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CREATIVO 3. PERSEGUIRE UN OBIETTIVO BASATO SU UN
"ATTO DI FEDE"
Aderenza al principio
dell'obliquità
Perseguire un obiettivo indiretto o un obiettivo creativo presuppone la realizzazione di
approcci ibridi, che attingono in diverso modo da entrambi gli approcci, mentre, per
quanto riguarda il proporsi di realizzare l’“atto di fede”, si attinge unicamente al
principio dell’obliquità. 10
3.2.1 Perseguire un obiettivo indiretto
L’obiettivo indiretto è un principio a cui le persone possono realmente fare riferimento,
deve essere significativo e misurabile. Il management deve mostrare come il cammino
verso l’obiettivo indiretto sia necessario per il raggiungimento di quello finale. Bisogna
comunque mantenere il controllo su questo tipo di obiettivi, poiché si possono generare
numerosi rischi. Questi tre aspetti aiutano a comprendere in che modo si persegue un
obiettivo indiretto:
INDIRETTO 1. L'obiettivo indiretto deve essere qualcosa
cui le persone possono realmente fare
riferimento: deve essere significativo e
misurabile
OBIETTIVO 2. Occorre essere in grado di mostrare in che
modo il progresso verso l'obiettivo indiretto
UN stia contribuendo a raggiungere l'obiettivo
finale
PERSEGUIRE 3. Occorre prestare attenzione ai potenziali
rischi legati al fatto di perseguire attivamente
COME un obiettivo indiretto
Primo aspetto (riferimento certo per le persone, significativo e misurabile): la
HCL ha percepito appieno l’importanza e il valore dei dipendenti. Monitora con
grande attenzione la soddisfazione e il tasso di turnover dei dipendenti. Per
rendere performante un obiettivo indiretto è infatti necessaria la presenza di
sistemi interni che consentono a tutti di raggiungerlo.
Secondo aspetto (perseguire indirettamente l’obiettivo finale): il nesso fra
obiettivi indiretti e obiettivi finali non coincide perfettamente ma, dimostrando
che il raggiungimento di uno implica il raggiungimento dell’altro, ovvero
dimostrando che son strettamente legati, è possibile convincere gli stakeholder.
Terzo aspetto (potenziali rischi derivanti dal perseguire attivamente un obiettivo
indiretto): il rischio principale deriva dalla possibilità che l’obiettivo indiretto
scelto non motivi a sufficienza i dipendenti, oppure che non sia legato
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all’obiettivo finale in misura corretta e quindi si genera il rischio più ampio di
non conformità di tutto l’approccio. Per quanto riguarda la HCL, l’adozione del
principio dell’obliquità non ha portato a scompensi o rischi collegati alla
trascuratezza del bilancio e dei clienti (fenomeni che spesso si generano dalla
persecuzione di un obiettivo indiretto).
La HCL, applicando l’EFCS, mise in moto un meccanismo abbastanza intuitivo. Fece tutto
ciò che era in suo potere per aumentare la soddisfazione dei dipendenti, perché se
questi ultimi sono contenti e appagati, a loro volta lavoreranno con entusiasmo e
saranno spinti a generare maggior soddisfazione anche per il cliente; di conseguenza,
questo porterà solidi risultati finanziari.
Perseguire un obiettivo finale attraverso la selezione di un obiettivo indiretto non vale
solo per i contesti aziendali. Per esempio l’università di Oxford ha raggiunto
indirettamente i propri obiettivi finanziari: attraverso un programma di ricerca, un
programma di studi e convention tenute in tutto il mondo, per riunire tutti gli studenti
che in passato hanno frequentato il campus, ha raccolto 3,6 miliardi di sterline.
Attraverso la generazione di un sentimento di partecipazione, attraverso il senso di
appartenenza e attraverso programmi rivolti al futuro, ha creato negli ex studenti un
forte legame, che le ha così permesso di raccogliere i fondi necessari per continuare a
fornire istruzione e ricerca. L’obiettivo indiretto le ha consentito di raggiungere risultati
finanziari, che altrimenti mai avrebbe realizzato.
3.2.2 Perseguire un obiettivo creativo
La caratteristica di questo approccio risiede nella natura incerta della relazione fra
obiettivi intermedi e obiettivi finali. In questo caso l’obiettivo intermedio è funzionale a
sé stesso e i dipendenti perseguono questo obiettivo, anche se la sua relazione con
l’obiettivo finale è incerta. Per esempio, in campo farmaceutico, alcuni progetti sono
portati avanti dal ricercatore per appagare il suo bisogno di ricerca; questa motivazione
però non è il modo migliore per ottenere il successo commerciale. In alcuni casi i
progetti si rivelano profittevoli e di successo, in questo modo si è ripagati degli sforzi
fatti e dei tanti fallimenti. Il manager deve offrire l’opportunità ai propri collaboratori di
perseguire liberamente gli obiettivi; occorre un metodo efficace per farlo, per
distinguere i progetti ad alto potenziale su cui investire e quelli che invece non portano
ai risultati desiderati, sui quali, quindi, bisogna disinvestire. È un approccio applicato
principalmente alle professioni artistiche o scientifiche. I dipendenti vanno incoraggiati
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nel perseguire obiettivi creativi, bisogna bilanciare le esigenze di libertà dei
professionisti con verifiche sulla produzione, e infine controllare il raggiungimento delle
performance commerciali desiderate. Per realizzare l’obiettivo creativo:
CREATIVO
OBIETTIVO I dipendenti devono sentirsi
liberi di perseguire i propri
obiettivi
UN Bisogna definire una
PERSEGUIRE metodologia certa per
distinguere i progetti con alto
potenziale
COME
Occorre essere in grado di dare ai dipendenti la libertà di perseguire i propri
obiettivi. Il manager deve porre l’attenzione sulle esigenze che le figure
professionali hanno, deve concedere loro autonomia operativa, deve concedere
il godimento della proprietà intellettuale e dare loro, per esempio, la possibilità
di pubblicare i risultati delle ricerche sulle riviste scientifiche. Questi elementi
concorrono a garantire la libertà accademica.
Occorre un metodo efficace per distinguere i progetti ad alto potenziale e
investire adeguatamente su di essi. Le industrie farmaceutiche hanno esperienza
negli investimenti progressivi, ovvero nello scegliere i progetti meritevoli di
essere portati alla fase successiva e i progetti da interrompere. Altre aziende
invece faticano ad implementare questo processo. È molto importante saper
distinguere i progetti che hanno un elevato potenziale da quelli che invece non
possono garantire performance commerciali adeguate, vanno selezionate
dunque le priorità. Questo può essere fatto attraverso un processo di evoluzione
guidata, oppure con un sistema di stage-gate, in cui i momenti di verifica
avvengono alla fine di ogni fase o processo.
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Per esempio Google incoraggia i propri dipendenti a perseguire obiettivi creativi. Gli
ingegneri sono animati dal desiderio di cambiare il mondo e, di conseguenza, il Modello
di Management è interamente basato su principi di tipo accademico. Il CEO di Google,
Eric Schmidt, nel 2008, affermò che il modello non ha avuto pianificazione bensì è
diventato ciò che oggi è, perché i dipendenti agivano come se fossero all’università. I
dirigenti devono valutare i progetti più promettenti, quelli in grado di creare valore per
gli azionisti, e devono quindi avere la priorità su quelli secondari (approccio “evoluzione
guidata”). Il CEO garantisce che le decisioni importanti vengano prese nel rispetto delle
tempistiche necessarie. Da una parte assicura che le decisioni siano discusse a
sufficienza, fino al raggiungimento della soluzione migliore; d’altra parte, spinge allo
svolgimento delle discussioni. Queste devono avvenire in tempi rapidi perché il mercato
e il business non possono aspettare.
L’azienda farmaceutica Pfizer è stata seguita dallo studioso Bill Breen per quanto
riguarda il processo di sviluppo dei medicinali. Dal resoconto redatto emerge che i
dipendenti sono mossi dal desiderio di fare ricerca e quindi la soddisfazione non deriva
dall’approdo del farmaco sul mercato, ma dai piccoli risultati ottenuti e pubblicati sulle
riviste scientifiche. L’obiettivo dei ricercatori era “la pura sfida intellettuale della ricerca”
e, di conseguenza, il successo del prodotto farmaceutico, pur non essendo irrilevante,
non modificava il processo quotidiano del lavoro. Pfizer è consapevole di non poter
perseguire gli obiettivi direttamente. Il modo migliore per dare maggior rendimento al
denaro degli azionisti è solo perseguendo indirettamente gli obiettivi e consentendo ai
ricercatori di sentirsi appagati. Se tutto ciò non venisse permesso, e i paletti imposti
dall’allineamento venissero percepiti come troppo stringenti, vi sarebbero delle
conseguenze disastrose: i progetti non sarebbero portati a termine e i ricercatori più
esperti lascerebbero l’azienda. In sostanza Pfizer non può pretendere che i professionisti
allineino gli sforzi agli obiettivi finanziari dell’azienda stessa.
3.2.3 Perseguire un obiettivo basato su un “atto di fede”
A differenza dei primi due approcci, per perseguire un obiettivo basato su un “atto di
fede”, è necessario considerare che nessun stakeholder è più importante degli altri e che
tutti sono legati da un rapporto di interdipendenza. La definizione degli obiettivi non è
dunque definita dal manager, quest’ultimo infatti rinuncia alla determinazione
dell’obiettivo finale. I primi due approcci vedono la realizzazione dei profitti per
l’azienda come fine ultimo, derivante dal seguire gli obiettivi in modo indiretto o
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creativo; in questo approccio non è logico per il management stimare un obiettivo
finanziario finale, è necessario dunque fare un “atto di fede” e dimenticare la necessità
di fare profitto. Prendiamo ad esempio l’azienda privata, che opera nel campo dei beni
di largo consumo come carta igienica, pannolini e detergenti da bucato: Seventh
Generation. Per l’azienda è importante diventare leader in affidabilità sul mercato di
prodotti testati, sicuri ed ecologici. Per fare tutto ciò molte decisioni sono assunte in
modo assai diverso rispetto ai concorrenti. Uno dei principi fondamentali è dunque la
trasparenza: quando si verificano situazioni spiacevoli l’azienda si accerta che tutti ne
vengano a conoscenza. Questo principio favorisce notevolmente l’azienda seppur può
sembrare controintuitivo. Altro principio adottato è la “riconciliazione della dissonanza
sistemica”: evitare scenari in cui una tipologia di stakeholder ha la meglio sulle altre.
Seventh Generation, pur essendo una piccol