisce gli eventi negativi come transitori.
- Globalità. Gli eventi negativi vengono circoscritti a situazioni specifiche.
- Personalizzazione. Il soggetto riesce ad attribuire anche a fattori esterni le cause dei propri fallimenti, adottando quindi un locus of control esterno (Rotter, 1966).
L'ottimismo disposizionale è definito da Carver e Scheier come un tratto relativamente stabile della personalità di un individuo: induce resilienza (Cummings, Davies e Campbell, 2000), cioè la capacità di adattarsi e resistere agli urti della vita in modo funzionale e flessibile.
La resilienza è una stima di sé, un'assunzione di consapevolezza delle
propriecapacità e una fiducia in se stessi nutrita da uno sguardo degli altri che si posa sui successi e si esprime attraverso il prendere le distanze dalle proprie sconfitte ed alle proprie sofferenze pur senza annullarle o cancellarle. E' la capacità di affermarsi e di provare una sensazione di controllo, contribuendo a loro volta a aumentare la capacità di adattamento agli stress, di prendere le decisioni adeguate, di negoziare una soluzione senza ricorrere all'aggressività, di manifestare empatia verso gli altri e sollecitare l'aiuto in caso di bisogno. E' dimostrato che l'ottimismo disposizionale influenzi i progressi percepiti, il conflitto tra gli obiettivi, l'impegno attivo e le aspettative di successo relative agli obiettivi personali. Sembra che l'ottimismo comporti effetti positivi sullo stato di salute psicofisica, i quali inducono i soggetti a mettere in pratica abitudini e comportamenti benefici e crearsi una rete disupporto sociale (Taylor, 2000). Inoltre, le emozioni positive hanno effetti preventivi e terapeutici, in quanto sono in grado di potenziare il sistema immunitario e motivare la messa in atto di comportamenti sani (Salovey et al., 2000).
Essere ottimisti sembra avere benefici anche sulla salute fisica, perché permette di conservare un umore positivo (Weisse, 1992) e conduce all'adozione di abitudini di vita salutari (Peterson et al., 1998). Inoltre, l'ottimismo sembra portare a una diminuzione della pressione sanguigna e del colesterolo (Danner, Snowdone Frieser, 2001; Friedman et al., 1992; Maruta et al., 2000) oltre ad agire direttamente sul sistema immunitario, incrementando lo sviluppo di leucociti (Kamen- Siegel, Rodin, Seligman, Dwyer, 1991).
L'ottimismo risulta correlato anche con le flow experience, in cui il soggetto percepisce un equilibrio tra le opportunità ambientali e le capacità personali (Csikszentmihalyi, 1990) e una sensazione di controllo.
Della situazione. Inoltre favorisce l'apertura mentale delle persone (Anolli e Realdon, 2001), essendo un efficace promotore delle emozioni positive, come la gioia, la contentezza, la serenità e la soddisfazione.
L'ottimismo orienta le risorse del soggetto verso una strategia di regolazione attiva per risolvere i problemi, manifestare le emozioni e ricercare un supporto sociale, anziché una regolazione evitante in cui prevale l'autocritica, l'isolamento sociale e il disimpegno (Scheier, Weintraub e Carver, 1986).
Alla Technology, Entertainment & Design Conference nel febbraio del 2004, Seligman ha affermato: "[...] riguardo alle persone molto felici. In che cosa sono diverse da tutti voi? E abbiamo trovato una cosa. [...] C'è una sola differenza: sono molto socievoli".
Alla seconda area, la personalità positiva, appartengono le ricerche, che si focalizzano sulla capacità dell'individuo di organizzarsi, di essere
autodiretto e ingrado di adattarsi e ne fanno parte quelle di Baltes e Staudinger (2000) sullasaggezza e di Vaillant (2000) sulle difese mature.
Baltes e Staudinger hanno definito la saggezza come "la visione più profonda della condizione umana e dello scopo della vita". Le persone sagge sono "bilanciate, competenti nelle relazioni, impegnate per il proprio benessere come per quello degli altri e della società, con conoscenza, giudizio e capacità superiori di dare consigli" (Ardelt, 2004; Baltes & Staudinger, 2000; Sternberg, 1990).
Vaillant ha incluso nelle difese mature l'altruismo, la sublimazione, la soppressione, l'umorismo e l'anticipazione. Esse permettono l'accettazione e la buona gestione del reale e dei sentimenti interiori.
Infine, alla terza area, le comunità e istituzioni positive, appartengono i contributi di Schwartz (2000) sulla necessità di norme culturali per sgravare gli individui dal peso delle
lle scelte e di Larson (2000) sull'importanza delle scelte.