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E PROBABILITA’ DI DEFAULT
CAPITOLO 2: RISCHIO DI CREDITO
2.1 IL RISCHIO DI CREDITO………………………………………………..29
2.1.1 Definizione…………………………………………………………………29
2.1.2 Tipologie di rischio di credito……………………………………………...29
2.1.3 Le componenti del rischio di credito……………………………………….31
2.1.4 La perdita inattesa………………………………………………………….35
2.1.5 La segmentazione del portafoglio dei clienti………………………………36
2.2 PROBABILITA’ DI DEFAULT…………………………………………...40
2.2.1 Descrizione…………………………………………………………………40
2.2.2 Calcolo della PD…………………………………………………………...41
CONCLUSIONI………………………………………………………………...43
2
INTRODUZIONE
Una delle attività principali delle banche è l’erogazione di prestiti alle imprese, che
investono e creano nuovi posti di lavoro, e alle famiglie, che possono acquistare, ad
un’abitazione o beni di consumo come l’automobile o un apparecchio
esempio,
televisivo. Il profitto delle banche deriva dagli interessi ricevuti su tali prestiti.
L’attività di concessione del credito non è tuttavia priva di rischio, poiché le banche
non hanno la certezza che il soggetto (impresa o singolo individuo) rimborsi
l’ammontare ottenuto nei tempi prestabiliti. Se il debitore interrompe il rimborso
del capitale o degli interessi, la banca, dopo un periodo di tempo determinato, dovrà
come deteriorato, ovvero “di cattiva qualità”.
classificare il credito
Per le autorità europee di vigilanza, in genere, un credito è deteriorato se sono
trascorsi oltre 90 giorni dal termine entro il quale il debitore avrebbe dovuto
rimborsare le rate prestabilite.
Spesso ciò si deve a difficoltà impreviste del debitore, ad esempio nel caso di chi
perde il posto di lavoro e quindi non può ripagare un mutuo come previsto, oppure
nel caso di un’impresa che stia attraversando problemi finanziari.
Nella peggiore delle ipotesi, il debitore si trova nella totale impossibilità di
rimborsare il prestito e la banca deve quindi correggerne il valore in bilancio,
talvolta azzerandolo. Questo processo è detto “cancellazione”.
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I non performing loans (prestiti non performanti) sono attività che non riescono più
a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. Si tratta in pratica di crediti
per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per
ammontare dell’esposizione. I non performing loans nel linguaggio bancario sono
chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le
più importanti sono gli incagli e le sofferenze.
Negli ultimi anni si è trattato molto l’argomento dei Non performing loans,
dell’importanza che riflettono nei bilanci bancari e quindi nella
soprattutto per via
situazione economica generale. Quotidiani, riviste, e qualsiasi servizio stampa di
settore e non, con frequenza assidua, pubblicano articoli su articoli relativi ai Npl e
ridurne l’impatto in un’epoca di recessione come quella
alle varie soluzioni per
attuale. Si parla di “piani di cessione”, “tranche di cessioni”, “bad bank” e
quant’altro. Questo lavoro mira a dare una preventiva definizione dell’argomento,
andando riga dopo riga ad addentrarsi nel mondo dei Npl, cercando di analizzare,
capire e perché no, offrire una chiara lettura delle possibili soluzioni al problema.
CAPITOLO 1: PRIMO APPROCCIO VERSO I CREDITI DETERIORATI
1.1 DESCRIZIONE DEI NON PERFORMING LOANS
L’importanza della qualità del credito è primaria in un sistema economico. Come
scritto parzialmente in precedenza, la funzione principale dell’attività bancaria è
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quella creditizia. I prestiti bancari sono una delle fonti principali dello sviluppo
tratta dell’attività che più
delle dimensioni di una banca; si di altre rappresenta il
cuore di una banca: i rendimenti dei prestiti alla clientela sono sempre stati più o
meno nettamente superiori rispetto a quelli delle altre forme di impiego della
all’impresa. La migliore qualità dei crediti
raccolta bancaria. Esso fornisce liquidità
erogati all’interno di un sistema finanziario si riflette sulle caratteristiche di stabilità
dello stesso. Un alto grado di efficienza di questa attività, infatti, porta al
finanziamento dei progetti di investimento migliori e, di conseguenza, ad un
maggiore sviluppo economico e viceversa. Le banche devono quindi possedere
un’adeguata capacità di analisi dei progetti che vanno a finanziare così da ridurre il
più possibile le perdite derivanti da inadempimenti dei clienti affidati, e devono
perseguire strategie di finanziamento coerenti con gli obiettivi di controllo e
1
frazionamento del rischio di credito.
Per questi motivi diventano di vitale importanza i vari deterioramenti inattesi (o
meno) del merito creditizio del soggetto finanziato e la loro incidenza nei bilanci
bancari. Più tecnicamente quando i crediti sono problematici e di difficile recupero,
si parla dei già citati Non Performing loans (NPLs): si tratta di posizioni per i quali
1 A.Banfi, M.Biasin, M.Oriani, G.M.Raggetti, Economia degli intermediari finanziari, II°edizione,
Isedi, p.142. 5
la riscossione è incerta sia in termini di scadenza che per ammontare
dell’esposizione 2 .
In Italia la definizione di NPLs viene fornita da Banca d’Italia nella Circolare n.
272 del 30 luglio 2008, riguardante la normativa di vigilanza bancaria e finanziaria,
in base alla quale essi vengono classificati in:
- Sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto
in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili,
indipendentemente dalle even-tuali previsioni di perdita formulate dalla banca.
Si prescinde, pertanto, dall’esistenza di eventuali garanzie poste a presidio delle
esposizioni. Sono escluse le esposizioni la cui situazione di anomalia sia
riconducibile a profili attinenti al rischio Paese.
- Incagli: esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in
temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che prevedibilmente possa essere
rimossa in un congruo periodo di tempo. Anche in questo caso si prescinde
dall’esistenza di eventuali garanzie e sono escluse le esposizioni la cui anomalia
è legata a profili attinenti al rischio Paese.
- Esposizioni ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio per le quali una
banca a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del
debitore, ha modi-ficato le condizioni originarie del prestito (riscadenzamento
2 M. C. Quirici, Aspetti evolutivi nella gestione del rischio di credito alla luce del deterioramento
della qualità dei prestiti bancari, p. 25 e 26. 6
dei termini, riduzione del tasso di interessi), determinando l’emersione di una
perdita.
- Esposizioni scadute e/o sconfinanti: credito scaduto, in via continuativa, da oltre
3
90 giorni e non classificato come sofferenza, incaglio o ristrutturata.
Questa come già detto è la suddivisione dei Non performing loans adottata in Italia,
ma non i tutti i paesi i NPLs vengono classificati nella stessa maniera e visti allo
stesso modo.
In molti paesi europei si lasciano ampi margini di discrezionalità, per questo
l’European Banking Authority (EBA) sta lavorando per darne una definizione unica
in Europa, imponendo delle regole più stringenti. È urgente garantire
un’omogeneità di norme sui crediti deteriorati, così da rafforzare allo stesso tempo
4
competitività e sostegno alle imprese . I criteri utilizzati per la classificazione
differiscono sostanzialmente tra Paesi, Banche ed altre istituzioni finanziarie.
Alcuni Paesi infatti usano criteri quantitativi: la maggior parte di essi sono paesi
(Bosnia, Estonia, Ungheria, Lituania, Macedonia, Montenegro, Romania, Slovenia)
l’intero ammontare
che applicano la soglia dei 90 giorni di ritardo e classificano di
prestiti in default come Non Performing; altri (ad esempio la Bulgaria, il Kosovo)
3 Volendo effettuare una graduatoria della qualità dei crediti, possiamo così individuare al primo
posto i crediti stimati interamente recuperabili, poi i crediti verso clienti che si trovano in transitoria
difficoltà (crediti incagliati), successivamente i crediti verso clienti in stato di insolvenza per cause
non transitorie (sofferenze) e infine i crediti che si stimano in tutto o in parte persi, G. Tierno, I
crediti in sofferenza nei bilanci bancari, in Amministrazione & Finanza, n. 12, 1993, p.725 e ss,
www.bancaditalia.it, Circolare n.272 del 30luglio 2008, Allegato 1.
4 www.abi.it, Metodi avanzati per la gestione del rischio di credito, Roma, 1995.
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considerano prestiti deteriorati quelli per i quali si registra un mancato pagamento
trascorsi tra i 31 e i 90 giorni (o tra i 91 e i 180 giorni) dalla data di scadenza del
prestito, e quelli per i quali la situazione finanziaria del debitore potrebbe
5
peggiorare al punto da non poter più ripagare il debito in questione . Altri Paesi
usano criteri di tipo qualitativo, quali la disponibilità di informazioni circa la
situazione finanziaria del cliente, la valutazione di futuri pagamenti, la
ristrutturazione dei prestiti ed in particolare la presenza di garanzie: in molti Paesi
quest’ultime non sono considerate ai fini della valutazione. Altri Paesi invece, non
seguono alcun criterio ben definito per la classificazione dei prestiti (quali
Germania ed U.K.).
Un’alt